Germania, nel Land più di destra i vaccinati sono pochi e i contagi i più alti

In Sassonia, Land dove ha trionfato la destra più radicale, i vaccinati sono pochi e il numero di contagi diventa ogni giorno sempre più alto

Si è constatato che una cospicua parte di no-vax in Germania non solo è a favore della medicina alternativa (gli studi hanno dimostrato che chi si affida all’omeopatia è meno propenso a vaccinarsi), ma sostiene anche i partiti radicali di destra. Secondo un sondaggio di Forsa, il 50% degli elettori non vaccinati in Germania ha votato per l’AfD alle elezioni federali di settembre, con un altro 15% che ha votato per Die Basis, un partito che funge da braccio politico del movimento Querdenker. La scelta di vaccinarsi sembra avere un risvolto politico. Infatti, secondo uno studio di Cosmo, il 18% degli intervistati ha affermato che rifiutare il vaccino era un modo per esprimere la propria insoddisfazione politica. C’è chi ne fa una questione di principio, chi cerca di difendere la propria libertà individuale, ma ciò che appare chiaro è che negli Stati in cui ha trionfato la destra ora c’è un numero maggiore di casi di Covid-19. In particolare, il fenomeno si è registrato con maggiore rilevanza nelle aree rurali che un tempo facevano parte della Germania dell’Est. Qui la popolazione è più anziana e meno istruita. Così, per esempio, la Sassonia, il Land orientale in cui l’AfD è più forte, ha il tasso di vaccinazione più basso della Germania: solo il 57,5% della popolazione si è sottoposta al vaccino. Sempre in Sassonia, si è riscontrato il più alto tasso di infezione da Coronavirus.

Infografik: So stark ist die AfD in den Ländern | Statista https://de.statista.com/infografik/5926/afd-in-den-landtagen/

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Infografica fornita da Statista  | clicca qui

Il caso particolare della Sassonia

Il divario tra i diversi Stati tedeschi sui valori delle persone vaccinate è davvero stupefacente e la Sassonia risulta la regione tedesca con il più basso numero di vaccinati. A fronte di un 67,3% a livello nazionale, la percentuale dei vaccinati in Sassonia è del 57,3%, del 61,3% nell’orientale Turingia mentre è del 79% a Brema e del 72,8% ad Amburgo. In realtà fin da gennaio la campagna vaccinale in Sassonia non stava procedendo nel modo sperato. Il problema non riguardava soltanto un’organizzazione non del tutto lineare, ma anche la riluttanza di una buona parte della popolazione a sottoporsi al vaccino. Ora l’incidenza a sette giorni è di 759 (15/11/21). Circa l’85% dei letti d’ospedale nei reparti normali sono occupati da pazienti affetti da Covid. Con l’inizio dell’autunno, l’abbassamento delle temperature e l’arrivo della stagione influenzale, chi non aveva completato il ciclo vaccinale non è stato in grado di rispondere alla nuova ondata di Covid-19. Così, come era stato detto fin dall’inizio del nuovo aumento di contagi dal Ministro della Salute Jens Spahn, “questa è la pandemia dei non vaccinati”. Anche coloro che sono vaccinati contraggono il virus, ma raramente presentano sintomi gravi. La maggioranza delle persone che ad oggi occupano le terapie intensive, invece, sono coloro che non sono immunizzati contro il virus.

 

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La Sassonia vuole aumentare il numero di vaccinati

Il Governo della Sassonia ha annunciato che ha intenzione di triplicare le vaccinazioni a partire da dicembre. La dichiarazione, arrivata qualche giorno fa, si riferisce in particolare alle dosi di richiamo, necessarie per le fasce più deboli della popolazione. Per evitare il sovraccarico sanitario che sta investendo il Land in questi giorni, il Governo ha deciso di pianificare un progetto di vaccinazione sistematica in particolare per gli anziani. Invece delle precedenti 3.000-4.500 dosi di vaccinazione al giorno, da dicembre saranno da 9.000 a 10.000 le dosi somministrate dalle squadre mobili. Lo ha affermato il Ministro della Sanità Petra Köpping in un vertice sulla vaccinazione con i rappresentanti dei medici a Dresda. Avranno la precedenza gli anziani, le persone con patologie e coloro che hanno ricevuto Astrazeneca o J&J. In ogni caso rimane il problema relativo a coloro che non hanno intenzione di vaccinarsi.

Alcune scelte sbagliate da parte del Governo centrale

A livello politico il Governo non è stato in grado di leggere i dati. I politici si sono accorti che in estate il numero di vaccinati non stava aumentando così come avevano preventivato. Allora hanno deciso di eliminare i test rapidi gratuiti. Alcune frange della popolazione (gli indecisi, in particolare) hanno optato per il vaccino. Coloro che invece erano convinti della loro opinione sono rimasti tali. Anche la chiusura dei grandi centri vaccinali non ha aiutato: ora i piccoli centri sono sovraccaricati di lavoro. Infine, se si fosse mantenuto obbligatorio l’uso della mascherina nei locali al chiuso (con il modello 2G la mascherina al chiuso non era più necessaria), probabilmente la circolazione del virus sarebbe stata di minor portata.

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Immagine di copertina: Vaccini, Covid-19, foto da Pixabay, CC0.