Come un’organizzazione berlinese aiuta le donne vittime di mutilazioni genitali

Ufficio di coordinamento FGM_C: un progetto pilota contro le mutilazioni genitali femminili. Lottare insieme per i diritti delle donne.

Il 18 giugno 2021 ha celebrato il suo primo anno di vita l’Ufficio di coordinamento FGM_C (Female Genital Mutilation and Cutting). L’istituzione è nata a maggio 2020 per contrastare le mutilazioni genitali femminili. Patrocinato dal Dipartimento per la salute, la cura e le pari opportunità è un esperimento pilota in Germania, unico nel suo genere. Sono tre le organizzazioni dietro il coordinamento: BALANCE eV, Terres des Femmes e il Desert Flower Center dell’ospedale Waldfriede. Con base a Berlino, i tre enti lavorano in sinergia per la prevenzione, la sensibilizzazione e la cura delle donne che hanno subito mutilazioni genitali.

Dalla sua nascita i medici e i terapeuti del team hanno curato più di 100 donne. Molte altre hanno potuto usufruire del servizio di supporto psicologico. Dibattiti e incontri formativi sono stati portati avanti nelle diverse comunità. Inoltre, l’FGM_C intende implementare i corsi di specializzazione mirati a formare esperti nel settore, come riporta il comunicato ufficiale nel giorno dell’anniversario. Commenta così la senatrice Dilek Kalayci: «Possiamo guardare indietro a un primo anno di grande successo. Il lavoro dell’Ufficio di coordinamento contro le FGM _C è professionale, a bassa soglia e interdisciplinare. Anche in futuro le donne colpite e minacciate da mutilazioni genitali femminili e il personale specializzato avranno al loro fianco referenti di prim’ordine».

BALANCE eV, Terres des Femmes e Desert Flower Center

Il lavoro integrato dei tre enti è la chiave dei risultati ottenuti. Il BALANCE eV coordina il centro psicologico e ginecologico, si occupa di un primo sportello di ascolto e di organizzare corsi di educazione sessuale. Terres des Femmes è focalizzata sulla prevenzione e la formazione di cosiddetti «change agents», gli agenti del cambiamento. Sono donne delle comunità africane e asiatiche di Berlino. Il loro compito è passare conoscenze e creare sensibilizzazione sul tema. Infine, il Desert Flower Center si occupa della cura medica post trauma, da una doppia prospettiva: psicologica e di chirurgia ricostruttiva. Un approccio olistico rispetta quindi tanto la salute fisica che quella mentale. E l’approccio sinergico è fondamentale per tutelare a 360 gradi i diritti delle donne. Soprattutto in questo momento storico, dove ancora una volta sono loro le meno tutelate e le più colpite dalla pandemia in atto.

75 mila donne con mutilazioni genitali in Germania

Segnali positivi anche dal governo, che sulla base dei dati raccolti e del lavoro fatto finora, affronterà l’argomento della lotta alle mutilazioni genitali femminili. Il contesto: una Conferenza dei Ministri fissata il 23 e il 24 giugno in materia di pari opportunità e diritti delle donne. Dati dell’OMS alla mano, sono 200 milioni le donne nel mondo che hanno subito mutilazioni genitali. Sono a rischio 3 milioni di ragazze ogni anno, il maggior numero delle quali prima di aver compiuto 15 anni. Ma non è solo un problema di Africa o Asia, anche se sono i paesi con il maggior numero di casi. I dati mostrano come le pratiche siano diffusissime anche in Europa. In Germania sono 75.000 le donne affette da mutilazioni genitali, 20.000 quelle minacciate. Solo a Berlino 4.400 le vittime di mutilazione, 800 quelle a rischio.

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Immagine di copertina: Mutilazioni genitali da Flickr, CC BY-SA 2.0 Monika Bulaj