La Svezia sta usando i vecchi alberi di Natale e altri rifiuti “verdi” per creare energia elettrica

In Svezia si utilizzano vecchi alberi di Natale e altri rifiuti “verdi” per creare energia elettrica. L’iniziativa parte da Stoccolma.

Gli abitanti di Stoccolma stanno cercando di usare i rifiuti verdi per creare energia utile ad alimentare le proprie abitazioni. Anche i cittadini che vivono attorno alla capitale stanno raccogliendo rifiuti verdi dal proprio giardino e dai parchi delle città. Tali rifiuti vengono trasformati in un tipo di carbone ecologico chiamato biochar. L’obiettivo è quello di aumentare la sostenibilità e ridurre l’inquinamento prodotto dal carbonio.

Cos’è il biochar e come sta trasformando l’energia verde

Il biochar è un carbone ecologico prodotto attraverso uno speciale procedimento chimico. Tale processo, chiamato pirolisi, consiste nel riscaldare rifiuti organici a una temperatura compresa tra i 200 e i 400° C mantenendo una scarsa o addirittura assente quantità di ossigeno. Solitamente, la combustione di materia organica a temperature così elevate genera elevate quantità di anidride carbonica ed emissioni di metano. Durante la produzione di biochar, invece, il carbonio viene intrappolato in forma solida.

Questo tipo di carbone ecologico comporta numerosi benefici. Stimola la crescita degli alberi, trattiene notevoli quantità di anidride carbonica e migliora la qualità del suolo. Una delle sue caratteristiche, inoltre, è la porosità, che permette di immagazzinare ingenti quantità d’acqua utili non solo al terreno ma anche a prevenire possibili inondazioni.

Secondo un rapporto del 2018 del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, il biochar è una scoperta incoraggiante, poichè permetterebbe di mantenere l’anidride carbonica al di fuori dell’atmosfera. Jonas Dahllof, fondatore del progetto Biochar e direttore del dipartimento dell’acqua e dei rifiuti di Stoccolma, spiega che, una volta sepolto nel suolo, il biochar agisce come un deposito di carbonio, immagazzinando CO2 per migliaia di anni. Inoltre, fertilizza il terreno e stimola in maniera significativa la crescita delle piante.

Dopo averne osservato l’impatto sulla biodiversità locale, le autorità di Stoccolma hanno deciso di produrre il proprio biochar. Secondo uno studio della Cornell University (USA), la produzione di biochar potrebbe compensare fino al 12% delle emissioni globali, l’equivalente dell’impronta di carbonio rilasciata dal settore mondiale dei trasporti. Dahllof aggiunge che i parchi della città hanno iniziato a importare il biochar e ad aggiungerlo al suolo già dieci anni fa.

La strategia climatica che Stoccolma sta adottando

Il progetto del biochar rientra nella strategia climatica che Stoccolma sta adottando. In particolare, la capitale svedese punta a ridurre gradualmente e a portare allo zero le emissioni entro il 2040. La città ha finanziato la costruzione di un impianto di prolisi che produce 300 tonnellate di biochar all’anno. Inoltre, l’energia generata durante la produzione del carbone ecologico viene utilizzata per alimentare la rete di teleriscaldamento di Stoccolma. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra i dipartimenti dei rifiuti, dell’energia e dei parchi.

Come afferma Dahllof, si tratta di un processo circolare che utilizza tutti i rifiuti in eccesso. Gli alberi trattengono CO2 dall’atmosfera, l’uomo sfrutta i rifiuti verdi per ricavare il biochar e quest’ultimo viene rimesso nel suolo. Il calore in eccesso è il sottoprodotto impiegato per fornire riscaldamento. Il progetto è ancora in fase iniziale. Ad oggi, sono 100 le case alimentate dal calore prodotto dall’impianto; l’obiettivo è di arrivare a 400 abitazioni a cui fornire riscaldamento rinnovabile.

Le altre città che mirano a diventare sempre più “verdi”

Sul modello di Stoccolma, anche altre città si stanno adoperando per diventare più “verdi”. Negli Stati Uniti, ad esempio, la città di Minneapolis ha iniziato a utilizzare il biochar per migliorare la qualità del suolo dei giardini e dei viali urbani. Anche lo stato della California intende ricorrere al biochar per prevenire gli incendi che ogni anno distruggono migliaia di ettari di terreno. Il biochar, infatti, ha la capacità di mantenere l’umidità nel suolo, prevenendo la diffusione di incendi nelle foreste. Il Regno Unito ha investito 30 milioni di sterline in progetti di ricerca che prevedono anche la sperimentazione del biochar. In particolare, il progetto inglese prevede di seppellire il carbone ecologico sotto ex siti minerari e terrapieni ferroviari per catturare il carbonio. Secondo Saran Sohi, investire in progetti di biochar è una delle strade che consentirebbero ai Paesi di raggiungere più velocemente l’obiettivo delle zero emissioni.

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Immagine di copertina: Stoccolma, Pixabay CC0, https://berlinomagazine.com/wp-content/uploads/2020/04/stockholm-336560_1280.jpg