Il tributo di Willi Berger a Hans Meissel: uno dei graffiti più affascinanti della East Side Gallery

Il tributo di Willi Berger a Hans Meissel sul Muro di Berlino: la storia dietro uno dei graffiti più affascinanti della East Side Gallery

“Questi sprayer  non hanno alcun rispetto! Né per la proprietà, né per i traguardi altrui.” Protestava la gente alla vista dei primi graffiti sul Muro di Berlino alla East Side Gallery. Ci troviamo nel 1990, anno in cui 118 artisti si sono riuniti per trasformare il Muro, una volta simbolo di divisione, in uno di pace, un’inno all’unione lungo 1326 metri. Willi Berger , pittore polacco, ha scelto per la sua porzione di muro un soggetto inusuale, ma che sicuramente attira l’attenzione di chi passeggia. Il graffito è un tributo a Johannes Meissel, un pittore che non ha avuto una vita facile in Germania durante il regime nazista e la Repubblica Democratica Tedesca (meglio conosciuta come DDR). Egli, infatti, è stato censurato da entrambi per il suo stile innovativo. Eppure nel quadro riprodotto sul Muro, “Soli Deo Gloria”, non c’è nulla che faccia pensare a questo lato oscuro della sua carriera, anzi, la composizione è animata da luce, colori e forme che richiamano leggerezza e serenità. Il titolo infatti è chiaramente didascalico: si tratta del tentativo ben riuscito del pittore di tradurre in pittura la raccolta di composizioni “L’arte della fuga” di Johann Sebastian Bach. Il musicista, infatti, era solito scrivere le iniziali S.D.G. alla fine dei suoi manoscritti.
“Questo quadro è di un artista ostracizzato, il suo nome è Hans Meissel. Nessuno lo conosce, tranne me. Volevo fare un tributo a lui.” Racconta al portale Blickpunkt. Sulla parte inferiore del muro, Berger ha scritto: “Mai più alla censura nell’arte”. Nel maggio del 2009 tutto il muro è stato sottoposto a un restauro, in seguito ai danni provocati dallo smog, dalle firme e dalla brutta ossessione dei turisti di voler portarsi a casa dei pezzi del Muro. Così, anche Willi Berger, all’età di 86 anni, è tornato a Berlino per riportare il suo lavoro all’originale bellezza e oggi è possibile ammirarlo in tutta la sua maestosità.

Graffito di Willi Berger sul Muro alla East Side Gallery, tributo a Hans Meissler, foto scattata da Maddalena Carraro

Willi Berger: la vita e il rapporto con Hans Meissel

Willi Berger è nato nel 1922 a Mieszkowice, in Polonia. Ha lavorato come guardia forestale, tassidermista e per un periodo ha anche frequentato la scuola d’arte di Berlino, ma una cosa non è mai cambiata nella sua vita: non ha mai smesso di dipingere. Anche Beger ha incassato i pesanti colpi della divisione di Berlino. É stato diviso da suo figlio e da sua moglie, da cui si era appena separato e solo dopo la caduta del Muro ha potuto riallacciare i rapporti col figlio. “Ho sentito la notizia su un vecchio ricevitore a onde radio, la ricezione era pessima” ricorda il pittore “Ero finalmente felice. Ho pensato: ora posso tornare a vivere in un mondo nuovo”. A Hiddensee, un’isola a nord della Germania, ha trovato poi il suo rifugio, dove tuttora vive, lontano dal caos delle grandi città. Un posto ameno dove si dedica a coltivare le sue piante e alla manutenzione della sua casetta in paglia costruita con le sue stesse mani. Nella sua dimora conserva con cura oltre mille dipinti, quasi tutti realizzati da lui, tranne per quelli di mano del suo caro amico e insegnante: Johannes Meissel. Il pittore, ormai anziano, ricorda il suo maestro con parole di ammirazione “Solo coloro che sono abili maestri nell’arte realista, sono in grado di creare grandi opere astratte.”

Graffito di Willi Berger sul Muro alla East Side Gallery, tributo a Hans Meissler, foto scattata da Maddalena Carraro

Johannes Meissel, un pittore ingiustamente dimenticato

Johannes (o Hans) Meissel è nato a Neudietendorf nel 1888. Con una propensione per il disegno, fa presto carriera e arriva a insegnare nella Royal Art School di Berlino, dove aveva studiato. A partire dal ’47, fino alla sua morte, lavora come artista freelance. L’arte di Meissel è stata etichettata prima come degenerata sotto il regime nazista perché non rientrava nei canoni del realismo socialista e infine bandita anche dalla DDR. Il pittore passò gli ultimi anni della sua vita in solitudine e morì nel 1969 rimanendo pressoché sconosciuto. Nessuno dei suoi quadri è stato esposto o venduto. Il suo allievo Berger, infatti, si meraviglia di aver costruito una fortuna sugli insegnamenti del suo maestro, ma si dice anche rammaricato perché nessun museo si è mai interessato realmente all’opera di Meissel. Grazie al graffito sul Muro di Berlino, la sua memoria è oggi ripristinata e la sua abilità finalmente riconosciuta.

Graffito di Willi Berger sul Muro alla East Side Gallery, tributo a Hans Meissler, foto scattata da Maddalena Carraro

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Immagine di copertina: Graffito di Willi Berger sul Muro alla East Side Gallery, tributo a Hans Meissler, foto scattata da Maddalena Carraro