A Berlino due fratelli hanno ucciso la sorella “rea di una vita amorale”

A Berlino due fratelli afgani hanno ucciso la sorella “rea di una vita amorale”. Conduceva una vita non corrispondente ai loro ‘valori’.

Due fratelli afgani avrebbero ucciso, il 13 luglio, la sorella 34enne perché “rea di vivere in maniera amorale”. I due uomini, di 22 e 25 anni, sono in custodia cautelare dal 4 agosto, come annunciato venerdì dal pubblico ministero. Si dice che i due fratelli abbiano ucciso la sorella perché conduceva una vita non corrispondente ai loro standard morali. La donna, divorziata e madre di 2 bambini, avrebbe offeso il senso dell’onore della famiglia. Lo stesso giorno dell’omicidio, i due avrebbero trasportato il corpo in una valigia in un treno diretto in Baviera e sepolto il cadavere vicino alla città di Neuburg an der Donau, dove vive il fratello maggiore. Il giorno della sua morte, era stata denunciata la scomparsa della donna.

Il corpo è stato trovato in un campo vicino a Donauwörth

Dopo indagini congiunte con la polizia bavarese, la squadra omicidi di Berlino è riuscita a trovare il corpo di una donna in un campo vicino a Donauwörth. L’identità della sorella è stata confermata lo scorso venerdì pomeriggio a seguito di un’autopsia. Analizzando le immagini di una telecamera di sorveglianza presso la stazione di Südkreuz a Berlino, la polizia è stata in grado di confermare i sospetti e ottenere un mandato di arresto per i due fratelli. Secondo la procura, il movente è da ricollegare alla vita della sorella divorziata che avrebbe offeso il senso dell’onore dei due uomini. Si tratterebbe dunque di un cosiddetto “delitto d’onore”, un reato che prevede l’uccisione di un membro della famiglia come punizione per aver violato le norme morali della famiglia.

Un caso che ricorda quello di Hatun Sürücü

Il caso ricorda l’omicidio di Hatun Sürücü a Berlino. L’allora 23enne è stata uccisa nel febbraio 2005 alla fermata dell’autobus da uno dei suoi fratelli con 3 colpi di pistola alla testa. La ragazza, di origine curda, aveva divorziato dal cugino con cui era stata costretta a sposarsi all’età di 16 anni e si era trasferita in un proprio appartamento a Berlino con il figlio. “Dormirò con chiunque voglio”, aveva detto Hatun al fratello la sera dell’omicidio. La ragazza non sapeva che quella sera suo fratello era armato, ma si sentiva ugualmente in pericolo. In passato aveva scritto una lettera sui suoi problemi familiari all’ufficio per i giovani chiedendo aiuto. Per la sua famiglia, il suo stile di vita era troppo occidentale: un disonore che andava punito con la morte. L’omicidio di Hatun ha scatenato in Germania un dibattito sui “delitti d’onore” e sulla questione dell’integrazione.

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Immagine di copertina: Stephan Wusowski da Pixabay