Germania, ecco i prodotti più toccati dall’inflazione

A settembre 2021 il tasso d’inflazione ha superato il 4% in Germania: quali sono i prodotti più colpiti da questo aumento

A settembre in Germania si è registrato un tasso d’inflazione del 4,1%. È la prima volta dal 1993: sono quasi 28 anni che l’inflazione non supera la soglia del 4%. È un dato preoccupante per i cittadini tedeschi, i quali nell’ultimo anno hanno subito una diminuzione significativa del proprio potere d’acquisto. Gli esperti parlano di un fenomeno temporaneo e dicono che i prezzi torneranno a stabilizzarsi entro la metà del 2022. In linea generale in un solo anno i beni sono diventati più cari del 5,4%. Nessuna categoria ne è uscita illesa. Ma quali sono i prodotti che sono stati maggiormente colpiti dall’inflazione?

L’energia

Il costo dell’energia sta diventando sempre più elevato. Secondo le stime preliminari in Germania i costi energetici sono saliti del 12,6% rispetto all’anno prima. Le difficoltà nel reperimento delle materie prime ha interessato infatti anche il settore dell’energia. Dopo un periodo di rallentamento causato dalle restrizioni precauzionali per il Covid-19, le attività produttive hanno ripreso a lavorare determinando in breve tempo un rapido aumento della domanda per le materie prime. Di conseguenza si è osservata un’inversione di tendenza e i prezzi sono schizzati alle stelle. Il costo del petrolio è aumentato del 200 per cento dalla primavera del 2020 e quello del gas naturale del 30 per cento solo nel secondo trimestre del 2021. I Paesi europei stanno chiedendo in tal senso anche un aiuto rispetto all’Unione Europea, per avere maggiore disponibilità di fondi. Il presidente della Commissione UE ha quindi proposto di svincolare il prezzo del gas dal prezzo dell’elettricità per evitare che il prezzo dell’elettricità aumenti. Il discorso di Vladimir Putin della scorsa settimana, tuttavia, avrebbe migliorato la situazione. Infatti il leader russo avrebbe dichiarato che sarebbe disposto ad aumentare le forniture di gas naturale destinate ai Paesi europei. Questa sola dichiarazione ha rassicurato gli operatori internazionali e di conseguenza su tutti i principali mercati il prezzo del gas ha registrato un netto calo. Le riserve di gas naturale, tuttavia, sono comunque ai minimi storici e il problema si farà sentire sopratutto a partire da ora, a causa dell’arrivo della stagione fredda.

La benzina…

Con l’aumento progressivo del costo del petrolio, anche la benzina ha subito un sovrapprezzo. In particolare prezzi così alti non si vedono dal 2013, quando si stavano vivendo le conseguenze della crisi del 2008. Infatti a settembre 2021 la media nazionale è stata di 1,5732 euro, ossia il medesimo valore registrato nel febbraio 2013. In alcune zone poi si registrano degli ulteriori rincari. In città fare il pieno è molto più costoso rispetto che in campagna o in aree isolate. A Berlino un litro di super o benzina attualmente costa in media 1,71 euro. Ad Amburgo si registrano prezzi ancora più esorbitanti. In Baviera c’è stato addirittura un aumento del 28,4% rispetto allo scorso anno.

… e di conseguenza i trasporti

Dato che il costo del petrolio è salito alle stelle e di conseguenza anche quello della benzina, a risentire della crisi vi è anche il settore dei trasporti. Infatti si sono notati dei notevoli aumenti di prezzo dei biglietti per i mezzi pubblici rispetto all’anno scorso. Sarà in particolare il settore dei trasporti su ruote a essere interessato, anche se in generale usufruire del trasporto pubblico costerà di più per tutti. Per esempio il biglietto della Deutsche Bahn sarebbe aumentato già a partire da giugno e poi di nuovo un altro rincaro è stato annunciato per dicembre, in concomitanza con il cambio degli orari. Durante la pandemia il settore dei trasporti ha vissuto una forte crisi e la ripresa è stata lenta. Il rialzo per carburante ed energia di certo non aiuterà le aziende.

Gli alimenti

Ad esempio a luglio 2021 i consumatori hanno pagato gli alimenti il 4,3% in più. Infatti siccome le materie prima tenderanno a costare di più, anche i prodotti del settore alimentare subiranno un rincaro. In particolare sarebbero grano e zucchero a essere principalmente colpiti sicché alcuni grandi marchi di pasta stanno pensando di alzare il prezzo, come annuncia il Berliner Zeitung. Birkel sta pensando di aumentare i prezzi del 19% e Buitoni del 25%. In media il costo di zucchero e grano, ingredienti primari di moltissimi prodotti, è salito del 40% nel corso dell’ultimo anno. Sono colpiti anche quei prodotti preconfezionati o congelati che contengono queste materie prime, come merendine e pizze già pronte. Anche il prezzo di alcuni detersivi potrebbe salire. In ogni caso un rincaro si registrerà in generale su tutti i prodotti, dato che le aziende dovranno ammortizzare il rialzo delle spese sui trasporti.

 

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Immagine di copertina: Inflazione sui prodotti, Mathieu Stern, Unsplash, CC0.