Da Fon a Fucsia: cinque parole di origine tedesca che molti italiani non considerano tedesche

Il tedesco è sicuramente una delle lingue più difficili da imparare per un parlante di lingua madre italiana, ma spesso anche in italiano vengono usate (e a volte storpiate) parole che derivano proprio dalla lingua di Goethe. Eccone 5

1- Fon

La parola tedesca Föhn (in italiano favonio) indica il vento caldo e asciutto tipico della catena montuosa delle Alpi, che si può trovare principalmente a nord dell’Italia e a sud di Svizzera e Germania (Treccani). Essa deriva dall’antico alto-tedesco phōnno, formatosi dal latino (ventus) favonium ‘favonio, vento caldo delle regioni alpine’ (a sua volta dal verbo favēre ‘favorire’, poiché il suo carattere mite favorisce la nascita dei germogli).

A inizio Novecento la voce è stata utilizzata come nome commerciale di un asciugacapelli elettrico, appunto perché produceva un’aria calda che era in grado di asciugare i capelli.

Per questo al significato originario di ‘favonio’, si è aggiunto anche quello di ‘asciugacapelli’. È soprattutto poi la ditta Sanitas che nel 1908 mise in commercio un modello di asciugacapelli di nome Foen (variante grafica di Fön), un termine che rimanda al nome del vento, senza la h per avere una parola depositabile come marchio.

Dopo l’acquisizione del prodotto da parte dell’azienda tedesca AEG, il termine comincia a essere usato anche come nome comune, come sinonimo di Haartrockner ‘asciugacapelli’, attraverso un processo metonimico (il nome del marchio per l’oggetto). A partire dalla seconda metà degli anni ’50 del secolo scorso il termine è stato utilizzato come sinonimo di asciugacapelli anche in italiano. Una delle grafie più comuni è sicuramente phon, ma è anche quella decisamente più impropria, poiché l’uso del ph- iniziale non è etimologicamente giustificabile se il termine deriva dal tedesco.

È possibile che alla diffusione della variante grafica phon nel significato di ‘asciugacapelli’ abbia contribuito, però, un’errata interpretazione dell’origine della parola, in passato probabilmente considerata come un francesismo, in quanto per secoli il francese è stata la lingua della moda e della bellezza, o come anglicismo, poiché l’iniziale ph è attestato in inglese così come in francese in parole di derivazione greca.

Accanto ad essa, la forma fon, adattata alla pronuncia dell’italiano, è attestata nell’uso corrente come anche la variante fono, che però non è presente nei dizionari italiani se non con il significato di ‘ogni suono concreto adoperato nel linguaggio, indipendentemente dal suo valore distintivo’.

Per questo, quindi, la si riconduce ad un registro linguistico più familiare/regionale. Nonostante si tratti di un uso improprio, il ricorso a phon nel significato di ‘asciugacapelli’ risulta, comunque, diffusissimo nell’uso comune italiano, anche se l’Accademia della Crusca consiglia la variante più corretta fon, o in alternativa asciugacapelli, per quanto non si possa negare che anche la forma phon, seppure impropria, risulti ampiamente attestata (Giovine 2018).

Fon https://www.pexels.com/photo/pink-hair-dryer-on-black-textile-3993328/ CC0

2- Gotha

Il gotha è un termine italiano che deriva dal nome della città tedesca di Gotha, in Turingia. È una forma ellittica che indica l’almanacco di Gotha, annuario di J. Perthes di Gotha che descrive l’origine delle genealogie dell’aristocrazia tedesca ed europea.

Per estensione il termine è usato per identificare i nobili e gli aristocratici i cui nomi figurano in tale annuario, mentre in senso figurato indica coloro che simboleggiano la massima autorità e che hanno il maggior prestigio (Treccani).

3-Hamburger

Anche se in molti probabilmente associano gli hamburger ai paesi anglofoni, Stati Uniti d’America su tutti, la parola hamburger è di origine tedesca.

Deriva dalla denominazione dei cittadini di Amburgo (Hamburger in tedesco), da dove sembra derivi questo alimento.

Era proprio il porto tedesco lo sbarco più importante da cui milioni di emigranti nordeuropei partivano con le navi dell’Hamburg Line per giungere in America.

Su quelle navi venivano servite delle polpette di carne all’interno di gustose fette di pane.

Gli stessi emigranti, arrivati nel continente americano, continuavano a preparare questi panini con la carne dentro, tanto che questa pietanza è divenuta una dei maggiori simboli della gastronomia fast-food americana e mondiale.

 

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4-Acqua di Colonia

Molti di noi sono portati a pensare che sia la Francia la patria dei profumi per eccellenza, ma è invece in Germania, più precisamente a Colonia, che l’imprenditore italiano Giovanni Maria Farina iniziò a produrre un distillato alcolico di acqua profumata.

Egli aveva appreso la ricetta dell’Acqua Mirabilis di Giovanni Paolo Feminis, aveva fatto apprendistato e sperimentato le sue “acque profumate”. Così per omaggiare la facoltosa clientela del negozio di lusso che possedeva, regalava ai clienti un fazzoletto intriso del suo profumo.

Con il suo talento conquistò le corti principesche di tutta Europa. Chiamò, inoltre, il suo profumo in francese Eau de Cologne, poiché era la lingua in voga nelle corti dell’epoca.

Purtroppo con l’arrivo dei francesi nel 1797 venne introdotto il libero mercato e così cominciarono le prime imitazioni. La concorrenza si impossessò non solo del nome Eau de Cologne ma persino del cognome Farina.

Ma ancora oggi con le denominazioni Original Eau de Cologne e Echt Koelnisch Wasser si indica la versione geografica protetta della città di Colonia (Madame Framboise).

 

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5- Fucsia

L’origine tedesca del termine fucsia è alquanto bizzarra.

In origine il colore fuchsia o fucsia prendeva il nome dal nome della pianta Fuchsie. Ciò è attestato per lo meno a partire dal 1892 (Maerz & Paul 1930).

Il nome della pianta è stato attribuito in onore del botanico tedesco Leonhard Fuchs, vissuto nel XVI secolo e considerato uno dei padri fondatori della botanica moderna per la sua minuziosa rappresentazione e descrizione delle piante. A Fuchs era, però, sconosciuta questa varietà di piante, poiché venne identificata solo nel XVIII secolo dal botanico francese Charles Plumier. Egli decise di tributare varie personalità di spicco, tra cui proprio Fuchs, nominando varie specie di piante con i loro nomi.

Altri casi di questo tipo sono la magnolia per il botanico francese Pierre Magnol e la begonia per il naturalista Michel Bégon (Plumier 1693).

Fucsia https://www.pexels.com/photo/magenta-abstract-background-7233364/ Pexels CC0

Leggi anche “Scoprire la storia dell’Acqua di Colonia visitando lo splendido Museo del profumo in Germania

Photo Cover: © CC0 – Pexels 

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