Arrivo della variante Delta in Germania, governo: “Non se, ma quando”

La Germania gioca d’anticipo contro la variante Delta del Coronavirus. Il Governo è all’opera per stabilire nuove misure preventive

Continua l’incubo delle varianti del Coronavirus. Virologi e scienziati hanno analizzato i dati riguardanti la nuova variante Delta. Preoccupante è l’aggressività e la contagiosità del nuovo ceppo di origine indiana. È ancora presto per lanciare un allarme vero e proprio, ma si prevede già che la mutazione sarà la più diffusa su tutto il territorio tedesco durante il prossimo inverno. L’imminente stagione estiva e la confusione delle attuali misure di contenimento del virus hanno messo in allerta i Ministri della Salute dei Bundesländer. Alla luce di questa problematica, i Ministri hanno indetto il GMK (Gesundheitsministerkonferenz), chiedendo al Governo nuove linee guida. “Vaccinazione, prevenzione, test anti-Covid” è questa secondo Spahn la combinazione vincente per prevenire la diffusione della variante Delta.

Il GMK: problemi, rischi e dati legati alla variante Delta

Il 16 giugno si è tenuto il GMK, la conferenza tra i Ministri della Salute dei Bundesländer e il Ministro della Salute tedesco Jens Spahn. Durante la conferenza sono stati discussi i dati riguardanti la variante Delta. I Ministri hanno esposto preoccupazioni e dubbi. In Germania la situazione è ancora sotto controllo, ma il Governo tedesco si sta già preparando a fronteggiare un’eventuale ondata del nuovo ceppo, attesa con l’arrivo della stagione invernale. Secondo i dati raccolti dal Robert-Koch-Institut, solo il 6% dei nuovi contagi, avvenuti in Germania ad inizio giugno 2021, sono riconducibili alla mutazione  in questione. Un dato irrisorio a confronto del 90% in Gran Bretagna, dove circa il 60% della popolazione adulta è già completamente vaccinata. La variante Delta in Germania colpisce soprattutto i bambini, ai quali non è ancora possibile somministrare con sicurezza un vaccino. Un problema che mette a rischio non solo il sistema sanitario, ma anche la ripresa totale dell’istruzione in presenza. E’ però la velocità di diffusione della variante Delta il problema principale. Le statistiche indicano che durante l’inverno sarà questo il ceppo predominante. Lothar Wieler, Presidente del RKI, ha esposto il rischio durante la conferenza. Ha anche sottolineando la necessità di mantenere basso il numero dei nuovi contagi.

Efficacia dei vaccini contro la variante Delta

“La campagna vaccinale sta procedendo verso la giusta direzione”, ha affermato Spahn. Secondo le sue dichiarazioni nella conferenza, più della metà dei tedeschi avrebbe già ricevuto la prima dose di vaccino. Circa una persona su tre ha invece completato la vaccinazione. Spahn si dice dunque fiducioso per il futuro della Germania. Non la pensano allo stesso modo alcuni virologi, scettici sul raggiungimento dell’immunità di gregge. Nonostante i vaccini sviluppati finora assicurino un alto livello di protezione contro la nuova variante, anche se in misura leggermente più esigua rispetto agli altri ceppi, la preoccupazione riguarda piuttosto al tempo che intercorre tra la somministrazione delle due dosi previste. Secondo alcuni studi, trascorse 4 settimane dalla prima dose l’efficacia di Pfizer si abbassa dal 50% al 36% mentre con AstraZeneca arriva al 30%. Questi numeri sono significativi se si considera che meno del 30% della popolazione tedesca ha completato la vaccinazione. Sembra perciò ancora lontana l’immunità di gregge, anche se attualmente si vaccinano più di 800mila persone al giorno.

Le misure restrittive richieste

Durante la conferenza i Ministri della Salute hanno rintracciato il rischio maggiore nell’imminente stagione estiva e nel turismo estero. Si teme la diffusione della variante con l’arrivo dei turisti e, di conseguenza, il collasso del sistema sanitario per l’elevato numero di potenziali pazienti ospedalizzati. Secondo i Ministri le misure vigenti non sarebbero abbastanza stringenti per poter contrastare il rischio. Alla luce di queste preoccupazioni, al Ministro Spahn è stato chiesto di emanare misure più chiare e restrittive per i turisti in arrivo. Al momento chi entra in Germania può evitare la quarantena con un tampone negativo antigenico, effettuato non più di 48 ore prima dalla partenza, o con un test molecolare, massimo 72 ore prima. Le regole hanno suscitato notevoli critiche per via del possibile contagio nel tempo che intercorre tra il test e la partenza. Sono due le proposte dei Ministri della Salute. Innanzitutto, il divieto di entrare in Germania per i turisti provenienti da zone considerate rischiose con un semplice tampone antigenico fai-da-te. La seconda misura introdurrebbe un doppio test per i turisti, uno all’arrivo e uno dopo cinque giorni. Inoltre, potrebbe scattare l’obbligo della lista dei contatti degli arrivi, in modo da rintracciare gli spostamenti in caso di positività. Si attendono ora ulteriori chiarimenti da parte del Governo tedesco nei prossimi giorni.

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In copertina: Covid da Pixabay CC BY-SA 0.0