La storia del primo Muro di Berlino: in piedi dal 1737 al 1860

Il Berliner Zollmauer, i confini di un’antica Berlino

Le date fanno subito intuire che non si tratta del muro-simbolo della guerra fredda, la cui caduta ha riunificato la città di Berlino e tutta la Germania. Stiamo parlando, piuttosto, di uno dei reperti murari che, un tempo, determinava i confini della città, ovvero il Berliner Zoll- und Akzisemauer, abbreviato in Berliner Zollmauer. Ciò che oggi rimane del Muro fiscale e doganale di Berlino corrisponde ad una sezione presente nella Hannoversche Straße e ad un frammento che si può ammirare, invece, percorrendo la Stresemannstraße. Le fondamenta di quest’ultimo sono autentiche e vennero riportate alla luce negli anni 80 del ‘900, mentre la parte più in superficie corrisponde ad una ricostruzione dell’originale risalente allo stesso periodo, che venne effettuata a scopo illustrativo.

Mappa del Berliner Zollmauer da Wikipedia

Origini e progresso: come il Muro è cambiato nel corso del tempo

La prima costruzione del Berliner Zollmauer venne commissionata dal Re di Prussia Federico Guglielmo I tra il 1734 e il 1737 e sostituiva la cinta muraria medievale che comprendeva la cosiddetta “linea”, una recinzione fatta di palizzate che si trovava nella zona nord della città. Il Muro doganale, però, garantiva un controllo maggiore rispetto ai più antichi confini poiché il suo perimetro delimitava un’area più estesa e, a differenza delle mura precedenti, la sua funzione era esclusivamente daziaria. Esso, infatti, serviva per regolare il commercio della città, permettendo alle autorità locali di imporre un’accisa sulle importazioni e sulle esportazioni delle merci; per questo motivo, venne inizialmente arricchito da 14 porte doganali che consentivano di tenere sotto controllo il flusso dei trasporti e che prendevano il nome della città a cui fungevano da ingresso.

Ovviamente, il commercio non avveniva solo sulla terraferma ma anche attraverso il canale del fiume Sprea. Il transito da quest’unica via di navigazione era regolato da barriere chiamate Unterbaum e Oberbaum (“trave inferiore” e “trave superiore”), il cui nome derivava dai grandi tronchi d’albero chiodati che venivano utilizzati come blocco per scoraggiare il passaggio dei contrabbandieri durante la notte.

Tra il tra il XVIII e il XIX secolo, la città di Berlino attraversò una rapida espansione che portò alla necessità di una modifica dell’assetto – ma anche dell’aspetto – delle vecchie staccionate di legno che delimitavano i confini. Queste, infatti, insieme alle grandi porte cittadine, vennero spostate più volte e, in seguito, vennero sostituite da un muro di pietra che arrivò a raggiungere i 4 metri di altezza. Inoltre, dato il crescente sviluppo, nacque anche la necessità di edificare altre 4 porte per garantire un maggiore controllo nella regolamentazione dei trasporti, tra cui ricordiamo la Wassertorplatz (Porta dell’Acqua) e la Anhalter Tor.

Lo stesso periodo fu caratterizzato dalla creazione di nuove linee ferroviarie lungo il Muro e, in particolare, di una linea dedicata esclusivamente ai trasporti militari e di beni. Berlino si trasforma quindi nel principale snodo di scambi commerciali tra la Prussia e l’Unione doganale tedesca, e il Muro comincerà ad essere considerato come un ostacolo. Da questo momento, infatti, perderà di utilità fino a che, nel 1860, inizierà ad essere demolito. La sua rimozione si potrarrà fino al 1867/1870.

Il filo che unisce passato e presente. Ecco cosa rimane oggi del Muro doganale

L’odierna Berliner Ringbahn sostituisce la linea ferroviaria che era stata costruita lungo il Muro, e le tratte più a sud sono state utilizzate successivamente per la prima metropolitana elettrica, ovvero l’attuale linea U1. Oggi, infatti, molte fermate metropolitane di Berlino prendono il nome proprio dai vecchi caselli daziari che si trovavano lungo il Berliner Zollmauer, adiacenti alle fermate di Hallesches Tor, Kottbusser Tor e Schlesisches Tor.

La strada di Linienstraße invece, situata nel quartiere Mitte tra le strade Oranienburger Straße e Karl-Liebknecht-Straße, è proprio la “linea” lungo cui si sviluppava l’antica recinzione. Nella zona più occidentale di questa si trova una delle antiche porte del Berliner Zollmauer, che attualmente è famosa per essere una delle maggiori attrazioni turistiche della Capitale, ovvero la Porta di Brandeburgo. Questa è anche l’unica ad essere rimasta intatta nella sua forma originale, poiché la maggior parte delle porte doganali, col tempo, è andata distrutta.

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L’ Oberbaumbrücke, costruito esattamente lungo il percorso del Berliner Zollmauer, prende invece il nome dai giganteschi “sbarramenti” fluviali di Unterbaum e Oberbaum, che si trovavano rispettivamente ad est e a ovest del Muro doganale. Inoltre, il percorso del Berliner Zollmauer è ancora ricostruibile sulla mappa di Berlino, attraverso le strade e le piazze che hanno ereditato il nome dalle antiche 18 porte e dai due blocchi fluviali. Insomma, nonostante il progresso, il presente segue sempre le orme del passato.

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Immagini: Berliner Zollmauer da Wikimedia ©Schlesinger CC 3.0