Germania, nuova legge sull’autodeterminazione del genere

In Germania arriva la legge sull’autodeterminazione che consentirà alle persone trans di cambiare il proprio nome all’anagrafe con una semplice dichiarazione

“Una legge degradante”: così la Ministra federale della Famiglia, Lisa Paus, si è riferita alla vecchia legge sulle persone transessuali, il Transsexuellengesetz. Le regole attuali sarebbero datate, discriminatorie e psicologicamente insostenibili per tutti coloro che in Germania vogliono cambiare il proprio nome di nascita con uno che rappresenti la propria identità di genere. Attualmente, infatti, per modificare il nome all’anagrafe, è indispensabile passare attraverso una valutazione psicologica e una decisione del tribunale.

Questo iter, che si accompagna spesso a domande molto personali che poco hanno a vedere con l’identità di genere, è un percorso che può essere pesante da affrontare, specialmente per adolescenti e minori. Tra le ragioni più forti che spingono a un cambiamento di rotta c’è dunque il tema della salvaguardia della salute mentale delle persone transessuali. Con la nuova legge basterà un’autodichiarazione per cambiare il proprio nome, senza ulteriori pratiche burocratiche. Anche ai minorenni che abbiano un’età pari o superiore ai 14 anni sarà consentito cambiare nome, con l’approvazione dei genitori o dei tutori legali.

Transsexuellengesetz: una legge datata

Il Transsexuellengesetz è un provvedimento entrato in atto nel 1981, in un contesto socio-politico del tutto diverso da quello di oggi. Regole sopravvissute circa quarant’anni, onerose sia da un punto di vista economico sia in termini di tempo ed energie per coloro che vogliono cambiare il genere del proprio nome. Durante gli scorsi decenni la legge è stata modificata ed è stata per esempio eleminata la necessità della prova di un intervento chirurgico per poter procedere al cambio di genere. Tuttavia, nonostante le rettifiche applicate, il Transsexuellengesetz rimane ancora una norma datata, poco moderna e conservatrice.

La legge sull’autodeterminazione porterà la Germania al passo di altri Paesi europei, come la Danimarca, in cui simili provvedimenti sono già in corso. Lisa Paus ha annunciato che una volta cambiato nome non si potrà tornare indietro per un anno, per dimostrare la serietà della decisione intrapresa. Tra i punti della nuova legge è previsto anche un risarcimento di importo non specificato per tutti coloro che hanno subito lesioni fisiche o discriminazioni a causa della norma precedente, come i divorzi forzati.

Le parole controverse di Alice Schwarzer

Alice Schwarzer, nota giornalista femminista tedesca, ha fortemente criticato la nuova legge sull’autodeterminazione parlando di “moda trans” e sostenendo che molte ragazze non “autenticamente” transessuali desidereranno cambiare genere per questioni legate alle pressioni sociali a cui le donne sono sottoposte. Un’opinione controversa, appoggiata soprattutto dall’orientamento femminista delle così dette “terf”, le femministe radicali trans-escludenti. Nonostante le molti voci contrarie al provvedimento, il governo continua a portare avanti la sua battaglia per i diritti delle persone transessuali.

La legge sull’autodeterminazione non è l’unica misura di liberalizzazione del governo Scholz. La coalizione durante quest’anno ha proposto una serie di riforme per promuovere una maggiore possibilità di libera scelta per i cittadini, in diversi ambiti. La scorsa settimana, ad esempio, è stato annullato il divieto di “pubblicità” degli aborti ed è iniziato l’iter per l’approvazione della nuova legge sulla legalizzazione della cannabis.

 

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Foto di Lisett Kruusimäe da Pexels