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Germania, l’impatto del lockdown sull’economia non è stato troppo severo

Il ministro Olaf Scholz ha dichiarato che, se sarà necessario, il Governo è pronto ad utilizzare il proprio potere fiscale, adeguato per poter sostenere un’emergenza del genere, per supportare le aziende e i commercianti

La crescita prevista dalle statistiche corrisponde al 4.4% dopo una contrazione stimata al 5.5% nel 2020. Bisogna anche specificare che queste stime sono molto positive, alcuni economisti suggeriscono di prenderle con cautela dato che molto probabilmente ci saranno ulteriori lockdown. Ad esempio l’Ifo Institute ha abbassato la cifra stimata dal 5.1% al 4.2%. Il Governo ha dichiarato di essere disposto a fornire ulteriori aiuti finanziari. Lo scorso giugno ha fornito un pacchetto di stimoli economici corrispondente a 130 miliardi di euro, il più grande fornito da una nazione europea. Secondo le stime di Bruegel solamente le spese governative aggiuntive corrispondo all’8.3% della produzione economica, questo ha forzato Berlino a sospendere il proprio limite costituzionale sui deficit economici, portando i prestiti governativi ad indici corrispondenti al periodo del dopoguerra.

Il mercato del lavoro rimane stabile

Il tasso di disoccupazione dei lavoratori stagionali lo scorso dicembre corrispondeva al 6.1% e non era variato rispetto a novembre. L’indice di disoccupazione è calato di 37.000 persone, raggiungendo i 2.7 milioni. L’agenzia federale del lavoro BA ha dichiarato che oltre 600.000 persone sono state impiegate con un contratto a tempo determinato tra l’1 Dicembre e il 28 Dicembre 2020. L’analista della banca ING, Carsten Brzeski, ha affermato che «Il numero crescente di lavoratori a tempo determinato, l’impatto a lungo termine del secondo lockdown e l’alto rischio di insolvenze economiche nel 2021 frenano l’ottimismo» per poi aggiungere «L’effetto stabilizzante del lavoro a tempo determinato, tuttavia, ha stabilizzato l’impiego e prevenuto un ulteriore aumento della disoccupazione». Prima della pandemia il tasso di disoccupazione in Germania era calato fino a raggiungere il record del 5%. Il programma “kurzarbeit” ha speso 22.1 miliardi di euro per pagare le compagnie che lavoravano con orari ridotti rispetto al solito a causa del lockdown. Questo supporto quasi sicuramente continuerà, dato che ristoranti e altri negozi non essenziali resteranno chiusi fino a metà febbraio.

I dati sulla vendita al dettaglio

In corrispondenza del calo del tasso di disoccupazione lo scorso anno sono anche aumentate le vendite al dettaglio, salendo dell’1.9% quando invece era stata prevista una contrazione. È stato inoltre previsto un aumento finale del 4% alla fine del 2020. La spiegazione a questo aumento si può trovare nell’aumento delle vendite online e nelle spese per migliorare la propria casa. Gli introiti del commercio online sono saliti del 31.8%, mentre le spese per la decorazione o il rinnovamento della casa sono salite del 15.4%. Ci sono stati ugualmente dei cali: la vendita di vestiti è scesa del 20% mentre quella delle vendite al dettaglio generale (che include ad esempio i centri commerciali) è scesa del 6.1%.

Ripresa nel 2021?

Nel corso del 2020 il PIL si è contratto meno del 6% e probabilmente è anche cresciuto negli ultimi quattro mesi dell’anno. Al contrario gli economisti hanno stimato una caduta del 9% per Italia e Francia e dell’11% in Spagna. La Bundesbank è positiva su una futura ripresa economica portata dall’inizio della campagna di vaccinazione nazionale, sebbene nei primi tre quarti dell’anno scorso ci sia stato un recesso.

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