Berlino, davanti al Reichstag migliaia di persone distese per gli orrori di Bucha

Protesta a Berlino per gli orrori di Bucha: migliaia di persone hanno preso parte alla manifestazione davanti al palazzo del Reichstag

Il 7 aprile migliaia di persone si sono riunite davanti al Reichstag di Berlino per chiedere alla Germania di interrompere l’acquisto di energia dalla Russia. Dopo la strage avvenuta a Bucha, i cittadini di Berlino hanno deciso di scendere in strada nuovamente per protestare contro l’invasione russa dell’Ucraina. Dallo scoppio del conflitto, il 24 febbraio, numerose manifestazioni hanno avuto luogo nella capitale. Questa volta la protesta si è tenuta davanti alla sede del Parlamento tedesco e ha visto migliaia di persone distese a terra in segno dissenso.

Protesta a Berlino, screenshot da Instagram, ©torcha

Protesta a Berlino, screenshot da Instagram, ©torcha

 

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Il massacro di Bucha

Le notizie relative al massacro di civili da parte dell’esercito russo avvenuto a Bucha – città a circa 30 chilometri dalla capitale ucriana Kiev – sono cominciate ad arrivare domenica 3 aprile. Le truppe russe stavano battendo in ritirata e, dietro di loro, hanno lasciato una scia di sangue con centinaia di vittime civili. La Russia aveva subito negato ogni responsabilità con il ministro della Difesa russo che aveva dichiarato come le immagini e le notizie diffuse dai media “Sono un’altra provocazione” da parte del Governo di Kiev, come riportato dall’agenzia di stampa sovietica Tass.

Le parole di Scholz

Durante il dibattito parlamentare, il cancelliere Olaf Scholz ha chiesto un’indagine completa sul massacro di Bucha. Il Cancelliere ha dichiarato: “La cinica affermazione diffusa dalla Russia secondo cui l’argomento Bucha è una messa in scena, ricade su coloro che diffondono queste bugie. L’omicidio di civili è un crimine di guerra”.
Qualche giorno fa il cancelliere si era anche espresso su Twitter mostrando il suo sdegno per i fatti accaduti: “Immagini terribili e orrende i giungono dall’Ucraina. Civili, donne, bambini e anziani, uccisi a colpi di arma da fuoco a Bucha, che fino a pochi giorni fa era controllato dall’esercito russo”.

E segue: “Chiedo che le organizzazioni internazionali abbiano accesso a queste aree per documentare in modo indipendente le atrocità. Dobbiamo indagare senza sosta sui crimini dell’esercito russo e fare in modo che gli autori ne rispondano”.

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Immagine di copertina: © DW, screenshot da DW