Germania, donna uccide sua sosia per fingersi morta e sparire
Ragazza di 23 anni cerca su Instagram la sua sosia per ucciderla e fingersi morta. Fermata insieme a un ragazzo suo coetaneo
“Omicido-Doppelgänger”, è questa l’accusa rivolta verso Shahraban K, ragazza bavarese in attesa del processo per aver ucciso una sosia e inscenato il proprio decesso. Al momento è in stato di arresto insieme ad un suo coetaneo, ritenuto suo complice, in attesa del processo. Secondo gli agenti della polizia, l’obiettivo era quello di inscenare la propria morte per poter fuggire e sparire dalla circolazione. La vittima è stata aggredita con 55 coltellate, molte concentrate sul viso, per renderla irriconoscibile. L’arma del delitto non è stata ancora trovata, ma si parla di “prove schiaccianti” secondo gli investigatori. Ad oggi continuano le indagini, mentre gli accusati rischiano l’ergastolo se condannati.
La ricostruzione del caso
Tutto inizia nei primi giorni dell’agosto 2022, quando Shahraban K., un’estetista 23enne di Ingolstadt (Città in Baviera), ha contattato la beauty blogger 23enne Khadidja O. con la promessa di venderle pacco di cosmetici. Le due hanno deciso poi di incontrarsi in Baden-Württemberg il 16 agosto del 2022. La vittima è salita nella Mercedes di Shahraban K., che si era presentata all’incontro con Sheqir K., kosovaro suo coetaneo e conoscente. In un tratto di strada boscoso tra Heilbronn e Ingolstadt, Khadidja O. è stata fatta scendere dalla vettura. I due accusati l’avrebbero quindi aggredita mortalmente con 55 coltellate, molte di cui sul viso. L’attacco al volto sembrerebbe essere motivato dalla volontà di rendere più difficile il riconoscimento della vera identità della vittima.
Secondo quanto riportato dal Guardian, una volta commesso il delitto, il corpo della ragazza è stato caricato sul sedile posteriore della Mercedes, parcheggiata poi in una zona residenziale nelle zone del Danubio. L’auto è stata successivamente ritrovata dai genitori di Shahraban K. la stessa notte del 16 agosto. Una volta trovata l’auto, i genitori hanno chiamato l’ambulanza, convinti che si trattasse della figlia, convinzione scaturita inizialmente anche negli agenti di polizia. Solo grazie all’autopsia, effettuata il giorno successivo, il DNA ha smentito queste prime ipotesi.
Le indagini e il movente
Nonostante le indagini siano ancora in corso, il 26 e 27 gennaio 2023 sono stati emessi i mandati di arresto contro Sheqir K. e Sharaban K., afferma il portavoce del procuratore di Ingolstadt. Secondo la polizia, già in passato, diverse donne con la sua somiglianza erano state contattate da Sharaban K, che operava sui siti social con diversi pseudonimi. “Facendo varie promesse ha cercato di realizzare incontri, che inizialmente non hanno avuto successo”, dichiara il PM Veronika Grieser. Dalle prime indagini emerge che il movente principale riguarda la famiglia. Difatti Sharaban K. aveva pianificato l’omicidio e successivamente una fuga insieme a Sheqir K. per poter scappare da varie “problematiche familiari” non ancora rese note.
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Immagine di copertina: da Pixabay