Coronavirus in Germania, come siamo arrivati alla quarta ondata e cosa fare per evitare il collasso negli ospedali
Articolo scritto dal biologo molecolare Stefano Gaburro
La Germania è stata travolta da una quarta ondata di contagi. I virologi tedeschi hanno messo in guardia dal rischio di avere 100.000 morti quest’inverno. È uno scenario evitabile?
In una recente intervista il famoso virologo Cristian Drosten (Charitè Berlino) ha affermato che senza una veloce imposizione delle restrizioni (a tutti) si rischia quest’inverno circa 100.000 morti da Covid19 nonostante circa il 67% sono vaccinati e si sia partiti con la terza dose che a Berlino, da giovedì 18 novembre, potrà essere fatta anche da chi ha completato il ciclo vaccinale dopo 5 mesi e non più da 6. Inoltre, stando ai dati ufficiali aggiornati a giovedì 18 novembre, la Germania ha registrato un nuovo record assoluto di nuovi contagi, con 65.371. Ma come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto? È possibile cercare di limitare la forza di questa quarta ondata? Cerchiamo di mettere tutto in prospettiva e di analizzare bene tutta la situazione secondo i dati a nostra disposizione:
- In Germania solo il 66% della popolazione ha la doppia vaccinazione. Sopra i 18 anni i dati variano dal 66 al 91% dipendentemente da Land (Dati Robert Kock Institut).
- Le terapie intensive sono piene. I dati delle terapie intensive dicono che ci sono solo altri 900 posti letto disponibili per Covid19 perché il 90% è occupato da altre patologie che, nell’anno precedente, non avevano avuto accesso.
- Non ci sono purtroppo statistiche omnicomprensive (Privacy, DSGVO) ma secondo alcune inchieste il 75% di chi finisce in ospedale non è vaccinato e il 25% ha la doppia vaccinazione dopo i 6 mesi o ha problemi di immunocompromissione o immunodepressione (ovvero il sistema immunitario non è stabile come in una persona sana).
- La cosa “buona” è che solo 1 su 8 o uno su 10 dei vaccinati finisce in terapia intensiva e 1 su 20 viene intubato ed è quest’ultimo aspetto il vero problema. Più il non vaccinato ha una durata media in terapia intensiva di 3-4 mesi rispetto a chi non lo è (e non ha patologie croniche importanti).
- Nelle ultime 3 settimane mostrano un’impennata dei casi anche nei vaccinati (>60 anni) che però sarebbero il triplo se non fossero vaccinati rischiando di dover fare Triage (scelta su chi viene trattato sulla base delle aspettative di vita etc…)
- Spahn ha definito questa quarta ondata come ‘la pandemia dei non vaccinati’. I dati mostrano che non è solo la pandemia dei non vaccinati (adulti), ma ci sono moltissimi casi nei bambini che non possono ancora essere vaccinati ad esempio con Moderna (che per adesso va sopra i 30 anni) poichè induce miocarditi in alcune persone). I medici richiedono il 2G+ per tutti perché vogliono evitare che le terapie intensive si vadano a intasare, tutto questo per evitare il lockdown.
- Controlli e contromisure arrivate troppo tardi. Per la seconda estate di continuo abbiamo dormito pensando che con i vaccini sarebbe andata meglio. Purtroppo, nonostante l’adozione dei modelli 2G o 3G, pochissimi sono stati i controlli seri e, in molti casi, alcuni mostrano delle foto di altri certificati senza controllare il documento di identità. Certo sarebbe una forma di contenimento importantissima per evitare il lockdown.
- 3G anche sul posto di lavoro. Il posto di lavoro era indicato nei primi studi come uno dei posti ci si infetta di più. Purtroppo anche se vaccinati ci si può comunque infettare anche se il decorso soprattutto per i giovani vaccinati della malattia è migliore. A Singapore (80% vaccinati) chi non si vaccina entro il 5 dicembre dovrà pagare i costi associati al Corona (se ci si ammala da soli). Il nuovo pacchetto approvato dal Governo tedesco prevede l’introduzione del modello 3G per accedere anche al luogo di lavoro.
- Effetti della terza vaccinazione in Israele e Inghilterra. Israele ha anche un altro clima per cui bisogna vedere l’impatto dell’inverno sul decorso della malattia. In Inghilterra hanno cominciato con la terza vaccinazione in estate e i risultati si stanno vedendo con un numero di casi comunque alto ma con pochi ricoveri in terapia intensiva
Coronavirus in Germania, come potrebbe evolversi l’emergenza nelle prossime settimane
Riassumendo. Se non venissero implementate le restrizioni – ma anche i controlli da parte delle autorità – secondo le proiezioni potremmo arrivare ad avere circa 1.000 morti al giorno nel periodo di Natale. Per evitarlo è necessario introdurre, in molte attività, il modello 2G plus, quindi consentire l’ingresso solo a vaccinati e guariti in possesso del risultato negativo di un tampone. Inoltre deve essere velocizzata la somministrazione delle terze dosi. Le nuove pillole Merck e Pfizer – che bloccano la replicazione virale attraverso la proteasi – sono efficaci per i pazienti più a rischio (non quelli in terapia intensiva). Il medicinale sviluppato da Pfizer può prevenire del 90% le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva, mentre l’efficacia di Merck è al 50%. Sono sicuramente un’arma in più ma non sostituiscono il vaccino se e quando verranno approvate dall’ Agenzia europea del farmaco (EMA).
Immagine di copertina: Coronavirus Germania Bollettino Settimanale vaccinati e guariti Image by Tumisu from Pixabay