Dare una seconda chance agli oggetti: la pratica tedesca dello “zu verschenken”

Perché buttare un oggetto ancora in buono stato, quando lo si può regalare al prossimo? In Germania – e soprattutto a Berlino – la cultura dello “zu verschenken” dà nuova vita alla merce inutilizzata

Passeggiando tra le strade di Berlino non è affatto inusuale notare oggetti disposti in fila sui davanzali delle finestre o davanti ai portoni riposti in scatole con su la scritta “zu verschenken”. Ma di cosa si tratta? Dal verbo “verschenken”, in italiano “regalare”, è usanza tipica tedesca quella di donare una nuova vita agli oggetti ancora in buone condizioni, che anziché essere buttati vengono regalati a chiunque sia interessato. Queste mini-bancarelle domestiche nascondono spesso curiose e interessanti sorprese. Questione ecologica, solidarietà o pigrizia? Ecco qualche informazione in più sulla curiosa pratica dello “zu verschenken”.

Una cultura radicata in Germania

La tradizione dello “zu verschenken” esiste da tanto in Germania, ma negli ultimi anni questa pratica è diventata sempre più frequente anche per via della coscienza ambientale ormai sentita da molti tedeschi. Questa cultura può anche essere ricondotta alla divisione tra Germania Est e Ovest: molti abitanti della parte orientale infatti, a seguito della caduta del muro, volevano liberarsi dei vecchi oggetti per acquistarne di nuovi, ora che tante opzioni si ponevano finalmente davanti a loro. Così, la soluzione più facile era quella di lasciare vecchi articoli ornamentali e pezzi d’arredamento lungo la strada. A oggi lo “zu verschenken” è davvero molto comune, soprattutto in città come Berlino, dove i traslochi sono davvero frequenti. Tante persone sono infatti costrette a cambiare spesso abitazione, e a volte preferiscono lasciare al prossimo oggetti che non possono portare con sé. E si può trovare davvero di tutto: libri, mobili, elettrodomestici, indumenti o qualsiasi altra cosa vi possa venire in mente.

“Zu verschenken”: le due facce della medaglia

Lo “zu verschenken” è una soluzione prima di tutto ecosostenibile. Gran parte degli oggetti abbandonati non sono monouso, perciò è più utile e saggio concedere loro una seconda chance piuttosto che comprarne di nuovi. Inoltre, specialmente per quanto riguarda i mobili, questi sono molto difficili da riciclare e tendono a essere lasciati a lungo a ingombrare discariche già colme per poi venire distrutti. Oltre all’aspetto ecosolidale c’è anche quello sociale: se non si ha più bisogno di un oggetto o non ci piace più, magari questo potrebbe far felice qualcun altro al posto nostro. Ma c’è sempre un’altra faccia della medaglia. Non tutti infatti sono ben intenzionati, e qualcuno potrebbe semplicemente volersi disfare di oggetti rotti ed evitare di smaltirli per pigrizia e mancato senso di civiltà.

Ma attenzione! La pratica dello “zu verschenken” è considerato un illecito alle norme sullo smaltimento dei rifiuti quando questi oggetti vengono lasciati in strade e piazze pubbliche. Per evitare una multa salata, è quindi opportuno limitare l’usanza alla proprietà privata. Molti condomini ad esempio sono soliti adibire appositi angoli dei loro cortili o palazzi allo “zu verschenken”. L’alternativa è quella di sfruttare gruppi Facebook o forum online specializzati come Ebay, così da mettere in contatto donatori e riceventi.

Lo “zu verschenken” è perciò una risorsa utile in grado di fare del bene a chi dà e a chi riceve, se però praticato in maniera lecita, cosciente e altruista.

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Foto di copertina: Box-zu-verschenken-mit-DVD © HDValentin | Flickr licence CC BY 2.0