In Germania il reddito di cittadinanza aumenterà nel 2024, mentre in Italia verrà abolito

Dal 2024, il reddito di cittadinanza in Germania aumenterà fino ad oltre 560 euro. In Italia invece verrà abrogato

In Germania, a differenza dell’Italia, sembra che il reddito di cittadinanza riceva largo consenso. Addirittura, il governo ha dichiarato che ci sarà un aumento nella somma di denaro percepita dai più bisognosi, che ora si aggira attorno ai 502 euro. L’aumento sembra essere di almeno 60 euro al mese per i single, per un ammontare dunque di 562 euro al mese. “Bisogna fare affidamento sullo stato sociale” afferma il politico della SPD. Intanto l’Italia viaggia in direzione opposta: nel 2024 il reddito di cittadinanza, introdotto dal governo Conte nel 2019, verrà abrogato. In sua sostituzione è previsto un assegno di Inclusione e dal supposto per la formazione al lavoro.

Un aumento del 12% per il reddito di cittadinanza tedesco dal 2024

In Germania sono più di cinque milioni di persone a beneficiare del reddito di cittadinanza, che va da una somma di 502 euro per gli adulti, ad una somma circa di 420 euro per i giovani. Tuttavia, dal 2024, i 5,5 milioni di persone in questione, tra i quali 1,68 milioni di disoccupati, riceveranno la piacevole sorpresa di un aumento del 12% sul loro regolare Burgergeld. Si tratta di una proposta portata avanti dalla SPD, in particolare dal ministro federale degli affari sociali Hubertus Heil, il quale sostiene che in tempi di crisi  e inflazione “la popolazione debba poter fare affidamento sullo stato sociale“, e che dunque un aumento del reddito sia necessario, e dovuto.

Il Burgergeld aveva già ottenuto un aumento quest’anno

Non è il primo aumento dalla sua ufficializzazione: nel 2023, il sussidio di disoccupazione era già stato portato da 449 a 502 euro al mese. Per i giovani adulti di 25 anni che vivono con i genitori era aumentato fino ad arrivare a 402 euro al mese; per gli adolescenti tra i 14 e i 18 anni a 420 euro, per i più piccoli a 348 euro. Quest’anno, un nuovo aumento: dall’inizio del 2024 i single dovrebbero ricevere 563 euro al mese invece degli attuali 502 euro. Di conseguenza, aumentano anche le somme per i più giovani, in tutti i casi di 50 euro in più al mese.

Aumenti non da poco se si pensa, appunto, che già quest’anno il sussidio era aumentato di 50 euro. Secondo la politica tedesca è estremamente necessario tenere conto delle persone più povere, ma anche di chi in Germania vive con un reddito appena al disopra della sicurezza base. Il tasso di inflazione, infatti, sta continuando a crescere di anno in anno. A luglio, per esempio, il tasso di inflazione era del 6,2% rispetto al luglio dell’anno scorso, a giugno del 6,4%. Inevitabilmente, queste categorie di persone hanno sofferto enormemente per l’esplosione dei prezzi degli ultimi anni.

L’aumento del Burgergeld riceve largo consenso dalla politica tedesca

L’aumento previsto sul reddito di cittadinanza è necessario non solo per l’SPD, ma anche per l’Associazione sociale tedesca (SoVD). Il portavoce dell’Associazione, Michaela Engelmeier, ha definito l’aumento della tariffa “un buon segnale“. Si tratta di “un aiuto che andrà a beneficio di moltissime persone, perché aumentano di conseguenza anche le tariffe per la previdenza di base nella vecchiaia e per la ridotta capacità di guadagno”.

Anche il Paritätische Gesamtverband aveva spesso sottolineato che l’indennità non era più sufficiente per le persone bisognose. L’aumento è un segnale positivo, ma comunque non ancora sufficiente. Anche quest’anno la previdenza di base per la vecchiaia e la ridotta capacità di guadagno non ha soddisfatto il fabbisogno minimo. Secondo i calcoli Paritätische Gesamtverband, una somma equa si aggirerebbe sui 725 euro.

In Italia il reddito di cittadinanza ha diviso politica e popolazione

Se in Germania il 2023 è stato l’anno degli aumenti, in Italia è stato l’anno di battaglia tra Governo e opposizioni, tra chi il reddito di cittadinanza lo reputa un sussidio necessario per dare vita dignitosa alle persone con più difficoltà, e chi invece lo percepisce come un deterrente al lavoro, un’espediente per adagiarsi sugli allori e non cercare di trovarsi una occupazione.

Anche il popolo italiano è diviso: c’è chi il reddito lo percepisce e manifesta perché non ci sia un’inversione di tendenza, c’è chi è contrario fin dall’inizio della sua ufficializzazione. Le argomentazioni sono quasi sempre frasi sentite e risentite, del tipo “trovatevi un lavoro come fanno tutti”. C’è anche chi, nel polverone che si è alzato negli ultimi 4 anni, non ha visto solo bianco o nero: il reddito di cittadinanza in molti casi è necessario per andare incontro a persone disoccupate, o con particolari situazioni familiari o di salute. In altri casi, per esempio in condizioni in cui l’adulto sia sano e ritenuto “capace di lavorare”, il sussidio potrebbe sì essere un disincentivo per non trovare un’occupazione. A questi ultimi, il reddito sarebbe da affidare in maniera temporanea, in attesa di una nuova assunzione.

Da reddito di cittadinanza ad “assegno di inclusione”

Per tagliare la testa al toro, il governo italiano ha deciso di abrogare sì il reddito minimo, ma anche di mantenerlo per certi aspetti; insomma, di cambiarlo. Come annunciato da Rai News alla fine di luglio di quest’anno – dal primo gennaio 2024 – il reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’Assegno di inclusione e dal Supporto per la formazione e il lavoro. 

Le famiglie che hanno a carico minori, persone disabili o con più di 60 anni o in carico ai servizi sociali perché “non attivabili al lavoro” dovranno presentare la domanda per l’Assegno di Inclusione a dicembre di quest’anno, che partirà poi a gennaio del 2024. L’Assegno, tuttavia, andrà a beneficiare famiglie con un ISEE  inferiore a 9.360 euro e il reddito familiare sotto una certa soglia.

La misura che invece riguarda le persone “ritenute in grado di lavorare”, con una età compresa tra i 18 e i 59 anni, senza minori o con persone con disabilità a carico, prevede un Supporto per la formazione e il lavoro, che entrerà in vigore già a settembre.

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Immagine: Pixabay