Easyjet sta per licenziare il 30% dei suoi lavoratori
È crisi per la compagnia aerea low cost: quasi un lavoro su tre sarà tagliato
Il Coronavirus ha portato con sé una forte crisi economica che ha colpito maggiormente alcuni settori tra cui le compagnie aeree, in particolare quelle low cost. Una delle compagnie simbolo dei viaggi a basso prezzo di questi anni è la britannica Easyjet, la quale ha avvertito particolarmente il blocco dei viaggi internazionali. L’azienda ha annunciato giovedì 28 maggio che licenzierà circa il 30% di tutti i dipendenti e taglierà i loro posti di lavoro. Secondo un comunicato agli azionisti di Easyjet, i tagli ai posti di lavoro dovranno essere avviati entro i prossimi giorni a causa della mancanza di entrate dalla vendita dei biglietti.
Alcuni numeri del crollo di Easyjet
Nel quarto trimestre – che comprende gli importanti mesi estivi – il numero di voli sarà probabilmente inferiore del 70% rispetto a un anno fa. La compagnia aerea prevede di raggiungere i livelli pre-crisi solamente nel 2023. Anche la flotta dovrà essere ridotta in accordo con il numero del personale: su 337 aerei ne rimarranno 302, con un taglio di 35 mezzi. Inoltre, Easyjet ha concordato con il costruttore di aeromobili Airbus di ritardare la presa in consegna di alcuni mezzi ordinati prima della crisi.
Il mercato italiano è a rischio
L’amministratore delegato della compagnia Johan Lundgren si è anche espresso sul mercato italiano in un’intervista al Corriere della Sera: la compagnia potrebbe inoltre non garantire più voli verso l’Italia se dal governo verranno prorogate le misure di distanziamento sugli aerei oltre il 15 giugno. Inoltre, i tre miliardi garantiti dal governo ad Alitalia per il rilancio della compagnia, rischiano, secondo Lundgren di “distorcere il mercato” e intervenire pesantemente sulla concorrenza. Dalle parole dell’ad sembra che Easyjet non rifiuterebbe un intervento di capitali dello Stato italiano per assicurare la sua presenza sul territorio della penisola. Chissà se questi capitali possano aiutare il mantenimento di migliaia di posti di lavoro che rischiano di andare persi.
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Immagine di copertina: Pixabay