Annalena Baerbock - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:2019-05-09_Annalena_Baerbock_GR%C3%9CNE_MdB_by_Olaf_Kosinsky_1797.jpg Copyright: Olaf Kosinsky CC BY-SA 3.0 DE

Candidata Cancelliera dei Verdi vittima di attacchi misogini

Annalena Baerbock, la leader del partito dei Verdi, è bersaglio di attacchi sessisti e misogini

La principale candidata per sostituire Angela Merkel alla guida del Paese è continuamente oggetto di attacchi misogini e sessisti. Già a poche ore dalla sua nomina, avvenuta lo scorso 19 aprile, la leader del partito ha subito vere e proprie campagne di odio nei suoi confronti. Una serie di fake news sul suo conto hanno iniziato a diffondersi a macchia d’olio sul web. Gli esperti avvertono che l’ondata di odio mirato e la disinformazione che si è diffusa su Baerbock è solo la punta dell’iceberg in vista delle elezioni generali di settembre. «Non è stato l’aumento dei contenuti falsi e dell’odio che ci ha sorpreso. Ma è stata la velocità con cui si sono diffuse queste notizie», afferma Josephine Ballon, responsabile legale di HateAid, centro di consulenza a supporto delle persone colpite da violenza digitale. «Quello che si sta sviluppando è l’odio specifico di genere. Questo tipo di odio cerca di screditare e mettere a tacere il bersaglio», ha aggiunto Ballon a DW.

Odio di genere e misoginia, radicato nella cultura

Dai commenti sgradevoli sul suo aspetto fisico alle affermazioni infondate, Annalena Baerbock ha dovuto fare i conti con un atteggiamento misogino e sessista nei suoi confronti. Gli esempi di cyber bullismo sono svariati: false affermazioni che Baerbock avrebbe pronunciato, come l’introduzione del divieto di possedere animali domestici per combattere il cambiamento climatico, o la falsa foto di nudo, che in realtà era l’immagine di una giovane pornostar russa. Una campagna di odio becera che mira a screditare politicamente Baerbock. Ma non si tratta certamente del primo episodio di questo tipo. Slogan misogini, lettere d’odio, commenti sessisti hanno interessato gran parte delle parlamentari tedesche. Secondo uno studio condotto da Der Spiegel, il 69% delle donne del Bundestag intervistate è stata vittima di “odio misogino”. Di queste il 64% ha affermato di aver ricevuto messaggi minatori – principalmente online, ma anche per posta – mentre il 36% ha subito “attacchi fisici, ai propri uffici o alla propria casa”. «L’odio contro le donne online è significativamente più forte e ha una qualità diversa dall’odio e dalla disinformazione nei confronti degli uomini bianchi eterosessuali», afferma Ballon. «Il contenuto falso diffuso sulle donne è spesso più sessualizzato. E lo spettro è ampio, a partire dai commenti sull’aspetto di qualcuno, sul suo genere, sulla sua sessualità, fino alle minacce di abusi sessuali».

Chi c’è dietro la disinformazione e l’odio

A parere di Johannes Hillje, autore e consigliere politico per la comunicazione, dietro la campagna di odio nei confronti di Annalena Baerbock, ci sarebbero due gruppi. Uno è una rete di estrema destra, composta da populisti ed estremisti e l’altro è un gruppo filo-russo. Un odio forse dovuto al desiderio del partito dei Verdi di porre fine alla costruzione del Nord Stream 2, il controverso gasdotto tra Russia e Germania. Ma certamente riuscire a rintracciare l’origine esatta delle fonti di disinformazione e di odio, rimane un compito arduo. «Diverse piattaforme sono più adatte a diversi tipi di contenuti e disinformazione. Quindi non possiamo permetterci di tenere d’occhio una sola piattaforma. Dobbiamo guardarle tutte», ha dichiarato il giornalista Till Eckert a DW.

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Immagine di copertina: Annalena Baerbock – Copyright: Olaf Kosinsky CC BY-SA 3.0 DE