Aperte al pubblico le due mostre estive dell’Haus Kunst Mitte

The eyes of Roxana Halls e To Be – Named: all’Haus Kunst Mitte sarà possibile visitare le due mostre dal 1° luglio al 1° ottobre

Facilmente raggiungibile da tutta Berlino, l’Haus Kunst Mitte si trova vicino alla stazione centrale di Berlin Hauptbahnhof e da dieci anni accoglie le esposizioni di artisti da tutto il mondo. Dal 2008 la fondazione Asyl Kunst Der Kunst offre uno spazio di lavoro e di confronto ad artisti e associazioni di artisti.

In questo contesto, venerdì 30 giugno sono state inaugurate le due mostre che saranno visitabili fino al 1° ottobre. “The eyes of Roxana Halls” è la prima mostra istituzionale dell’artista, la quale porta nelle sue opere pittoriche una riflessione femminista sul ruolo della donna e del queer nella società occidentale.

La seconda è una mostra collettiva che raccoglie le opere di sei diversi artisti statunitensi che si interrogano sul significato del nome. “To Be – Named”, questo il nome dell’esposizione che si può visitare al secondo piano dell’edificio, racconta di un elemento estremamente personale, il nome appunto, che diventa politico nella relazione che intesse con un luogo e una cultura diversa da quella di origine.

Roxana Halls Portrait von Roxana Halls, Threesome II, 2018, Öl auf Leinwand, 140x 110 cm

Courtesy of the Artist © Haus Kunst Mitte, Roxana Halls, Foto: Michael Lüder

Katharina Schnitzler, Haut, 2020 – 2022, Mischtechnik auf Leinwand, Installationsansicht Haus Kunst Mitte, 2023

Courtesy of the artist, © Haus Kunst Mitte, Foto: Michael Lüder

The eyes of Roxane Halls

La mostra di Roxane Halls si apre con una prima stanza in grado di catapultare il visitatore all’interno del lavoro artistico svolto dalla pittrice. Vestiti di scena, stoviglie pastello, fotografie su fogli A5 e cartonati di donne in stile anni ’20 permettono di immaginare l’atelier creativo che l’artista ha costruito nel corso della sua vita.

Roxane Halls, nata nel 1974 a Londra, utilizza questo materiale di scena per parlare del ruolo della donna in una società che la vuole sempre composta ed elegante, mai appariscente o fuori luogo. Nei suoi quadri, invece, traspare la naturalezza di una risata liberatoria o l’eccentricità disinibita dell’essere sé stessi.

Grazie agli autoritratti in cui Roxane Halls narra diverse fasi della sua vita, bambina figlia della classe operaia prima e artista accompagnata dalla moglie poi, lo spettatore si interroga sui ruoli di genere e i  simboli che cambiano con il passare del tempo. I protagonisti delle opere sono intrappolati in ambienti irreali, ma pur sempre riconoscibili, e lanciano sguardi urgenti allo spettatore instaurando un dialogo con esso.

Humor inglese, teatro e cinema influenzano tutte le sue opere, non a caso il nome della mostra si rifà a Eyes of Laura Mars (1978). Il film thriller di Irvin Kershner porta sullo schermo una protagonista femminile che trasgredisce le convenzioni sociali e in un gioco di sguardi incalza lo spettatore a questionarsi sul significato di ciò che vede. Lo stesso accade con i quadri di Roxana Halls in cui le nuove figure di donne rappresentate sovvertono le nozioni classiche di ruoli di genere, classe e sessualità.

Roxana Halls, Laughing While Perching, 2020 Lachen beim Hocken, 2020, Öl auf Leinwand, 100 x 130 cm

Courtesy of the artist © Roxana Halls

Roxana Halls, Cecilia The Astonishing & Her Lovely Assistants, Masculinum Femininum, 2009, Oil on canvas, 157 x 152 cm

Courtesy of the artist © Roxana Halls

To Be – Named

La seconda esposizione è una mostra collettiva che raccoglie le opere di 12 artisti, i quali si interrogano sul significato politico e culturale del nome, sia nell’atto di darlo che nell’essere chiamati. Il nome in quanto tale assume in sé diversi significati: fa parte dell’identità culturale e personale di ciascuno, è associato a relazioni famigliari, sociali e politiche. Fino a diventare uno strumento di oppressione coloniale o di rivendicazione delle proprie origini.

Sei tra i dodici artisti che partecipano all’esposizione berlinese saranno il nucleo di una mostra itinerante che, dopo Berlino, sarà esposta ad Atene, Città del Messico, Bishkek e Hudsonville. In ogni città, oltre alle opere dei sei artisti itineranti, saranno integrate anche le opere di sei artisti locali. In mostra le opere itineranti di Zhaoyue Fan, Jenny Irene Miller, Keith Wilson, Luz María Sánchez, Elizabeth Withstandley e Bently Spang. Completano la mostra To Be – Named a Berlino il duo di artisti bellu&bellu, Angélica Chio, Jeanno Gaussi, Tuli Mekondjo, Nnenna Onuoha e Katharina Schnitzler.

Gli artisti presenti in mostra indagano, si confronta e dialogano sul significato di denominazione a livello personale e collettivo. L’opera audiovisiva di Zhaoyue Fan, per esempio, è particolarmente interessante per la capacità di spiegare le difficoltà di percezione e accettazione di un nome estraneo alle lingue occidentali. Spesso il nome dell’artista viene modificato da altri nella pronuncia, e quindi anche nel significato. Altre volte è la stessa Fan a “semplificare” il nome per renderlo più facilmente fruibile a una comunità estranea. La riflessione quindi è approcciata prima da una prospettiva linguistica per poi passare a una di natura socio-culturale.

Tuli Mekondio invece è tra gli artisti locali che espongono a Berlino. Nella sua installazione Mekondio utilizza immagini tradizionali di indigeni namibiani del periodo coloniale legate tra loro da un filo rosso. In questo modo l’autrice porta il pubblico conoscere le loro storie e ne onora la memoria.

Tuli Mekondjo, In the foreground: Oshi nyanga, 2023, Mixed Media

Courtesy of the artist

In the background: Omalaka metu na ma tange ovakwamhungu voshi- longo / May our tongues praise the ancestors of the land, 2021. Oluhepo letu komwenyo nokolutu /Our poverty of the body and soul, 2021. Okuxupa kwetu omwenyo wetu /Our survival is our livelihood, 2021. Mixed Media, Courtesy of the artist and Sakhile&Me/Guns&Rain

© Haus Kunst Mitte Photo: Michael Lüder

Informazioni utili

Le mostre sono visitabili in base agli orari di apertura dell’Haus Kunst Mitte, da mercoledì a domenica, dalle 12 alle 18 (ultimo ingresso alle ore 17). Il biglietto intero costa 5 euro, mentre quello ridotto 3 euro, bambini e ragazzi fino a 18 anni entrano gratuitamente. Per maggiori informazioni si può seguire la pagina Instagram @hauskunstmitte oppure scrivere alla mail kontakt@hauskunstmitte.de.

I parcheggi vicini all’Haus Kunst Mitte sono rari, quindi è consigliabile raggiungere il museo con i mezzi pubblici. Essendo ben collegato, solo 500 metri dalla stazione centrale di Berlino, le opzioni per raggiungerlo sono molte, di seguito sono elencate le diverse alternative. L’indirizzo è Heidestraße 54, 10557, Berlino, Germania.

Metropolitana: U55

Ferrovia S: S3, S5, S7, S9

Tram: M5, M8, M10

Ferrovia regionale: RE1, RE2, RE3, RE4, RE5, RE7, RB10, RB14, RB21, RB22

Autobus: M41, M85, TXL, 120, 123, 142, 147, 245, N20, N40

Purtroppo l’edificio, un palazzo storico del 1870 e rimasto indenne durante la seconda guerra mondiale, non è privo di barriere architettoniche e risulta quindi non accessibile alle persone con disabilità.

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