Il paradosso della sanità tedesca spinge il governo a garantire a ospedali e assicurazioni private la copertura dei deficit se cureranno i malati

La Germania alle prese con carenza di personale e con il paradosso di avere molte strutture sanitarie così come le assicurazioni sanitarie in mano ai privati

7272 contagi, 17 decessi: è il bollettino del Coronavirus in Germania di stamattina alle 9. Una situazione in continuo peggioramento che ha spinto il Ministro della sanità Jens Spahn a fare un appello a tutti gli ospedali del paese, pubblici o privati che siano: “Dobbiamo reclutare più personale. Le cliniche private devono rinviare tutte le operazioni che non sono urgenti. Dobbiamo liberare spazi e personale per far fronte alla crisi e prendersi cura delle unità di terapia intensiva dove si trovano persone con gravi malattie respiratorie. Lo stato si accorderà con gli ospedali privati e le compagnie di assicurazione sanitaria affinché tutte le spese siano coperte. Nessuna struttura rischierà di trovarsi in deficit”.

L’importanza delle parole di Spahn

Le parole di Spahn sembrano volere dire: “Curate a prescindere dai calcoli e dal bilancio. Lo Stato coprirà eventuali perdite”. Per capire la ragione bisogna capire come funziona il sistema sanitario tedesco. In Germania vige un sistema misto tra pubblico e privato. A prescindere da quale si scelga  non è possibile rinunciare al pagamento dei contributi di assistenza sanitaria, anche se rimane fissa la regola che qualsiasi caso urgente viene curato a prescindere dal possesso di una cassa malattia o del paese di residenza.

I lavoratori dipendenti

Per i lavoratori dipendenti, l’assicurazione sanitaria pubblica è obbligatoria fino a un determinato tetto di reddito, pari a 57.600 euro nel 2017. Se si percepisce uno stipendio annuo superiore a questo valore, si può scegliere se pagare i contributi per un’assicurazione pubblica o privata. In ogni caso, avete l’obbligo di optare per una delle due varianti.  Il contributo versato alle krankenkassen varia in relazione al reddito del dipendente e corrisponde al 15,5 % dello stipendio mensile (il 53% del quale a carico del dipendente e il 47% a carico del datore di lavoro).

I lavoratori autonomi

Se si è lavoratori autonomi, si può decidere liberamente se stipulare un’assicurazione sanitaria pubblica o privata.Tuttavia, le assicurazioni sanitarie private spesso si differenziano molto tra loro per il tipo di contributi e di prestazioni offerte. Ci sono assicurazioni che coprono sempre e solo fino all’80% della spesa e altre al 100 %, ma con rimborsi di varia natura se durante l’anno non si va mai dal medico. Normalmente le assicurazioni private garantiscono prestazioni migliori e vantaggi nel caso di ricovero ospedaliero (stanze singole, priorità nelle visite, ecc).

Il paradosso

Succede che tante persone con assicurazioni private preferiscano non farsi fare visite per lievi entità o che alcuni medici, desiderosi di vedersi rimpinguare il conto, chiedano ad eventuali pazienti di fare più visite del necessario (tanto paga poi la cassa malattia). Così come molte delle assicurazioni private anche molti degli ospedali sono privati.  Come può però un ospedale privato non pensare che ogni giorno di degenza significa un guadagno in più ? E come può ogni cassa malattia non sperare che chi sta male rimanga a casa in modo da non dovere poi versare contributi all’ospedale? Il paradosso è continuo e si può solo sperare di finire nelle mani di persone con etica e senso di responsabilità, parole chiave anche in un momento così difficile.

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Photo: CC 0 – PIXABAY