La parodia della campagna Calvin Klein con Jeremy Allen White di una birra berlinese

Dopo la “vaporosa” pubblicità di Jeremy Allen White per Calvin Klein, la berlinese Brlo segue la stessa linea, con una parodia molto più “tedesca” per la birra senza alcol

Sono giorni, ormai, che lo spot Calvin Klein con Jeremy Allen White, assalta i nostri schermi. Uno spot innegabilmente interessante, con la sua palette pastello, i tetti al tramonto e lo stile tutto newyorkese anni 50. Dobbiamo anche dire che, Jeremy Allen White, con il suo “allure” da peso morto, svampito e colto quasi in flagrante nella sua intimità, è una perfetta chiave di volta per il video. Un lavoro, quello dello spot C.K., a cui non manca niente, nemmeno una sottile auto ironia.

A non essere completamente d’accordo, però, guarda caso, sono i tedeschi. Per lo spot della birra berlinese Brlo, infatti, decidono che il confine erotico-ironico nella pubblicità firmata C.K., era troppo sottile. Lo spot è per una birra analcolica (birra “naked”), dove la Brlo riprende lo spot di C.K., e ne fa una parodia molto tedesca, che non ha niente da invidiare all’originale.

Ci ritroviamo, così, sui monitor dei nostri pc, con lo stesso incipit, la stessa musica, lo stesso scenario (apparentemente) dello spot di C.K., se non fosse per la Torre della Televisione sullo sfondo, e un Jeremy Allen White diverso. Una parodia ben orchestrata, che sembra avere lo stesso “sapore” dello spot originale. Passiamo, così, con un balzo neanche troppo cosciente da New York city, la città che non dorme mai, a Berlino, la città che a tratti non riesce a dormire e a tratti non riesce a mangiare, ma una birra se la beve comunque.

La birra berlinese, a questo punto, decide che il doppelganger dello spot C.K. non può scendere a compromessi. Jeremy Allen White, con l’inconsapevole fascino del merluzzo che lo caratterizza, si trasforma nel sexy “birra-man” che vorresti ti tenesse il boccale nelle fredde notti berlinesi. Non parlo di Arnold Schwarzenegger, ma di un “Bob” generico, eroe comune, con il fisico da bevitore olimpionico di birra. Decide, quindi, di farsela questa birra il nostro protagonista, spogliandosi di tutto, mentre si stravacca su di un divano, sul tetto più alto della capitale. Solo che la birra è analcolica, e quindi si leva anche le mutande.

L’investimento di Brlo che, nonostante rincorra il trend, lo sorpassa egregiamente

Non era facile cavalcare l’onda di un lavoro come quello di Calvin Klein. Uno spot costruito nell’immaginario già consolidato del brand, che riesce a suggestionare, trasportando in uno spazio-tempo ameno, sospeso in una nostalgia newyorkese anni 50. Lo stile che caratterizza i personaggi maschili di C.K., hanno una mascolinità decisa ma trasversale. La Brlo, birra berlinese, carica una “briscola” importante, trascinando il fascino di Jeremy Allen White fuori dallo stereotipo che attanaglia il mondo della moda. Qui entra a gamba tesa la birra: come immaginario, come suggestione, come allegoria.

Lo spot di Brlo: dove la “birra” si spoglia anche dell’alcol

Le strade sembrano comunque quelle newyorkesi, se non fosse che, dalle spalle del nostro”eroe” moderno ed emancipato, sorga la Torre della Televisione, simbolo inequivocabile di Berlino. Il nostro protagonista segue l’ombra invisibile di Jeremy A. White, che lo porta sulla cime dei tetti berlinesi. Da qui, fino alla fine dello spot di Brlo, vediamo lo stesse cose dello spot di C.K, solo in chiave “true German”. Il nostro bevitore di birra professionista, prima si toglie la canotta bianca, poi i pantaloni, rimanendo con un paio di boxer bianchi e delle scarpe in tela. Dinamica identica allo spot C.K.

La birra è intima, come la nudità sul tetto di un palazzo. L’alcool mette a nudo indiscriminatamente tutti e tutto. Il colpo di genio della Brlo, però, arriva sul finale. La nudità dell’alcol insieme alla nudità del nostro rotondo e rosso protagonista, si spoglia anche dell’alcol, togliendosi le mutande, e stravaccandosi sul divano.

Lo spot è di una birra analcolica. Una birra nuda, senza quella caratteristica che la fa birra. Una birra imbarazzante, perché non ha alcol. Come il nostro protagonista che non ha vestiti e sembra non poterselo permettere. Ma non fa niente, perché è sul tetto di un palazzo di Berlino, città dove puoi uscire di casa con il pigiama sotto il frac e non frega niente a nessuno. Ma è fiero, sia lui che la sua birra, perché lui rimane tedesco e la sua birra rimane comunque una birra.

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