Germania, a rischio i concerti dell’orchestra SWR

I prossimi concerti dell’orchestra SWR sono a rischio: il direttore Teodor Currentzis è affiliato con la banca russa VTB e non si è ancora espresso riguardo al conflitto

L’orchestra radiofonica della SWR (“Südwestrundfunks”, un’emittente radiotelevisiva tedesca) ha dichiarato che continuerà a lavorare con il direttore d’orchestra greco-russo Teodor Currentzis. L’artista, però, sta finendo nell’occhio del ciclone in questi ultimi giorni perché non ha ancora preso posizione riguardo al presidente russo Vladimir Putin e al conflitto russo-ucraino. Inoltre, la sua fondazione, Musicaeterna, è finanziata dalla banca russa “Vneshtorgbank” (meglio conosciuta come “VTB”), ora colpita da pesanti sanzioni. Per rimediare alla situazione, l’orchestra ha cambiato la scaletta in modo da includere i lavori di Alexander Shchetynsky, compositore ucraino che si trova ancora a Kjiv, nonché amico di lunga data di Currentzis. Oltre a questo, la SWR ha dichiarato che questa tournée di concerti vuole essere un appello alla pace e alla riconciliazione. L’orchestra, tuttavia, si è esposta affermando che condannare gli artisti russi e terminare le collaborazioni con essi non è una soluzione sostenibile e che sicuramente non porterà alla pace.

«Superare i confini grazie alla forza della musica, per una coesistenza pacifica»

In precedenza, Currentzis non si era preoccupato di schierarsi apertamente a favore o contro certe situazioni, come nel caso di Kirill Serebrennikow, oltre al fatto che egli attribuisce un valore particolarmente importante alla libertà personale. Per questo motivo sorprende che nella dichiarazione precedentemente citata a favore della pace non ci sia un riferimento diretto al direttore d’orchestra russo il quale crede molto nella forza unificante della musica. Nonostante questo, alcuni suoi colleghi hanno commentato la situazione affermando che Currentzis non sia un sostenitore di Vladimir Putin, ma che questo suo silenzio sia misterioso. Il pianista Markus Hinterhäuser ha invece apprezzato l’inserimento di un compositore ucraino nella scaletta, ritenendolo questo già  una prova di una tangibile presa di posizione.

Altri casi internazionali

Ciò che sorprende rimane comunque l’assenza di una dichiarazione personale, anche alla luce dei recenti licenziamenti avvenuti nel mondo dello spettacolo per questo stesso motivo. Risale solo a inizio marzo, infatti, quello di Valery Gergiev, direttore della Filarmonica di Monaco, il quale si è rifiutato di prendere le distanze dal presidente russo. Sulla scia di questo avvenimento, anche la soprano Anna Netrebko si è licenziata piuttosto di dichiarare il suo punto di vista politico. “Non è giusto costringere un’artista a dare voce alle proprie opinioni politiche e a denunciare la sua patria”, ha aggiunto l’artista. La direttrice del Teatro di Mosca Elena Kovalskaya, al contrario, si è dimessa dal suo ruolo perché si rifiuta di lavorare “per un assassino”.

 

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Immagine di copertina: Teodor Currentzis conducting the SWR Orchestra CC BY-SA 4.0 © di Amoorphotographer da Wikimedia Commons