In Svezia è stato prodotto il primo acciaio privo di fossili e l’invenzione sarà usata dalla Volvo
La tecnologia Hybrit consegna il primo acciaio al mondo senza fossili al Volvo Group
L’azienda svedese SSAB ha consegnato la prima spedizione al mondo di acciaio prodotto senza l’uso di combustibili fossili. Viene così raggiunto un importante traguardo sulla strada verso la riduzione delle emissioni di carbonio. L’acciaio in questione è realizzato utilizzando il processo Hybrit, nato dalla collaborazione tra l’acciaieria svedese SSAB, la società energetica Vattenfall e l’impresa mineraria LKAB. L’idea alla base di Hybrit è quella di eliminare l’utilizzo di carbone e coke nella produzione di acciaio, sostituendoli con “idrogeno al 100% privo di fossili”. Mercoledì 18 agosto, SSAB ha definito questo risultato “un passo importante verso una catena produttiva di ferro e acciaio completamente priva di fossili”.
L’impatto della produzione di acciaio sulle emissioni di CO2
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), il settore siderurgico è ogni anno responsabile di 2,6 gigatonnellate di emissioni dirette di anidride carbonica, classificandosi come uno dei settori con maggiori emissioni di CO2. Una ricerca pubblicata da Carbon Brief mostra che solo 553 impianti siderurgici convenzionali in tutto il mondo sono responsabili del 9% di tutte le emissioni di anidride carbonica. La causa è la grande quantità di combustibili fossili, in particolare carbone da coke, utilizzato per produrre la lega. L’IEA prevede che la produzione di acciaio a livello globale crescerà di un terzo entro il 2050. Da ciò si comprende l’importanza dell’acciaio lanciato dalla tecnologia Hybrid che, per il 2026, dovrebbe essere prodotto su scala industriale.
Il progetto H2 Green Steel
Un altro progetto che cerca di mitigare gli effetti della produzione di acciaio è l’H2 Green Steel. L’obiettivo è quello di costruire un impianto di produzione di acciaio nel nord della Svezia che sarà alimentato da un sistema ad idrogeno “verde”. Daniel Ek, cofondatore di Spotify e investitore del progetto, ha affermato che la produzione sarebbe iniziata nel 2024 e avrebbe avuto sede nella regione del Norrbotten del Paese. Entro il 2030 prevedono di produrre 5 milioni di tonnellate di acciaio all’anno. Sono conquiste importanti per la riduzione delle emissioni di CO2. Ibrahim Baylan, il Ministro svedese per gli affari, l’industria e l’innovazione, si è detto “felice di essere ministro per le imprese e l’energia in un paese dove l’industria abbonda di energia volta ad un ripristino verde”.
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Foto di Foto di Rafael Juárez da Pixabay