COVIDPASS e terza dose di Jeremy Bezanger on Unsplash CC0

Cosa succederà ai Covidpass tedeschi di chi non si farà il booster/terza dose

Sempre più persone stanno ricevendo le vaccinazioni di richiamo. Ma che cosa succederà ai Covidpass tedeschi di chi non effettuerà la terza dose? Saranno trattati come non vaccinati?

Il cosiddetto “booster corona”, o vaccinazione di richiamo, sta acquisendo un’enorme importanza. Più di 6,5 milioni di persone in Germania l’hanno già ricevuto, e prima o poi diventerà fondamentale anche per tutti gli altri 57 milioni che sono stati vaccinati. Coloro che sono stati vaccinati solamente due volte,  o una nel caso di Johnson and Johnson, corrono infatti un rischio maggiore di infezione col passare del tempo. Ma che conseguenze ci saranno per i Covidpass di chi decide di non effettuare la terza dose? Le persone senza vaccinazione di richiamo, e quindi meno protette dal Covid, saranno trattate come i non vaccinati?

Con le regole 2G attualmente in vigore chi è immunizzato può accedere in determinati luoghi, godendo di libertà che i non vaccinati non hanno. Ma al momento i Covidpass hanno una durata limitata. Il certificato di vaccinazione digitale, che può essere creato nell’app Corona Warning, ha validità di un anno, indipendentemente dal fatto che il richiamo sia stato somministrato durante questo periodo. Ma le cose potrebbero presto cambiare. Secondo il ministro federale della sanità Jens Spahn, il periodo di validità del certificato di vaccinazione digitale sarà abbreviato. La deputata del partito dei verdi Manuela Rottmann, ha invece sottolineato che a causa del calo della protezione vaccinale, presto sarà necessario regolamentare nuovamente chi è considerato vaccinato e chi no. Le persone che decidono di non effettuare la vaccinazione di richiamo potrebbero quindi davvero essere considerate prima o poi non vaccinate.

La riduzione del periodo di validità del Covidpass e la “data di scadenza” della vaccinazione

Il certificato di vaccinazione digitale è attualmente valido per 12 mesi. Validità che può cambiare, adattandosi alle nuove scoperte scientifiche. La protezione della vaccinazione, infatti, diminuisce dopo alcuni mesi secondo le attuali scoperte scientifiche. Sarà necessario “adattare questo certificato di vaccinazione digitale all’effetto protettivo reale” ha dichiarato Spahn sabato in un evento digitale del suo ministero a Berlino. Tuttavia, la riduzione del periodo di validità “non avverrà da un giorno all’altro”, ha affermato. “Lo faremo in modo tale che tutti siano stati in grado di ottenere la loro iniezione di richiamo per estendere il certificato”.

Anche il presidente dell’Associazione Medica Mondiale, Frank Ulrich Montgomery, chiede una limitazione temporale dello stato di vaccinazione. “Ogni vaccinazione deve avere una data di scadenza”, ha dichiarato il medico ai giornali del Funke Mediengruppe. Se una vaccinazione, quindi, è stata effettuata molto tempo fa, la persona vaccinata ricadrebbe automaticamente nello stato dei non vaccinati, annullando la validità del Covidpass. Chi riceve un richiamo è invece considerato di nuovo vaccinato. Bisognerà ora chiarire quanto dura la protezione della vaccinazione e quando deve essere fissata questa data di scadenza.

Chi può effettuare la vaccinazione di richiamo

La vaccinazione di richiamo può essere effettuata da tutte le persone che hanno completato il ciclo di immunizzazione più di sei mesi fa. Con alcune eccezioni: le persone immunodepresse e quelle vaccinate con Johnson and Johnson dovrebbero ricevere il richiamo quattro settimane dopo la vaccinazione primaria, secondo la Stiko (il Comitato permanente per la vaccinazione presso il Robert Koch Institute). Grazie alla larga disponibilità dei vaccini, sia la Stiko che il Ministero della salute esortano tutta la popolazione alla terza dose di vaccino, indipendentemente dallo stato di salute o dall’appartenenza o meno a  gruppi di popolazione più a rischio.

 

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Immagine di copertina: Covidpass di Jeremy Bezanger on Unsplash cc0