La mostra di Thomias Radin tra danza e pittura nel quartiere multiculturale Wedding di Berlino

Alla Galerie Wedding Polychrome – The Myth of Karukera and Cibuqueira di Thomias Radin

Dal 16 giugno 2023 al 26 agosto 2023 la Galerie Wedding ospiterà “Polychrome – The Myth of Karukera and Cibuqueira” di Thomias Radin, un’imperdibile mostra sul Guadalupe e sulla molteplicità.

Galerie Wedding – Raum für zeitgenössische Kunst

Essendo così dispersiva e multicentrica, la capitale tedesca non ha un grande saloon in cui presentare i nuovi e i più importanti artisti della scena berlinese: in ogni quartiere si può trovare una galleria comunale a ingresso gratuito.

Lo spazio espositivo di Wedding è incastonato nel suo municipio (Rathaus Wedding) e ha un’ampia vetrata che permette ai passanti di guardare dentro invitandoli a entrare.

Wedding è una zona multiculturale, con una grande eredità africana che si riflette anche nella toponomastica. A differenza di altre gallerie comunali che tendono a presentare artisti che vivono nel quartiere, la Galerie Wedding presenta artisti che non hanno necessariamente un passaporto tedesco, ma che hanno fatto di Berlino la propria casa.

Polychrome – The Myth of Karukera and Cibuqueira di Thomias Radin

Dal 16 giugno al 26 agosto 2023, Galerie Wedding ospiterà Polychrome – The Myth of Karukera and Cibuqueira di Thomias Radin.

Thomias Radin è un artista e performer afro-discendente nato a Guadalupe nei Caraibi francesi, ma cresciuto in Francia e residente a Berlino da qualche anno. La mostra dà conto di tutti i diversi luoghi che lo hanno formato e influenzato.

Al centro dello spazio espositivo si trova un pilastro che incarna il tema di quest’anno: Polychrome è composto da poly-, il prefisso greco della molteplicità e interdisciplinarità, e chroma, il colore. Proprio la molteplicità è un tema molto vasto che accomuna l’esperienza di ognuno di noi: oggi le persone si trovano spesso ad avere più lavori, più relazioni, più lingue.

L’arte classica è sempre stata pensata e rappresentata solo come bianca, monolitica, pura, ma studi recenti hanno mostrato come ciò che a noi è pervenuto privo di colore, nell’antichità, invece, presentasse colori sfarzosi che nel tempo sono spariti. Il capitello al centro della prima stanza mostra proprio questa policromia: sembra marmo ma ricorda il mare.

Thomias ha avuto una formazione cattolica, e ammette di essersi avvicinato per la prima volta alla pittura durante la visita di una chiesa, con sua madre. Ecco perché gioca spesso con gli archi, con i capitelli e col marmo. Incorpora riferimenti storici, esperienze personali e cultura pop, ma anche intuizioni, intimità e vulnerabilità: prende le sue influenze afro-caraibiche e le esprime nella pittura e nella danza.

Karukera e Cibuqueira a Berlino-Wedding

Anche il murale che domina la prima stanza raccoglie l’eredità artistica del genere umano: dalle pitture nelle caverne di Lascaux agli affreschi del Rinascimento Italiano, dai dipinti nelle chiese ai murali politici tra le Americhe e l’Est Europa.

I nomi nativi delle due isole maggiori di Guadalupe sono Karukera e Cibuqueira, ma la narrativa e i nomi indigeni sono stati spazzati via dagli europei: ora si chiamano Basse-Terre e Grande-Terre.

La conformazione della sala espositiva è sfruttata al meglio dall’artista: le due pareti rappresentano le due isole come due angeli, e convergono in un angolo arrotondato dove è dipinta la sottile striscia di mare che le separa.

Karukera è “l’isola delle belle acque”, Cibuqueira è “l’isola degli alberi della gomma”. Sono attaccate, sono isole sorelle, quasi siamesi, e dormono nello stesso oceano, ma l’acqua vicino a un’isola è calma, vicino all’altra è turbinosa. C’è un bipolarismo e una tensione infinita tra le due. Sono simbolo dell’infinito conflitto che vive dentro di noi, della nostra perenne ricerca di unità e trascendenza, del potere trasformativo del movimento, che ci connette con noi stessi e col mondo attorno a noi.

Una performance olio su tela

Thomias Radin è un pittore e un performer al tempo stesso: nella pittura egli integra il movimento, le sue danze, le sue performance; è interessato allo storytelling col corpo.

Nell’opera “Techni’ka” ha unito la danza all’arte figurativa scolpendo sul marmo di Carrara tre figure danzanti. Dopo un accurato studio sul movimento, si è basato sulla capoeira e sugli strumenti delle danze tradizionali di Guadalupe, una serie di movimenti che hanno varie specificità ma che non sono mai state codificate da nessuno, bensì sono nate naturalmente e si sono evolute col tempo.

Per l’artista, la danza e la pittura sono strumenti antropologici. Lavora sul balletto classico soprattutto per il paradosso che incarna: Thomias Radin è una persona nata nei Caraibi con una cultura occidentale. Quando pensiamo allo Schiaccianoci e al Lago dei Cigni pensiamo a una danza impostata, perfetta, ma nei due dipinti della seconda sala si nota l’instabilità, la contorsione, l’improvvisazione.

Nel Sud Globale, dice Thomias Radin, l’improvvisazione nella danza è una parte molto ampia della vita delle persone: c’è sempre molta instabilità in tutti gli ambiti della vita, quindi bisogna costantemente improvvisare. Anche il suo stile di pittura si è adattato, si basa sull’estemporaneità e sulle pause: come nella danza, anche la pittura ha silenzi che conferiscono un valore maggiore alla nota successiva. Nella pittura, come nel movimento, si possono seguire tecniche rigide, ma nel caso di Thomias Radin non è così: è l’improvvisazione a muoverlo.

POLY(e)MOTION

Dal 15 al 17 giugno scorso, si è tenuta la seconda edizione di Movement Research ACROSS, POLY(e)MOTION, un ricco programma di musica e arte performativa nello spazio pubblico della Galerie Wedding e nell’adiacente piazza del municipio (Rathausvorplatz), curato da XO Curatorial Projects, Solvej Helweg Ovesen e Kathrin Pohlmann, in collaborazione coi curatori Nitsan Margaliot e Malte Pieper.

Con questo evento gratuito e aperto a tutti, oltre a unire arte, danza e performance, si è discusso di body positivity, aesthetic quality e street smartness. Per l’occasione, anche quest’anno è stato eretto lo splendido anfiteatro temporaneo “Flexible Colour Circle” dell’artista Viron Erol Vert.

 

Si ringraziano i curatori Malte Pieper e Nitsan Margaliot per le interviste e la collaborazione.

 

Leggi anche: La mostra di arte contemporanea ROHKUNSTBAU28 al castello di Altdöbern

 

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni individuali o collettive, corsi da 48 ore a 212 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

"/

Guarda foto e video e partecipa a concorsi per biglietti di concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su FacebookInstagramTwitter e Telegram

 

Foto di Mónica Munoz e Juan Saez