Guerra in Ucraina, molti diplomatici russi espulsi da Paesi Ue

È la decisione di Belgio, Paesi Bassi, Irlanda e Repubblica Ceca che martedì hanno espulso decine di diplomatici russi per presunto spionaggio

Diversi Paesi dell’Unione europea tra cui Belgio, Paesi Bassi, Irlanda e Repubblica Ceca, martedì, hanno espulso, in quella che il Primo ministro irlandese – Jonathan Paul Givan – ha detto essere una mossa coordinata, decine di diplomatici russi sospettati di lavorare per l’intelligence russa sotto la copertura di incarichi diplomatici. Secondo quanto affermato da due funzionari europei a Sky News, si sospetta che le espulsioni siano legate al ruolo svolto dalle agenzie di spionaggio russe nella guerra in Ucraina. Considerando anche l’allontanamento di funzionari russi avvenuto nei giorni precedenti da Polonia e Paesi Baltici, sono oltre 100 le espulsioni di diplomatici russi dalle nazioni europee. Tali misure segnalano il chiaro inasprimento dei rapporti tra i Paesi europei e il Cremlino e il tentativo di colpire la vasta rete di intelligence russa diramata in UE, hanno affermato. Non è tardata la risposta da Mosca che ha promesso delle reazioni secondo il “principio di reciprocità”.

Il commento dei ministri europei

La ministra degli Esteri Belga, Sophie Wilmès, ha affermato che il suo Paese stava cacciando 21 diplomatici dall’ambasciata russa a Bruxelles e dal consolato di Anversa. Le motivazioni sono presunto spionaggio e minaccia alla sicurezza. “La mossa è legata esclusivamente alla sicurezza nazionale e i canali diplomatici rimarranno aperti”, ha affermato Wilmès. La decisione, sostiene, è stata presa in collaborazione con i vicini Paesi Bassi, il quale stava espellendo 17 diplomatici russi considerati “segretamente attivi come agenti dell’intelligence russa”, ha dichiarato il Ministero degli Esteri. Quattro i funzionari allontanati dall’Irlanda “perché le loro attività non sono conformi agli standard internazionali di comportamento diplomatico”, ha commentato il ministro degli Esteri irlandese. Dall’ambasciata di Praga è stato invece espulso il vice ambasciatore, al quale sono state concesse 72 ore per allontanarsi dal Paese.

45 funzionari russi espulsi la scorsa settimana dalla Polonia

La scorsa settimana, anche la Polonia ha deciso di espellere 45 diplomatici russi sospettati di lavorare per l’intelligence russa sotto la copertura di incarichi diplomatici – accuse ritenute infondate da Mosca. Le relazioni tra la Russia e i Paesi dell’Europa centro-orientale, un tempo sotto la sfera di influenza della super potenza, sono da lungo tempo fitte di tensioni. L’invasione dell’Ucraina ha diramato le crepe esistenti e materializzato i sospetti sulle intenzioni di Mosca. La richiesta di espulsione era arrivata da Stanislaw Zaryn, portavoce del ministro del Coordinatore dei Servizi speciali, al Ministero degli Esteri, che mercoledì 23 marzo aveva annunciato l’autorizzazione dell’intervento. “In totale, a 45 persone con  differenti status diplomatici è stato ordinato di lasciare il territorio della Repubblica di Polonia entro 5 giorni”, aveva affermato il portavoce del Ministero degli Esteri Lukasz Jasina in una conferenza stampa.

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 Foto da Pixabay