I Berlinesi si preparano al risparmio sull’energia

Berlino deve risparmiare almeno il 10% di energia per il riscaldamento rispetto allo scorso anno

Sia i berlinesi che i brandeburghesi, lo scorso anno, hanno adattato il loro comportamento sul riscaldamento a fronte degli elevati prezzi dell’energia che, facendo una classifica, risultano maggiori della media nazionale. Il Senato di Berlino durante la riunione di martedì mattina ha redatto un primo bilancio delle misure di risparmio e, allo stesso tempo, ha avvertito che, sebbene una possibile carenza di gas sia scongiurata, le cose potrebbero apparire di nuovo diverse nella prossima stagione invernale.

Le restrizioni causate dall’aumento dei prezzi energetici

Mentre a livello nazionale il fabbisogno energetico per il riscaldamento adeguato alla temperatura esterna è diminuito del 5%, a Berlino, nel Brandeburgo, è stato addirittura del 6%. Questo è ciò che risulta dal “Heat Monitor” pubblicato mercoledì dall’Istituto tedesco per la ricerca economica (DIW) a Berlino. Nel confronto nazionale, significa che la capitale federale si trova in una posizione alta per quanto riguarda i prezzi sull’energia, come il Brandeburgo che ottiene il sesto valore più alto. Il DIW ha riscontrato un aumento maggiore dei prezzi sull’energia del 7,3% nello Schleswig-Holstein, seguito da Brema e Amburgo. Oltre allo Schleswig-Holstein, gli aumenti dei prezzi più forti a livello nazionale sono stati Berlino, pari a circa il 42%. Nel Brandeburgo l’aumento dei prezzi è stato meno marcato, di circa il 25%. La media nazionale invece è intorno al 29%.

L’indagine dell’istituto di ricerca economica si è basata sui dati del fornitore di servizi Ista, specializzato nella fatturazione dei costi di riscaldamento. Per lo studio sono stati valutati i fatturati di 150.000 case bifamiliari e plurifamiliari a livello nazionale con circa un milione di appartamenti.

Le prospettive previste per l’economia tedesca

I politici hanno lanciato un appello sia ai consumatori che alle imprese affinché risparmino energia. Il recente significativo calo dei prezzi del gas ha ora migliorato anche le prospettive delle aziende berlinesi, ha riferito il senatore: “Almeno in termini di umore, il quadro è decisamente migliore rispetto all’ottobre 2022.” Le previsioni vedono una crescita economica compresa tra 0,5 e 1 per cento per il 2023. “Ci sposteremo verso la fascia alta”, afferma Schwarz. In generale, per i prossimi dieci anni si prevede una crescita superiore alla media per le aziende berlinesi.

L’economia è sostenuta da Internet e dalle industrie creative, nonché dal settore sanitario, che sono forti a Berlino. Tuttavia, nel settore delle start-up, che svolgono anche un ruolo importante nell’economia della capitale, il 2022 è stato un anno difficile. L’importo totale degli investimenti si è dimezzato rispetto all’anno precedente arrivando a 5 miliardi di euro, e molte start-up hanno dovuto licenziare i dipendenti.

Conseguenze sul settore automobilistico

Tuttavia, la guerra in Ucraina sta avendo delle conseguenze dirette sulle attività del settore automobilistico, anche al di fuori dei Paesi direttamente interessati dal conflitto. La Volkswagen, per esempio, è stata costretta a sospendere per alcuni giorni la produzione presso gli impianti di Zwickau, Dresda e Wolfsburg a causa di problemi nell’approvvigionamento di componentistica. Ma la Volkswagen non è l’unica a subire le conseguenze delle sanzioni imposte dai Paesi occidentali. Il gruppo Renault ha sospeso quasi tutte le attività in Russia, mentre la giapponese Sumitomo ha fermato i suoi impianti ucraini di componenti elettriche per l’auto; la tedesca Leoni ha chiuso le sue due fabbriche di sistemi di cablaggio e la Pirelli ha adottato un piano di emergenza, cercando di mitigare l’impatto negativo.

I consigli elargiti ai cittadini tedeschi per risparmiare sull’energia

Il Senato ha fatto un primo bilancio delle misure di risparmio nella riunione di martedì. Si dovrebbe consumare almeno il 10% in meno di energia, tra l’altro abbassando la temperatura di riscaldamento negli uffici amministrativi e spegnendo l’illuminazione esterna in molti edifici. L’illuminazione esterna degli edifici rappresentativi di Berlino, come la torre della televisione e il municipio rosso, non verrà riattivata almeno fino a settembre 2024. “Si è trattato di una misura che ha riscosso un grande successo nel complesso“, spiega Schwarz. Con il risparmio dell’energia, il settore pubblico vuole dare il buon esempio, ha proseguito Stephen Schwarz (senatore economico della fazione SPD).

Lo sfondo della guerra in Ucraina

La guerra d’aggressione russa in  in Ucraina, a seguito della quale i prezzi dell’energia sono saliti alle stelle, è iniziata il 24 febbraio 2022. Di conseguenza, anche i cittadini tedeschi hanno aumentato i loro risparmi su gas, petrolio ed elettricità alla fine del 2022. A seguito della guerra in Ucraina, infatti, si è registrato un’enorme aumento dei costi del gas, dell’elettricità e dell’imminente carenza di gas in tutti i Paesi europei. Ciò che si porta dietro la Germania a seguito di questa guerra è una lunga teoria di conseguenze economiche che obbligheranno il governo a rimodulare le coordinate dei propri business e di quello di tante aziende tedesche. A cominciare naturalmente dall’energia.

Il Governo ora si sta muovendo per un rapido rifornimento delle fonti. L’aumento della quota di fonti rinnovabili nel paniere tedesco si rivela oggi una scelta fortunata, ed economica, rispetto alle fonti fossili, ma da solo non basta ad assicurare la quantità di energia necessaria a far muovere la forza industriale e trainante del paese. La Germania dipende dalla Russia per il 55% del gas importato, dalla Norvegia per il 30%, dall’Olanda per il 13%, mentre il restante 2% giunge da altri paesi.

La Russia però si rivela ancora un importante mercato di vendita per le aziende tedesche. I russi acquistano macchinari industriali, automobili e componenti di automobili, prodotti chimici e ingegneria elettrica dalla Germania. Al contrario, la Russia fornisce principalmente materie prime, petrolio greggio, gas e metalli non ferrosi.

C’è da chiedersi, dunque, se la Germania farà prevalere nel futuro prossimo più la sua ottica liberale o quella costruttivista. Per ora si crede che si stia muovendo più verso la seconda direzione. L’invio dei Leopard 1 suggerisce peraltro un maggiore coinvolgimento tedesco a fianco dell’Ucraina, ma ciò non deve essere interpretato come un diretto coinvolgimento della Germania all’interno del conflitto, in virtù di quanto dichiarato dal cancelliere Scholz all’emittente televisiva Zdf.

 

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