La piccola Versailles di Wannsee: Villa Liebermann
Max Liebermann ha dedicato la sua vita all’arte. Oggi la si può apprezzare da vicino nella sua villa a Wannsee
Nato nel 1847 a Berlino, da una famiglia di origini ebraiche, Max Liebermann studiò nella capitale tedesca, e per un periodo anche a Weimar. Appena ventenne soggiornò a Parigi, dove si avvicinò al linguaggio di Gustave Courbet e iniziò a realizzare opere in stile realista, raffiguranti contadini e proletari, interni di ospedali e orfanotrofi. Il suo è uno stile diretto, incisivo, che fa uso particolare dei colori. Anche per questo, o forse proprio per questo, alla fine dell’Ottocento, Liebermann cominciò ad apprezzare la maniera impressionista di Monet e Degas e a usare colori molto più chiari, anche se rimase legato alla struttura naturalistica. L’influenza dell’Impressionismo, in ogni caso, fu notevole: alla luminosità dei toni si affiancò la ricerca del movimento e l’eleganza della pennellata.
Visse per la maggior parte a Berlino e nelle sue vicinanze, trascorrendo i mesi estivi nella bella villa sul lago di Wannsee. Proprio qui trovò l’ispirazione necessaria a realizzare buona parte delle opere impressioniste. Dalla sua morte, nel 1935, la villa subì radicali trasformazioni, fino a quando, agli inizi del ventunesimo secolo, non è stato trasformata in museo.
La costruzione della villa
Nel 1909 Max Liebermann fece costruire dall’architetto Paul Otto Baumgarten, che aveva già realizzato una villa su questo stile, la sua residenza estiva, sul lago di Wannsee, a Berlino. Si tratta di una villa che l’artista stesso amava definire piccola Versailles, o anche Schloss am See (Castello sul lago), e che gli fu di ispirazione per più di 200 dipinti, realizzati principalmente nell’ampio giardino. Fu l’artista, come ci testimoniano le sue lettere, a progettarlo, con vari terrazzamenti e un variegato numero di piante, una parte anche aromatiche. Alla fine dei lavori, nel 1910, il Castello sul lago rispecchiava i suoi sogni. Era proprio qui, lontano dalla vita frenetica della città, che Liebermann riusciva a ritrovare la tranquillità necessaria alla sua arte.
Gli ultimi anni e il restauro di Villa Liebermann
Nel 1920 Liebermann divenne presidente dell’Accademia Prussiana delle Arti, ruolo che ricoprì fino al 1932, quando dovette lasciare il suo incarico in quanto ebreo. Gli fu proibito di dipingere, come a tutti gli altri artisti di origini ebraiche, e i suoi quadri non vennero più accettati per le esposizioni. Era, per i nazisti, un cosiddetto “artista degenerato”.
Liebermann morì nel 1935 e la sua piccola Versailles venne liquidata forzatamente cinque anni dopo. Divenne allora la sede di formazione delle poste tedesche del Reich, ma alla fine della guerra fu nuovamente abbandonata. In seguito, fu trasformata in ospedale e per vent’anni, fino al 2002, venne scelta come sede di un’associazione sportiva, il German Underwater Club. Fu in quell’anno che, grazie alla Max-Liebermann-Gesellschaft, si procedette al restauro della villa e alla ricostruzione fedele del giardino. Questo fu possibile grazie alle numerose opere in cui sono raffigurati sentieri di cespugli di bosso, siepi di carpino, giardini campestri, arbusti, betulle e tiglio; alle fotografie storiche conservate dalla famiglia e alle lettere dell’artista.
L’apertura del museo
Nel 2006 la villa venne riaperta come museo. Al pian terreno sono esposte le opere realizzate a Wannsee, perlopiù quadri di fiori, dipinti del giardino e del boschetto di betulle, ma anche vedute del prato con barche a vela sullo sfondo. Inoltre, si può ovviamente visitare il giardino, passeggiare nel parco e spingersi fino al molo bianco, ma anche sedersi ai tavolini del Café Max e godere semplicemente del panorama.
Villa Liebermann
Villa Liebermann si trova a Wannsee, in Colomierstraße 3.
Orari di apertura del museo sono:
1° ottobre 2022 – 31 marzo 2023
Lunedì-Domenica 11-17 (CHIUSO IL MARTEDÌ)
1° aprile 2023 – 30 settembre 2023
Lunedì-Domenica 10-18 (CHIUSO IL MARTEDÌ)
Biglietti acquistabili qui.
Dal 25 marzo al 3 luglio sarà possibile visitare l’esposizione Meeting Liebermann, con foto originali dell’archivio Ullstein Verlags ritraenti l’artista.
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Immagine di copertina: Berlino Magazine