Non è difficile indovinare le due parole dell’anno 2020 in Germania

Le parole più popolari e significative del 2020 secondo la GfdS

La Gesellschaft für deutsche Sprache, il principale ente della Germania per lo studio e la promozione della lingua tedesca, lunedì ha svelato la parola che occupa il primo posto nella Top 10 delle “Parole dell’anno” 2020. La GfdS è un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 1947. Oggi ha sede a Wiesbaden, in Assia, e ogni anno stila una lista dei termini più utilizzati nei media.

L’idea di pubblicare annualmente una rassegna linguistica è nata nel 1971 e, nel tempo, si è trasformata in una consuetudine, svolta regolarmente dal 1977. Per rientrare nella classifica, un’espressione linguistica non deve essere frequente, ma popolare e significativa, in modo che la lista rappresenti un contributo alla storia contemporanea. L’obiettivo è quello di evidenziare le parole e le espressioni che “hanno determinato linguisticamente […] la vita politica, economica e sociale di un anno”. Non sarà difficile, quindi, intuire quali saranno le prime due “Parole dell’anno 2020”.

Le 10 “Parole dell’anno 2020”

  1. Corona-Pandemie. Com’era prevedibile, la parola legata alla pandemia domina la lista. È questa la prima parola dell’anno 2020. SARS-CoV-2 è il nome del virus che ha generato la pandemia, provocando quasi 1,5 milioni di morti in tutto il mondo. La parola è stata scelta perché ha fortemente influenzato l’economia, la cultura e la vita privata di ogni individuo – e continuerà a farlo. Inoltre, è rilevante anche dal punto di vista linguistico, avendo generato una grande varietà di nuove formazioni linguistiche come Coronavirus-krise, -zah­len, -Hotspot, -Warn-App, coronabedingt.
  2. Lockdown. Anche Shutdown, si riferisce alla quarantena, una delle misure stabilite dai “piani alti” per limitare i contatti sociali e, con questi, la diffusione del Coronavirus. Questa scelta ha, inevitabilmente, paralizzato gran parte della vita pubblica, portando alla chiusura di ristoranti, hotel, negozi, istituzioni pubbliche e scuole.
  3. Verschwörungserzählung. Questa espressione è utilizzata nella lingua tedesca per definire le teorie complottiste. La Germania, come molti altri paesi, quest’anno ha dovuto affrontare i negazionisti sul tema Coronavirus e su tutto ciò che ne concerne. La parola potrebbe essere tradotta con “narrativa della cospirazione”, formula che viene preferita alla più classica e frequente ‘teoria del complotto’, in quanto evidenzia che un costrutto non dimostrabile non può essere chiamato ‘teoria’. Al contrario, una teoria è un sistema di affermazioni scientificamente fondate.
  4. Black Lives Matter. Abbreviata in BLM, l’espressione ricorda un’altra delle storie più significative dell’anno, ma identifica un movimento internazionale nato nel 2013 negli Stati Uniti che, dall’evento che ha determinato la morte dell’afroamericano George Floyd, ha ricevuto una grande spinta. Anche in Germania la questione del razzismo ha rappresentato un tema ampiamente discusso.
  5. AHA. Questo acronimo sta per ‘Abstand’ ‘Hygiene’ e ‘Alltagsmaske’, che sono le regole che dettano il comportamento da adottare durante la pandemia. Per limitare i contatti, infatti, bisogna mantenere il distanziamento sociale, igienizzare spesso le mani e indossare giornalmente una mascherina. Negli ambienti chiusi l’acronimo diventa AHAL, dove -L indica la parola lüften, ovvero “fare arieggiare gli ambienti”.

  6. Systemrelevant. Il termine fa riferimento alle istituzioni, ai commercianti e ad altri funzionari le cui mansioni e ruoli sono considerati vitali per il funzionamento della società e indispensabili per il sistema. La parola è stata utilizzata in aspri dibattiti tra i sedici Länder e il Governo federale dove si è discusso, ad esempio, dei diversi livelli di lockdown che hanno comportato la chiusura di attività considerate primarie.
  7. Triage rappresenta un’eccezione: è, infatti, uno dei rari casi in cui tra le “Parole dell’anno” tedesche ne rientra una di origine francese. Deriva da trier (‘selezionare’) e viene utilizzata nell’ambito dell’assistenza medica. Tuttavia, rappresenta la triste realtà affrontata dal personale medico durante la pandemia Covid-19. Indica, infatti, l’ardua scelta da prendere per stabilire quale paziente curare prima degli altri. Non sono mancati i casi in cui una decisione del genere era necessaria a causa dei posti letto insufficienti nelle terapie intensive.
  8. Geisterspiele. Nonostante le drastiche conseguenze economiche e sociali, la pandemia Covid-19 non è riuscita a fermare il mondo del calcio. Tuttavia, così come le relazioni umane, anche le emozioni che questo provoca potevano essere vissute solo “a distanza”: a causa delle restrizioni, infatti, le partite sono state giocate senza la presenza degli spettatori. Ciò ha portato a definirle “partite fantasma”, espressione che si è diffusa con il termine Geisterspiele.
  9. Gendersternchen. Ultimamente, vi è una tendenza generale a prestare maggiore attenzione al linguaggio di genere, con il tentativo di utilizzare una lingua più inclusiva. La lingua tedesca ha affrontato il problema di alcuni termini riferiti alle figure professionali femminili e maschili, introducendo il Gendersternchen, la ‘stella di genere’, subito dopo il termine che indica la carica, in modo da formare dei nomi di genere neutro. Così, accanto ad una parola come Mitarbeiter può essere posto un asterisco (*) seguito dal suffisso femminile ‘-innen’. Questa soluzione si sta lentamente diffondendo in tutti i media anche se, la stessa GfdS, la considera una formula non conforme all’ortografia tedesca.
  10. Bleiben Sie Gesund!. Infine ecco la migliore formula da utilizzare per augurare a qualcuno di rimanere in buona salute. Appare ovunque, dalle vetrine dei negozi, alle fermate della metro, ai documenti ufficiali. Letteralmente significa “Siate in salute”, ma potrebbe essere paragonata alla formula diffusasi in Italia durante la pandemia da Coronavirus: Andrà tutto bene!

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Immagine copertina: Foto di Wokandapix da Pixabay
Video di Gesellschaft für deutsche Sprache da Youtube