La rivoluzione della stampa: dalla Germania a Subiaco

Dalla Germania all’Italia. La storia dei due monaci tedeschi che nel 1464 portarono in Italia l’invenzione tedesca del secolo, la stampa

di Antonietta Pezzullo

I due monaci Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz sono passati alla storia per aver introdotto a Subiaco, in Italia, la stampa a caratteri mobili e il torchio, ideati dal rivoluzionario tedesco Johannes Gutenberg tra il 1453-1455.

Un po’ di storia

Allievi dei tipografi Johannes Fust e Peter Schöffer, i monaci nel lontano 1464 arrivano da Magonza a Subiaco, accolti dai padri del Monastero di Santa Scolastica, dove introducono le nuove tecniche della stampa. Entrambi diventano con le loro intuizioni degli innovatori in Italia e stampano tra il 1465 e il 1467 tre volumi: Il Lattanzio, il De Oratore di Cicerone e il De Civitate Dei di Sant’Agostino, entrambi con 275 esemplari. E anche 300 copie di una Grammatica Latina. Dopo la stampa dei primi volumi si trasferiscono a Roma nel 1467 dove protetti da Giovanni Andrea Bussi fondano una nuova tipografia con un Torchio, nella zona di Campo dei Fiori. I due monaci inventano anche un nuovo carattere il tipo Romano.

Una vera e propria rivoluzione scritta

La rivoluzione della stampa, grazie a Gutenberg e ai suoi discepoli come i monaci Conrad e Arnold, permettono l’evoluzione del libro più facilmente da stampare e da diffondere. Dopo solo 50 anni dalla sua invenzione vengono stampati circa 30 mila titoli, mentre il primo libro pubblicato è la Bibbia di Gutenberg a 42 linee. Nascono con la stampa gli incunaboli che precedono il libro moderno. Infatti gli Incunaboli sono tutti libri stampati dalla nascita della stampa (1453-1455) fino al 1500 e non hanno il frontespizio. Il termine latino incunabula, significa proprio ‘in culla”. Infatti, sono i primi libri, che si evolvono nel tempo abbandonando la culla per diventare uno strumento di conoscenza diffuso, più maneggevole e fruibile.

“L’invenzione della stampa è il più grande avvenimento della storia. È la rivoluzione madre. È il modo di espressione dell’umanità che si rinnova totalmente, è il pensiero umano che lascia una forma e ne prende un’altra.” (Victor Hugo)

 

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