Inflazione in Germania presa da https://pixabay.com/it/photos/soldi-banconote-euro-banconota-1005477/ CC0

L’inflazione corre come non mai in Germania, maggior rialzo dal 1993

A settembre il tasso d’inflazione ha superato il 4% in Germania, si tratta del dato più alto in quasi 28 anni

A settembre in Germania è stato registrato un tasso d’inflazione del 4,1%. Si tratta della prima volta dal 1993, cioè in quasi 28 anni, che l’inflazione supera la soglia del 4%. È un dato preoccupante per i cittadini tedeschi, i quali nell’ultimo anno hanno subito una diminuzione significativa del proprio potere d’acquisto. Tuttavia, gli esperti parlano di un fenomeno temporaneo e dicono che i prezzi torneranno a stabilizzarsi entro la metà del 2022. Gli economisti hanno infatti spiegato che le cause dell’aumento dei prezzi sono momentanee e che la situazione è destinata a tornare regolare in poco tempo.

Le cause e conseguenze dell’inflazione

L’inflazione si riferisce ad una crescita generalizzata dei prezzi in un determinato periodo di tempo. Quando questo accade, la moneta subisce una perdita di valore e i consumatori vedono diminuire il proprio potere d’acquisto. In aggiunta, anche il valore dei risparmi dei cittadini si riduce. Tuttavia, l’inflazione di per sé non è negativa perché in una situazione normale l’aumento dei prezzi viene compensato da un aumento medio degli stipendi. Quando però il tasso è troppo elevato, come in questo caso, questo non accade e si verifica un impoverimento comune dei cittadini, che può generare preoccupazioni e malcontento.

Le cause di un tasso d’inflazione così elevato come quello registrato a settembre in Germania possono essere ricercate in vari fattori, che gli esperti rassicurano essere temporanei. Prima di tutto, l’inflazione è stata alimentata da un aumento del costo dell’energia. Sulla scia del periodo pandemico, infatti, la domanda del petrolio è aumentata, e così i suoi prezzi. In Bavaria, ad esempio, il prezzo della benzina è aumentato del 28,4%. La crescita del prezzo del petrolio oltre ad avere ripercussioni sul costo del carburante, e di conseguenza dei trasporti, porta ad un aumento generale dei costi dell’intero sistema produttivo. Inoltre, a favorire l’inflazione hanno contribuito blocchi temporanei dell’offerta. In ultimo, ha influito anche la revoca della riduzione momentanea dell’IVA, introdotta come misura per contrastare l’aggravio economico dovuto alla pandemia. Tutti questi fattori hanno contribuito in definitiva alla crescita generalizzata dei prezzi dei beni e dei servizi.

Gli esperti parlano di un fenomeno temporaneo

Gli economisti hanno fatto sapere che l’attuale tasso d’inflazione in Germania è probabile permanga fino al 2022. Non solo, si è parlato anche di un possibile aumento fino al 5% entro la fine dell’anno. Tuttavia, gli analisti, i quali legano l’attuale rialzo al riavvio dell’economia globale in seguito al crollo dovuto alla pandemia, dicono che i livelli inflazionistici torneranno normali per metà 2022. L’approccio degli esperti è dunque confortante. Christine Lagarde, che è a capo della Banca Centrale Europea (BCE) ha ribadito che l’attuale tasso d’inflazione è legato a fattori temporanei e ha spronato le persone a non preoccuparsi in modo eccessivo.

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Immagine di copertina: Inflazione in Germania presa da Pixabay CC0