centrali nucleari

Il 75% dei tedeschi vuole che la Germania continui a far funzionare le centrali nucleari

In Germania ci sono ancora tre centrali nucleari operative. Secondo il sondaggio pubblicato da Der Spiegel la grande maggioranza della popolazione vorrebbe che queste restassero in funzione almeno fino all’estate 2023

Con l’autunno sempre più vicino e il conflitto in Ucraina ancora lontano da una soluzione, il popolo tedesco sembra riporre le proprie speranze nelle centrali nucleari. Ciò che la gente teme anche più dell’aumento dei prezzi è la mancanza totale di gas e quindi un inverno completamente al freddo.

Per quanto una prospettiva del genere sia improbabile i risultati dell’ultimo sondaggio commissionato dal mensile Der Spiegel parlano chiaro. Tre quarti della popolazione non vede altra soluzione che l’energia nucleare, almeno finché durerà la guerra ucraina e il ricatto russo all’Europa. Ma non è solo l’emotività del momento a parlare. Negli anni c’è stato un cambio di prospettiva nel modo in cui il popolo tedesco guarda al nucleare.

Un possibile compromesso

Le tre centrali nucleari ancora funzionanti in Germania dovrebbero essere chiuse e messe fuori legge alla fine del 2022. Adesso però qualcosa potrebbe cambiare. Non è solo la gente comune che spera che esse continuino a funzionare, anche la politica è insolitamente compatta nell’auspicare che le centrali restino in funzione almeno fino alla prossima estate. Lo stesso Cancelliere Scholz si è mostrato aperto a questa possibilità. Il compromesso sarebbe spostare la chiusura al 2023 e non comprare ulteriore combustibile.

In realtà c’è anche un consistente 67% che ad un ulteriore quesito del sondaggio ha risposto di volere le centrali in funzione per altri cinque anni. Anche in questo caso la politica è d’accordo, con la sola eccezione del partito dei Verdi dove non c’è una maggioranza netta né a favore, né a sfavore di questa soluzione.

Scende invece al 41% la percentuale degli intervistati che vorrebbe la costruzione di nuove centrali.

La spinta interna ed esterna verso il nucleare

Il piano per la transizione ecologica della Germania rimane ancora intatto sia per quanto riguarda l’impegno della politica sia per quanto riguarda l’opinione pubblica. Nonostante la crisi energetica che potrebbe colpire il paese nei prossimi mesi quella che è cambiata è proprio la visione del nucleare. La distanza temporale e/o geografica dalle ultime catastrofi, a partire da quella di Chernobyl, ha fatto sì che in molti, adesso, vedano questo tipo di energia come l’alternativa più ecologica ed economica disponibile al momento.

L’incidente di Fukushima nel 2011 aveva dato una forte spinta al movimento anti nucleare, ma adesso anche l’eco di quel disastro sembra definitivamente sopita. Se occorrerà tempo per dotare l’intero Paese di impianti in grado di sfruttare le fonti rinnovabili, le centrali nucleari invece sono già pronte e consentono comunque di tagliare le emissioni di Co2. Sulla questione scorie, invece, c’è silenzio.

Una ulteriore spinta verso il nucleare arriva dai Paesi dell’Unione Europea partner della Germania. Molti di questi si erano in passato detti contrari alla costruzione del gasdotto Nordstream 2 e adesso che la Germania dovrà scontare la sua eccessiva dipendenza dal gas russo non vogliono restare coinvolti.

 

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive di Berlino Schule, corsi da 48 ore da 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

 

Immagine di copertina: foto Pixabay