Il nuovo piano della Germania per uscire dal lockdown in 10 punti. Un programma dettagliato, ambizioso, ma che non convince

Primo marzo, 8 marzo, 22 marzo e 5 aprile: sono le quattro date fondamentali per il piano di riapertura di molte attività in Germania. Eccole nel dettaglio

  1. Da lunedì primo marzo (quindi già avvenuto): riaprono scuole (solo alcune classi), asili nido e parrucchieri
  2. Dall’8 marzo: librerie e fiorai possono riaprire con la condizione di un cliente ogni 10 metri quadrati. Anche le professioni basate sul contatto, come gli studi per i massaggi, possono riaprire previo test con risultato negativo del cliente.
  3. Non prima dell’8 marzo (se i casi registrati nel Land sono inferiori a 50 per 100.000 persone) possono riaprire spazi pubblici come musei, zoo e giardini, nonché attività commerciali fatto salvo il principio di almeno 10 metri quadrati di spazio per ogni cliente.
  4. Non prima dell’8 marzo (se i casi registrati nel Land sono inferiori a 50 per 100.000 persone) fino a 10 persone possono praticare sport all’aperto che non prevedono il contatto.
  5. Non prima dell’8 marzo (se i casi registrati nel Land sono inferiori a 50 per 100.000 persone) è possibile accedere a spazi come musei e negozi solo previa prenotazione e con almeno 40 metri quadrati per cliente nei negozi.
  6. Non prima dell’8 marzo (la decisione ufficiale è di ogni Land): si possono incontrare fino a 5 persone provenienti da non più di due nuclei familiari. Il Governo ha consigliato che, prima degli incontri, ogni persona debba effettuare un test fai-da-te.
  7. Non prima del 22 marzo(se i casi registrati nel Land sono inferiori a 50 per 100.000 persone): è possibile riaprire le terrazze dei ristoranti, teatri, sale da concerto e cinema previa, sempre, prenotazione.
  8. Non prima del 22 marzo: (se i casi registrati nel Land sono inferiori a 50 per 100.000 persone:  si possono praticare sport senza contatto al chiuso e e sport di contatto all’aperto.
  9. Non prima del 5 aprile(se i casi registrati nel Land sono inferiori a 50 per 100.000 persone): fino a 50 persone possono riunirsi per eventi ricreativi all’aperto e non ci saranno restrizioni sullo sport.
  10. Non prima del 5 aprile(se i casi registrati nel Land sono inferiori a 50 per 100.000 persone): i negozi possono riaprire mantenendo almeno 10 metri quadrati per cliente.

Parallelamente ai 10 punti che seguono ci sarà, o almeno è stata annunciata, un’accelerazione sui vaccini.
Altro punto importante è l’offerta di un test veloce fai-da-té gratis a settimana da prendere in farmacia. Si parlava inizialmente di più semplicemente test a 1 € sempre, e parallela riapertura di tante attività, ma l’idea non è passata, peccato.

Un piano dettagliato, ambizioso, ma che non convince fino in fondo

In generale il piano è abbastanza dettagliato e ambizioso.

Si vogliono responsabilizzare i cittadini (il tasso di incidenza è legato a doppio fila alle restrizioni) e rendere meno nebuloso agli imprenditori dei vari settori se e quando sarà possibile aprire. Più delle chiusure in sé, infatti, il non potere pianificare per bene le cose è uno dei più grandi problemi di chi al momento ha un’attività.

Rispetto all’Italia vedo sia maggiore severità che maggiore trasparenza, nessun arancione scuro, giallo ocra, etc, tutto è deciso sulla base di dati che chiunque può reperire online (ci sono siti ufficiali, sia nazionali che per Land). Nonostante questo non mi sembra un piano completo. Non si parla di piena apertura di ristoranti né di bar o location per concerti, anche solo all’aperto, né si sottolinea che l’attuale e futura incidenza del virus sarà meno legata a contagi tra persone a rischio e al personale sanitario pesando quindi relativamente di meno (per carità, non per questo sarà meno tragico) su decessi e ospedali.

Da italiani in Germania ammettiamo che ci aspettavamo molto di più dalla logistica tedesca, storicamente (e, purtroppo, da un altro punto di vista, tragicamente), punto di forza del Paese. A dicembre eravamo ottimisti: “La Germania su queste cose non fallisce”. Da una parte non avevamo tenuto abbastanza in considerazione l’ossessiva paura tedesca di un’eccessiva ingerenza dello Stato sul cittadino, timore legato a ciò che hanno passato nel secolo scorso, dall’altra ci sono oggettive problematiche organizzative che stanno rallentando il tutto.  Ora una neonata commissione cercherà di convincere i tedeschi più scettici che l’Astrazeneca, ovvero il vaccino più rifiutato, funziona davvero, ma il rischio boomerang è dietro l’angolo. In un Paese con una storia particolare come la Germania, si può parlare, e finanziare, la propaganda in Germania anche se a fin di bene?

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