Il senato nomina Alfonso Pantisano primo commissario queer a Berlino

Il primo commissario queer nominato a Berlino ha origini italiane. Alfonso Pantisano lotta per “un mondo migliore per ogni bimbo LGBT+”

Alfonso Pantisano sarà il punto di riferimento e il portavoce per tutte le comunità queer della capitale arcobaleno. Uno dei primi obiettivi di Pantisano è quello di rendere Berlino una casa e un luogo di pace per decine di migliaia di persone queer, nonché quello di proteggerle dall’atteggiamento di rifiuto che tristemente si sperimenta ancor oggi, nella Germania del 2023.

Il politico e attivista SPD Alfonso Pantisano nominato commissario queer di Berlino

Nella seduta dell’11 luglio il senato ha nominato responsabile del nuovo ufficio arcobaleno il quarantottenne di origini calabresi Alfonso Pantisano.  La nomina del primo commissario queer fa parte di un ampio progetto di cui Berlino è pioniere fin dal 1989, per garantire parità di trattamento e per l’uguaglianza di tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità e dai loro stili di vita. Pantisano dovrebbe iniziare a lavorare già nelle prossime settimane come portavoce delle preoccupazioni queer, usando il nome ufficiale, come “persona di contatto Queeres Berlin” in stretta comunicazione con l’ufficiale queer del governo federale ed altri ufficiali.

 

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Chi è Alfonso Pantisano, il primo ufficiale queer di origine calabresi

Nato a Wailblingen, in Germania, da genitori calabresi, Pantisano cresce insieme ai due fratelli frequentando diverse scuole elementari, tra Trento e la Calabria, prima di ristabilirsi a Stoccarda insieme alla famiglia. Pantisano si racconta alla stampa: “da quando ho memoria, avrò avuto cinque o sei anni, la gente continuava a dire che ero troppo sensibile per essere un ragazzino”. L’ufficiale ricorda l’infanzia come un periodo di sofferenza ed emarginazione: “mi domando ancora oggi perché i miei genitori non mi abbiano protetto, perché non mi abbiano detto che andavo bene così com’ero” confida Pantisano, riportando alla mente gli episodi in cui le persone, compresi i suoi genitori, lo reputavano inadatto perché “sensibile come una femminuccia”.

Prosegue Pantisano “se uno dei miei figli dovesse essere frocio, mi butto sotto una macchina!” gli disse un giorno la madre. Il nuovo commissario ci tiene a condividere il dolore provato in passato per far comprendere quanto una società ancorata ad una mentalità di rifiuto possa far sentire ingiustificatamente inadeguato e sbagliato un giovane ragazzo. Proprio per questo motivo Pantisano è diventato uno degli attivisti berlinesi più influenti negli ultimi anni, concentrando la sua campagna proprio sull’uguaglianza delle persone queer.

L’obiettivo sarà quello di proteggere le persone queer e farle sentire a casa

Con Pantisano a capo dell’ufficio arcobaleno, Berlino diventerà una casa e un luogo di speranza per decine di migliaia di persone queer. Raggruppare le forze, migliorare le situazioni di vita delle persone LGBTIQ+, combattere gli svantaggi sociali e personali che ancora persistono in territorio Berlinese, sono tra i primi obiettivi della comunità di Pantisano.

Ripensando alla sua esperienza in prima persona, Pantisano si concentra in particolar modo sui giovani, con un occhio di riguardo ai più piccoli, per costruire “un mondo migliore per ogni bimbo LGBT+”.

 

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