Ultima Generazione: avanza la crisi climatica, cala il consenso

Dal 68% al 34% è il calo dei sostenitori del movimento Ultima Generazione. Persino gli altri ambientalisti sono contro, nonostante la crisi climatica continui ad aggravarsi

Basta guardare al tweet del direttore del GPPI (Global Public Policy Institute), Thorsten Benner, per capire cosa è successo in questi due anni. Un drastico calo dell’appoggio dei cittadini al movimento Ultima Generazione, che punta a sensibilizzare sul cambiamento climatico, tramite azioni non violente, di forte impatto visivo e talvolta pratico per la vita dei cittadini. I dati raccolti dall’associazione non governativa More in Common, infatti, vedono un buon 68%, nel 2021, passare alla sua metà due anni dopo, un misero 34% nel 2023.

Ultima generazione sta fallendo?

Il movimento Ultima generazione ha forse esagerato con le sue azioni drammatiche. Mentre da un lato si ha un calo del consenso, dall’altro si acquistano critiche e proteste che affermano un comportamento che va oltre l’azione di sensibilizzazione al tema ambientale. Chiaramente a Ultima generazione sta franando la terra sotto i piedi. Stiamo parlando di manovre “poco etiche” e molto fastidiose come incollarsi o buttare vernice su opere d’arte, ma anche blocchi nelle autostrade o strade molto affollate e flash mob davanti a grandi monumenti.

Il fine non giustifica i mezzi

Chiaramente non si sono persi i valori legati alla protezione ambientale, ma non si esprime consenso e comprensione verso l’utilizzo dei mezzi di Ultima generazione. La tradizione storica di queste azioni di protesta comprendeva scioperi della fame (poco fastidiosi per i non attivisti) davanti alla cancelleria durante le campagne elettorali; le persone vedono di mal occhio i nuovi metodi. L’85% ha espresso di non capire il motivo dei blocchi stradali ad esempio.

Misure drastiche anche dall’alto

A causa di queste azioni, considerate da molti “vandalistiche”, risponde la polizia tedesca. Sta valutando di indossare casco anti-sommossa, scudi e manganelli per sedare la rivolta. Azione non da poco quella di prendere in considerazione di dichiarare il movimento per il cambiamento climatico come criminale. Servirà sicuramente da deterrente, non solo per gli attivisti, ma anche per l’opinione pubblica che si allontanerà sempre di più da Ultima generazione. Una manovra molto simile che si fa con i terroristi, anche se terroristi poi non sono. Per quanto gravi e drastiche possano essere le azioni, la politica di Ultima generazione è la non violenza. Cosa potrebbero fare gli attivisti per far si che le cose cambino e in fretta?

Di certo si è visto che Greta Thunberg ha inizializzato un processo di sensibilizzazione incredibile, ma ancora non basta. I governi sono ancora troppo lenti e in questa grande pentola a pressione non si è ancora abbassata la fiamma.

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immagine: berlino magazine