Germania, un italiano ha riempito il suo ristorante di peluche di panda in protesta alle restrizioni di novembre

Quando i panda di peluche sostituiscono i commensali: Il Pino’s a Francoforte ha deciso di aprire i battenti ai peluche, in attesa che le restrizioni si allentino e che i clienti possano tornare a tavola.

Dei panda di peluche invadono il ristorante italiano “Pino’s” di Giuseppe  Fichera. Un segno  di protesta silente contro le incessanti restrizioni del lockdown che sta mettendo in ginocchio il settore della ristorazione a Francoforte. L’idea di Giuseppe Fichera, nata per gioco dalla proposta di un’amica, è quella di ridare vita al proprio ristorante. «Avevamo pensato a degli orsacchiotti  ma poi si sono trasformati in panda che bevono birra». Da qui nasce il gioco di parole dei “panda panda-emici” che bevono la Corona.

 

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Uno spettacolo disponibile 24/24

Panda seduti ai tavoli che aspettano il proprio ordine  o appoggiati al bancone che sorseggiano una birra.  Le luci accese di notte e giorno, ed una scritta sulla vetrina del Pino’s che recita “nessun ospite ma 100 panda da vendere”,  e ancora “le luci sono sempre accese per voi”.  Una vera e propria opera d’arte dal nome  “Panda-mia” che rimanda nostalgicamente alla realtà pre-pandemia dove gli assembramenti e le cene al ristorante erano ancora concessi.

 

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Un’opera d’arte che fa riflettere

Il suo scopo? Un messaggio di speranza per un ritorno alla normalità, uno spettacolo messo in mostra per tutti i passanti, un atto di protesta da parte di chi teme per la propria attività nonostante i fondi statali. La protesta, iniziata dopo l’estensione del lockdown dello scorso 2 Novembre, terminerà solo con la riapertura delle attività, afferma il ristoratore. Un avvenimento che ha messo in luce la situazione critica che bar, ristoranti e altre attività stanno affrontando a causa della loro chiusura.

 

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Più sostegno finanziario alle attività

Per bilanciare la chiusura delle attività si prospetta che lo stato stanzierà 3.5 miliardi di euro  a sostegno delle imprese, dei lavoratori autonomi, associazioni e istituzioni. Possono usufruire di questo bonus le attività che nel periodo Marzo 2020-Settembre 2021 hanno risentito del 30% di incassi in meno rispetto all’anno precedente.  Lo stato garantirà tali fondi tramite sussidi per i costi fissi, sovvenzioni mensili, mutui, strumenti di ricapitalizzazione fino ad un tetto massimo di 250 milioni di euro per beneficiario per ogni singola misura.

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immagine di copertina: coronavirus © Pino – Courtesy https://www.facebook.com/pinofrankfurt/photos/193338502336190