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Variante indiana, al momento pochissimi casi in Germania

In Germania la diffusione della variante indiana è ancora sotto controllo. Casi rilevati solamente in maniera sporadica

Secondo i recenti dati la diffusione della variante indiana in Germania sarebbe ancora molto limitata. Infatti, secondo quanto riportato dall’ Istituto Robert Koch, la scorsa settimana sono stati individuati solamente 22 casi in tutto il Paese. Questa variante indiana è attualmente sotto l’esame dell’OMS che sta  facendo degli studi per capire la sua pericolosità e se possa essere coperta comunque dai vaccini. La massiccia diffusione della variante in India ha fatto sì che il Paese asiatico sia, al momento, tra i più colpiti al Mondo. Per evitare il collasso del sistema sanitario e il drammatico aumento dei morti, la Germania e altri Stati invieranno scorte di medicinali essenziali e bombole di ossigeno.

Le autorità sanitarie continuano a essere preoccupate per la diffusione della variante inglese

Sempre secondo quanto riportato dall’ Istituto Robert Koch, l’incidenza della  variante inglese è ancora elevatissima. Sarebbe lei la responsabile dell’aumento dei contagi essendo la variante più contagiosa tra tutte quelle conosciute. Per quanto riguarda le altre due varianti (quella sudafricana e brasiliana) sono sotto osservazione anche se non ancora allarmanti. La loro presenza sarebbe ancora lieve in quanto rilevate in poco meno dell’uno per cento dei casi.

Variante indiana, l’effetto dei vaccini

Secondo il biologo molecolare Stefano Gaburro ”la paura di questa variante è che possa scappare al sistema immunitario e quindi che i vaccini proteggano meno. Però, In uno studio non-ancora peer-reviewed inglese si è confrontato il livello di protezione della variante indiana per chi ha già preso il Covid19 o chi ha preso il vaccino Astrazeneca si è vista una protezione dell’87 e 88% rispettivamente. Infatti,Cristian Drosten, della Charitè, non vede tutta questa urgenza comunque motiva le persone a vaccinarsi. Per cui bisogna dargli attenzione ma non di più rispetto ad altre varianti che saranno potenzialmente coperte da una terza dose del vaccino Pfizer/BioNTech dice Ugur Sahin”.

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