Accoglienza dei rifugiati in Germania, le città dichiarano di aver raggiunto il limite

Molte città tedesche sono in sovraccarico e non riescono a garantire una condizione consona ai richiedenti asilo.

Fin dall’inizio del conflitto Russo-Ucraino, la Germania si è mostrata solidale nei confronti dell’Ucraina in diversi modi, in special modo accogliendo moltissimi rifugiati. I moti d’ospitalità sono stati sia istituzionali – accelerazione della burocrazia, disposizione di spazi pubblici per gli accampamenti e aiuto all’integrazione – che non, sono stati infatti moltissimi i tedeschi che hanno aperto di loro sponte le porte delle loro case agli Ucraini in fuga.

Tuttavia questa disponibilità potrebbe finire: si è arrivati al livello di saturazione in molte città per via della già presente emergenza abitativa, portata al limite dalla presenza dei migranti, e del sovraccarico nei centri d’accoglienza, che pongono il problema di dover trovare una sistemazione più confortevole in un futuro prossimo. A proposito la sindaca di Aquisgrana Sibylle Keupen ha affermato: “non sapendo quanto durerà la guerra, le persone che sono qui necessiteranno di qualcosa in più di una palestra”. Così Aquisgrana e altre piccole città hanno deciso di chiudere le porte ai richiedenti asilo sostenendo che nel lungo termine non basteranno solo un tetto e un pasto caldo. Occorreranno anche molti servizi essenziali che attualmente non è possibile garantire.

Città in sovraccarico

A Herzogenrath-Merkstein quello che prima era un campo sportivo è stato trasformato in un campo profughi che conta 80 persone e un’altra palestra subirà lo stesso destino.

Non c’è più disponibilità nelle case private, specie nelle città piccole come Herzogenrath-Merksteinche che erano abituate ad ospitare un numero contenuto di rifugiati, dai 50 ai 60 all’anno, mentre ora devono gestire 400-500 persone.

Solo ad Aquisgrana sono circa 4000 gli ospiti nelle case private che si sommano a quelli gestiti nei campi. Si raggiunge così un numero spaventosamente alto rispetto al passato, che mette in difficoltà la gestione  e non permette l’accesso a servizi necessari come scuola e lavoro, per questo la sindaca ha dichiarato che non saranno più accettati rifugiati e richiedenti d’asilo.

Aumento popolazione

La Germania ha raggiunto il massimo storico di abitanti con 84 milioni di cittadini anche a causa dei rifugiati ucraini. La popolazione è infatti aumentata di 843,000 persone solo dalla fine di giugno, cioè dell’1% rispetto al 2021, che aveva registrato un aumento dello 0.1% , 82,000 persone.

(Grafico a cura di www.destatis.de)

Come messo in evidenza dal grafico relativo ai dati di genere dei migranti, nel quale l’azzurro corrisponde al numero complessivo, il blu chiaro alle donne e il blu scuro agli uomini, due terzi dei migranti sono donne. In precedenza si erano registrate solo due immigrazioni così grandi: nel 1992,  dopo la riunificazione della Germania, quando il paese ha dato asilo ai richiedenti in fuga dalla Jugoslavia e nel 2015 in seguito ad una migrazione di massa da Syria, Iraq e Afghanistan.

Rispetto a quest’ultima però, lo Stato tedesco si è comportato molto diversamente: le carte per lavorare sono state prodotte in 1/3 del tempo che fu impiegato nel 2015 e la mobilitazione popolare è stata estremamente più calorosa.

Il problema del lavoro

Secondo la direttiva Europea, i rifugiati Ucraini hanno diritto allo stato di protezione nell’UE fino a 3 anni, e possono quindi lavorare e godere dell’assicurazione sanitaria in Germania. Ma trovare lavoro, a giudicare da una recente inchiesta del Deutsche Welle, è estremamente difficile per chi non conosce altra lingua oltre all’ucraino. Capita infatti che molti ucraini della parte Est, abbiano imparato il russo e non l’inglese come i compatrioti della parte Ovest e che quindi non siano in grado di comunicare. Per i professionisti capaci di parlare la lingua inglese invece la situazione è molto più vantaggiosa.

Inoltre, molti manager ponderano bene se assumere professionisti Ucraini poiché essendo incerta la situazione, questi potrebbero tornare in patria da un momento all’altro, causando problemi nell’organico aziendale.

 

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Guarda foto e video e partecipa a concorsi per biglietti di concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

Immagine di copertina: foto di samuelfrancisjohnson da Pixabay