Germania, sindaco di Halle nella bufera: avrebbe saltato la fila per il vaccino

Diversi consiglieri vogliono la sospensione del sindaco di Halle Bernd Wiegand

La vicenda della vaccinazione del sindaco di Halle Bernd Wiegand è stata recentemente protagonista della scena mediatica. Diversi consiglieri comunali hanno chiesto la sospensione di Wiegand a causa della sua vaccinazione anticipata contro il corona virus. Inoltre, alcune fazioni politiche hanno presentato una dichiarazione personale affinché vengano presi provvedimenti disciplinari nei suoi confronti, suggerendo anche la sospensione del sindaco. Una riunione speciale è stata convocata per il 15 marzo, come ha comunicato la presidente del consiglio comunale Katja Müller. Wiegand è sospettato di aver imbrogliato anticipando i tempi della vaccinazione per sé e per altri membri del suo team. Sebbene si stia lavorando per facilitare e velocizzare le procedure di vaccinazione, proponendo anche l’intervento dei medici di famiglia, le norme sulle priorità devono essere rispettate sempre e comunque.

Il caso delle dosi inutilizzate in Germania

Il problema delle dosi di vaccino che rischiano di essere cestinate sta creando non poche discussioni in Germania. In tanti sono stati vaccinati pur non rientrando tra le categorie definite prioritarie dal piano vaccinale di Berlino. Nella maggior parte dei casi, però, la giustificazione fornita è stata che le dosi di vaccino inoculate erano rimaste inutilizzate: una volta scongelate e diluite le dosi di Pfizer e Moderna hanno una durata di solo 6 ore. Wiegand sta respingendo tutte le accuse, a suo parere infondate, che gli sono state rivolte. Il sindaco sostiene che non c’è stata alcuna forma di prevaricazione da parte sua, bensì si è trattato solo di un gesto per non perdere le dosi di vaccino rimaste inutilizzate e che altrimenti sarebbero state buttate.

Il sindaco rifiuta le dimissioni

Secondo l’opinione comune il sindaco ha violato i suoi doveri di funzionario pubblico. La legge disciplinare prevede che l’amministrazione statale può temporaneamente sollevare un funzionario dal suo incarico dopo l’avvio di un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Tuttavia, Wiegand si oppone a tutte le accuse che gli sono state rivolte e rifiuta le dimissioni. “Non mi dimetterò perché non c’è colpa”, ha detto durante la riunione del consiglio comunale lo scorso mercoledì. Il suo portavoce, infatti, ha riportato che il sindaco considera l’intera vicenda totalmente inappropriata.

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