Il Festspielhaus di Bayreuth, il teatro voluto da Richard Wagner per rappresentare solo le sue opere

A Bayreuth, cittadina in Baviera, il compositore Richard Wagner fece costruire un teatro dove dovevano essere rappresentate solo le sue opere: il Festspielhaus

Poco distante dal centro di Bayreuth, su una collina a nord della città, si può scorgere un’immensa costruzione che svetta isolata. Si tratta del Festspielhaus, un teatro che può ospitare ben 1800 spettatori. Ma non si tratta di un normale teatro cittadino, bensì di un edificio pensato da Richard Wagner – insieme all’architetto Otto Brückwald – con un unico, preciso, scopo: rappresentare esclusivamente le opere del compositore tedesco. Qui Wagner avrebbe potuto – grazie a rivoluzionarie innovazioni scenotecniche – portare sul palcoscenico i suoi spettacoli così come li aveva originariamente concepiti e offrire un’esperienza unica agli spettatori.

Esterno del Festspielhaus ©Lothar Spurzem da Wikipedia CC2.0 https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Bayr_Festspielhaus_1995_Frontansicht.jpg

Esterno del Festspielhaus ©Lothar Spurzem da WikipediaCC2.0

Il Festspielhaus wagneriano ruppe definitivamente con l’architettura teatrale precedente

Dalla seconda metà dell’Ottocento il modello della ‘sala a palchetti’, o ‘sala all’italiana’ – che aveva dominato l’architettura delle strutture teatrali fino a quel momento – venne ritenuta inadeguata per accogliere gli spettacoli concepiti dai nuovi autori teatrali. Sintomatico di questo nuovo corso di pensiero fu il progetto, e la successiva realizzazione, di una nuova tipologia di edificio teatrale concepito da Richard Wagner inizialmente con l’architetto Gottfried Semper. La collaborazione tra i due culminò nel progetto per il Teatro Monumentale di Monaco. In questo progetto Semper – come si legge nel volume di Fabrizio Cruciani, Lo spazio del teatro –  «arriva ad usare ferro e vetro, si pone il problema dell’auditorium collocando i posti in platea su archi di curve troncate in una sala a ventaglio, cerca di nascondere la fossa dell’orchestra, definisce il doppio proscenio». Il progetto per il teatro di Monaco non venne mai realizzato a causa di mancanza di fondi. Ma, l’idea di Semper, la sua nuova concezione dell’edificio teatrale, venne usata da Wagner e dall’architetto Otto Brückwald per la progettazione del Festspielhaus di Beyruth, inaugurato poi nel 1876.

Con il Festspielhaus, Wagner volle rendere lo spettacolo teatrale un ‘atto sacro’

Il Festspielhaus che aveva in mente Wagner era uno spazio pensato per accogliere sul palco esclusivamente le sue opere. Egli era fortemente critico verso l’organizzazione della sala all’italiana che era, principalmente, funzionale ad un intreccio di relazioni sociali. Essa rappresentava ormai, secondo Wagner, un’idea di teatro che metteva in secondo piano gli spettacoli, una semplice passerella dove potevano sfilare tutti i membri dell’alta borghesia, poco importava dell’opera che andava in scena. La concezione wagneriana del teatro, invece, verteva su quella che si può definire come la ‘sacralità’ dello spettacolo teatrale. Esso doveva ritornare ad avere quella funzione sociale che trovava le sue radici nel teatro dell’Antica Grecia. Per far si che questo modello potesse tornare in essere era necessario modificare innanzitutto l’architettura dell’edificio teatrale. Wagner concepì il ‘luogo teatro’ funzionale unicamente verso la perfetta riuscita dell’opera che veniva rappresentata sul palcoscenico. Non si doveva più andare in sala per – sempre citando Cruciani – “guardare e per essere guardati”.

Pianta del Festspielhaus da Burlingame, Edward L., Art, Life, and Theories of Richard Wagner, New York, Henry Holt and Company, 1875 - Pubblico Dominio https://it.wikipedia.org/wiki/Festspielhaus_di_Bayreuth#/media/File:Bayreuth_plan.png

Pianta del Festspielhaus da Burlingame, Edward L., Art, Life, and Theories of Richard Wagner, New York, Henry Holt and Company, 1875 – Pubblico Dominio

Le innovazioni introdotte da Wagner e Bruckwald

Per Wagner lo spettatore doveva sentirsi totalmente immerso nell’opera rappresentata sul palcoscenico, senza alcuna distrazione. Doveva essere immerso in quello che il compositore definiva ‘golfo mistico’. Il progetto del Festpielhaus prendeva le distanze dalla forma a ferro di cavallo dei teatri ‘classici’ e vennero eliminati i palchetti lungo il perimetro. In questo modo venne meno la divisione gerarchica e, di conseguenza, ogni sorta di divisione sociale che caratterizzava, invece, i teatri precedenti. Si creò, così, una sorta di ‘democratizzazione’ della sala. Rifacendosi alle idee neoclassiche di Karl Friedrich Schinkel, Brückwald ritenne che la forma ideale per raggiungere lo scopo fosse quella del teatro classico greco. Propose, quindi, una disposizione radiale basata sulla pianta di quest’ultimo. Più precisamente, si può osservare come la pianta della platea del Festpielhaus corrisponda all’accostamento di tre settori del teatro greco di Epidauro, scelto come esempio di perfezione acustica. Come nel teatro greco vennnero adottate le gradinate poiché consentivano, per ciascuna fila di sedute, un chiaro campo di visuale al di sopra di quello precedente.

Stampa del 1870 che rappresenta l'interno del Festspielhaus - Édouard Schuré - Revue wagnérienne, vol. V, June 8th, 1885 Pubblico Dominio da Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Festspielhaus_di_Bayreuth#/media/File:Zuschauerraum_des_Bayreuther_Festspielhauses_(1870s_engraving).png

Stampa del 1870 che rappresenta l’interno del Festspielhaus – Édouard Schuré – Revue wagnérienne, vol. V, June 8th, 1885 – Pubblico Dominio da Wikipedia

L’interno del Festspielhaus fu decorato in stile neoclassico, con la scansione delle colonne a esaltare e creare un ambiente geometrico, solenne e completamente privo di ogni tipo di decorazione. Questo espediente serviva a non distrarre lo spettatore da ciò che era narrato sul palcoscenico. Ai lati della cavea furono inseriti dei muretti che avevano la funzione di ‘riflettori’ del suono. L’unico elemento che Wagner riutilizzò dal modello della sala all’italiana era la possente macchina scenica che si adattava perfettamente alle scenografie utilizzate per la messinscena delle sue opere costruendo una delle torri sceniche più alte d’Europa.

Una delle innovazioni sceniche più importanti adottate da Wagner fu la creazione del ‘golfo mistico’ per far sì che lo spettatore si sentisse totalmente immerso nell’opera teatrale

Wagner progettò anche quello che venne chiamato ‘golfo mistico’. Era un espediente che permetteva la totale immersione dello spettatore nello spettacolo e vari elementi concorrevano a crearlo. Il primo era il buio totale in sala che “imposto da Wagner, modifica la psicologia del pubblico, costringendo l’attenzione verso l’illusione scenica” (Cruciani). Esso si poteva controllare grazie all’invenzione della luce elettrica che in quegli anni cominciava ad essere utilizzata anche a teatro. Fondamentale per la creazione del ‘golfo mistico’ era un’altra novità introdotta da Wagner e Brückwald. Nel Festpielhaus, infatti, la buca dell’orchestra era ‘sprofondata’ rispetto al livello della platea, tra pubblico e palcoscenico non vi dovevano essere elementi di disturbo. Abbassando la buca, l’orchestra non era più visibile agli spettatori. Scomparivano, così, elementi considerati ‘disturbanti’ come gli strumenti musicali e i gesti del direttore d’orchestra. Negli spettacoli realizzati sul palco del Festpielhaus, inoltre, non vi erano mutazioni a vista della scenografia, ma, questi cambiamenti, avvenivano solamente col sipario calato.

La buca dell'orchestra del Festspielhaus ©Friera da Wikipedia CC3.0 https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Bayreuth_Festspielhaus_orchestra_pit.JPG

La buca dell’orchestra del Festspielhaus ©Friera da Wikipedia CC3.0

Pur rispettando la tradizione tedesca, anche l’esterno del Festpielhaus presenta caratteri innovativi

Anche l’esterno del Festpielhaus presenta caratteri di innovazione pur rimanendo rispettoso di una certa tradizione architettonica nazionale tedesca. Wagner e Brückwald evitarono di adottare quei caratteri di monumentalità tipici di altri edifici teatrali che si stavanno realizzando in altre città europee come, ad esempio, l’Opera di Vienna (1869) o l’Opera Garnier di Parigi (1875). Il teatro di Bayreuth presentava un esterno molto semplice e, a differenza di tutti gli altri teatri europei non era inserito nel tessuto urbano della città, ma sorgeva in un luogo isolato rispetto al centro cittadino. Venne utilizzata la tecnica costruttiva del Fachwerk, metodologia tipica dell’architettura nazionale tedesca basata sull’utilizzo di un telaio portante in legno e di pannellature di riempimento di argilla e paglia o di laterizio.

Il Festspielhaus sulla collina di Bayreuth ©CharmaineZoe's Marvelous Melange da Flickr CC2.0 https://www.flickr.com/photos/charmainezoe/5737235749

Il Festspielhaus sulla collina di Bayreuth ©CharmaineZoe’s Marvelous Melange da Flickr CC2.0

Nonostante le novità introdotte da Wagner e Brückwald le innovazioni del Festspielhaus erano legate solo all’architettura dell’edificio teatrale

Ma quell che può essere definita come la ‘grande riforma’ wagneriana si fermava solo all’architettura dell’edificio teatrale. Non vi era alcuna innovazione per quanto riguardava il rapporto tra spettatore e scena. Il pubblico rimaneva comunque in una condizione di ‘passività’, legato all’illusorietà della scena. Anche le scenografie utilizzate da Wagner non presentavano alcun carattere di innovazione. La portata innovativa del Festpielhaus era tutta nella progettazione della pianta dell’edificio teatrale che si distaccava completamente dalla sala all’italiana, distruggendone l’ambiente e i limiti che esso portava. Ma, alla fine dei conti, il rapporto pubblico-spettacolo rimase, sostanzialmente, lo stesso.

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Immagine di copertina: Festspielhaus ©trialsanderrors From the Photochrom Prints Collection at the Library of CongressCC 2.0