Il governo Karl Dönitz, erede di Hitler e ultimo presidente prima della divisione della Germania

Il maresciallo Karl Dönitz firmò la capitolazione delle forze armate tedesche dopo che Hitler si tolse la vita nel suo bunker

Il 30 aprile 1945 i russi entrarono a Berlino. Hitler, già appresa la notizia dell’uccisione di Mussolini e considerata ormai persa la guerra, decise di togliersi la vita. L’ammiraglio Karl Dönitz divenne Primo Ministro e accettò di firmare una resa senza condizioni. Il 7 maggio 1945 il generale Jodl firmò presso il quartier generale alleato l’atto di capitolazione delle forze armate tedesche. Il giorno successivo lo stesso documento veniva firmato a Berlino in presenza del maresciallo Zukov. L’8 maggio finirono ufficialmente le ostilità del secondo conflitto mondiale sul suolo europeo.

L’ammiraglio Karl Dönitz era il comandante della flotta tedesca di sottomarini e fra i propositori di una conquista della Norvegia e Danimarca

Ma chi era l’ultimo presidente del Terzo Reich? Karl Dönitz fu il comandante della flotta sottomarina tedesca durante la seconda guerra mondiale. Sotto il suo comando gli U-Boat tedeschi fronteggiarono il Regno Unito affondandone i convogli navali che giungevano dagli Stati Uniti. Nel 1939 fu propositore, insieme all’ammiraglio Reader, di una conquista della Norvegia e Danimarca per assicurarsi la via d’accesso al mar Baltico. La proposta fu inizialmente rifiutata da Hitler e poi ripresa in considerazione con l’inizio delle ostilità contro la Francia.
Dopo che Hitler si tolse la vita divenne primo ministro e firmò la resa senza condizioni. Processato a Norimberga, non venne accusato di crimini contro l’umanità. Gli storici sono concordi nel ritenere che Dönitz non prese parte all’Olocausto. Tuttavia venne accusato di aver infranto le leggi di guerra per non aver soccorso i sopravvissuti delle navi attaccate dai sottomarini.

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Immagine: Screenshot da Youtube 

La condanna dell’ammiraglio Karl Dönitz fu tra le sentenze più controverse emesse al processo di Norimberga

Le vicende giuridiche dell’ammiraglio Karl Dönitz furono abbastanza controverse. Venne accusato al processo di Norimberga di crimini di guerra. Dette l’ordine infatti di non soccorrere i sopravvissuti dopo l’affondamento della Laconia, un mercantile statunitense. Dichiarò più volte di non aver fatto nulla che non avesse fatto anche la controparte nemica. Il tribunale lo condannò a scontare 10 anni nel carcere di Spandau, situato a Berlino ovest. Quando morì, nel 1980, ricevette gli omaggi dei suoi sottoposti, evidentemente non pentiti dei crimini nazisti. Dönitz è sepolto nel cimitero di Aumühle.

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