Paolo Conte

Paolo Conte celebrato nei cinema tedeschi

Il documentario che racconta l’eclettico cantautore italiano, Paolo Conte, arriva anche nei cinema tedeschi

L’artista stesso, insieme agli interventi di numerosi celebri compagni e artisti, si racconta e parla della propria musica. Tra canzoni, vecchi filmati e ricordi malinconici, vengono celebrati i 58 anni di attività dell’amato cantautore italiano. Dalle origini della sua produzione artistica fino ai palchi internazionali, tra cui la Elbphilharmonie di Amburgo, la Philharmonie am Gasteig di Monaco e la Roncalliplatz di Colonia. Il documentario, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno, sarà distribuito nei cinema tedeschi da Prokino a partire dal 16 settembre.

 

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Il successo in Germania e nel resto del mondo

Ad aprirgli la strada sulla scena internazionale fu il suo sesto album, un LP intitolato semplicemente Paolo Conte e pubblicato nel 1984. Il primo rapporto con un pubblico straniero avviene in Francia, Paese che già in passato l’aveva ispirato e a cui rimarrà sempre molto legato. Da lì riesce a conquistare la Germania – dove le sue esibizioni riscuotono un grande successo – e poi il resto d’Europa. Nel 1987, con il nuovo album, Aguaplano, inizia delle lunghe tournée all’estero: due in Canada, cinque in Francia, due in Olanda, due in Germania, oltre a Belgio, Austria, Grecia, Spagna, e due spettacoli allo storico club jazz Blue Note di New York. Ma questo è solo l’inizio, nel 1998 The best of Paolo Conte viene pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti e la rivista Rolling Stone lo elegge “disco dell’anno”. Diventato ormai un artista apprezzato e seguito in tutto il mondo, il cantautore piemontese si è esibito spesso in Germania e ancora oggi, durante i suoi tour, non manca mai di tornare per qualche data.

Via con me

Quello di Giorgio Verdelli è un raffinato omaggio alla vita e alla musica dell’artista italiano, tanto celebre quanto misterioso. È la prima volta, infatti, che Paolo Conte si racconta così candidamente davanti alla telecamera. Nel suo studio parla delle sue canzoni ma si abbandona anche a ricordi intimi del passato. Il documentario punta a cogliere l’essenza del cantautore, dipingendone un ritratto a 360 gradi. Dall’entusiasmo per il jazz agli esordi di musicista, dalle canzoni scritte per altri artisti alle performance da solista, fino al successo in Francia e poi nel resto del mondo. A completare il racconto ci sono le testimonianze di amici e artisti come Roberto Benigni, Isabella Rossellini, Paolo Jannacci, Jane Birkin, Francesco De Gregori, Renzo Arbore.

 

 

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