Fine di un trend, Berlino ha smesso di attirare le startup

Da polo di attrazione a luogo ostico per le startup: una proposta di legge per richiamare nuovamente gli imprenditori a Berlino e in Germania

Dopo la caduta del Muro, gli spazi abitativi e gli uffici a prezzi convenienti, insieme ad una stimolante e variegata rete sociale, hanno fatto di Berlino una sorta di hub per le imprese emergenti. Tuttavia, oggi, l’aumento degli affitti, la carenza di personale da assumere e la riduzione del capitale di rischio da investire, stanno facendo perdere alla capitale tedesca questo suo ruolo centrale. Il governo del cancelliere Olaf Scholz intende intervenire per risollevare la situazione, offrendo sgravi fiscali per gli azionisti ed altri incentivi tramite un disegno di legge da attuare nel 2024, che però non convince tutti i membri della coalizione.

Affitti troppo elevati e carenza di manodopera a Berlino

“L’unica cosa più difficile da trovare a Berlino rispetto ad un appartamento è un programmatore”, ha affermato Avitosh Sawhney, che ha trasferito la sua startup tecnologica Ynertia da Parigi a Berlino nel 2020, per poi scoprire che la capitale tedesca non offre lo spazio, i finanziamenti e l’alto numero di dipendenti competenti da assumere che si aspettava.

Difatti, se in passato un altissimo numero di aspiranti imprenditori desiderava aprire un’attività a Berlino, oggi la città sta perdendo attrattiva da questo punto di vista. Difatti, negli ultimi mesi, gli affitti medi delle stanze sono aumentati più velocemente di qualsiasi altra città europea, raggiungendo gli 800 euro nel primo trimestre del 2023, rispetto ai 600 euro del 2022, secondo i dati riportati dalla piattaforma online per alloggi Housing Anywhere. Il prezzo medio di un appartamento con una camera da letto è arrivato a 1.700 euro, appena 11 euro in meno rispetto a Parigi, che è invece sempre stata molto più costosa.

Affitti così elevati allontanano i lavoratori e aumentano i costi salariali per le startup, in una nazione che sta già affrontando una grave crisi che concerne la manodopera.

Un’indagine condotta dall’agenzia per il lavoro Manpower ha mostrato come l’ l’86% delle aziende tedesche abbia difficoltà a coprire i posti vacanti, la percentuale più alta tra i Paesi europei e superiore alla media del 77%. Secondo l’Associazione Tedesca delle Startup, un quinto di questi posti vuoti riguardano le startup, e più della metà di esse hanno difficoltà a trovare lavoratori da assumere. 

Pochi finanziamenti per il capitale di rischio

Mentre Londra ha generato 2 miliardi di dollari di finanziamenti in capitale di rischio nel primo trimestre del 2023, Berlino ne ha prodotti 800 milioni, come risulta da un’analisi di DEEP Ecosystems sui dati di Dealroom.

Infatti, le banche tedesche, a causa del restringimento netto del credito richiesto dalla Banca Centrale Europea dal 2011, sono diventate più caute, così come hanno fatto altri istituti europei. Ciò ha portato alla riduzione delle risorse spendibili in venture capital, ossia il capitale di rischio fornito da un fondo di investimento per finanziare l’avvio o la crescita di un’attività.

Di conseguenza, negli ultimi 12 mesi, i finanziamenti in venture capital sono calati del 42%.

La proposta di legge del governo

Il Ministro federale delle finanze Christian Lindner (FDP) ha preso atto della situazione, e per fare in modo che il Paese e la sua capitale risultino nuovamente attraenti per gli imprenditori, ad aprile ha presentato un disegno di legge che prevede la detrazione fiscale per la partecipazione azionaria dei dipendenti. Il progetto legislativo intende anche digitalizzare il mercato dei capitali e semplificare i requisiti di quotazione e post-quotazione per le startup.

Eppure, non tutti i membri della coalizione di governo sono a favore. Altri ministeri guidati da altri partiti stanno discutendo i punti chiave della nuova legislazione, con l’obiettivo di avere una prima bozza pronta in estate e di attuare la legge nel 2024.

Ad esempio, i Verdi ritengono che il piano aiuti soltanto i ricchi, a discapito dei meno abbienti. La deputata dei Verdi Katharina Beck ha dichiarato alla Reuters che Lindner “non può chiedere agli altri di risparmiare e poi proporre milioni di benefici fiscali per le aziende se vuole redigere un bilancio serio per una Germania sostenibile”.

 

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Immagine di copertina: Pixabay