Sandra Detzer - 2016 copyright by Max Pfeuffer from Wikipedia https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Sandra_Detzer_(2016).jpg CC 4.0

“Così siamo diventati il terzo partito in Germania”, Berlino Magazine intervista la parlamentare dei Verdi Sandra Detzer

Abbiamo intervistato Sandra Detzer, esponente dei Verdi ed eletta parlamentare al Bundestag dopo le elezioni federali del 26 settembre

Sandra Detzer, esponente politica del partito Bündnis 90/Die Grünen, il partito dei Verdi, ha parlato della Germania, dell’ Italia e di come il suo partito sarà l’ago della bilancia nella prossima coalizione di Governo. Già presidente della sezione politica del partito ecologista nel Baden-Württemberg dal 2016, nelle ultime elezioni federali per il rinnovo del Bundestag è stata eletta parlamentare

“Sono entrata in politica dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca”

«Il mio primo primo vero impegno in politica è quando sono stata eletta per il mio partito nel Land del Baden-Württemberg. Quello è stato il mio primo impiego che significava per me lavorare a tempo pieno, essere pagata per fare politica. Prima ero attiva politicamente solo nel tempo libero. Ho deciso però di fare questo grande passo dopo il risultato delle elezioni che hanno portato Donald Trump alla Casa Bianca, e la decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Unione Europea. Questi due fatti sono stati la prova che un futuro sereno non viene da solo, ma tutto è attraverso noi, le nostre scelte. E dobbiamo lavorare duro per avere quel futuro. Io volevo contribuire alla costruzione di quel futuro. Questa è stata la spinta che mi ha convinto a impegnarmi politicamente».

“E’ necessario che molte più donne entrino in politica”

«Sono veramente grata che molte donne sono, ogni giorno di più, impegnate in politica. Ciò nonostante non siamo ancora abbastanza. Quando guardiamo ai numeri in Parlamento, vediamo sotto rappresentazione. Io voglio incoraggiare altre donne a fare passi avanti, perché è necessario. Perché la nostra voce è necessaria e abbiamo bisogno di essere rappresentate. In questo senso, è stato fatto un grande lavoro dalla nostra leader Annalena Baerbock».

Sull’Italia e sulla mancanza di un vero partito politico italiano ecologista

«Ho avuto qualche contatto con i Verdi italiani, anche perché facciamo parte di un grande e unico partito verde europeo. Non mi sentirei di giudicare però per quale ragione, ad esempio, in Germania il partito verde è più forte rispetto all’Italia. Ciò nonostante, posso elencare quali sono stati i punti che hanno contribuito a rendere forte il partito qui in Germania. Un indicatore importante per noi è stata la sensazione che i tedeschi hanno cuore l’ambiente, hanno sensibilità verso quei temi. Il popolo tedesco ama le sue foreste, i suoi parchi, le infinite raccolte di verde che caratterizzano il nostro essere tedeschi. Anche la decentralizzazione che caratterizza il sistema politico tedesco, il federalismo, ha reso le persone sensitive e coscienziose su questi temi. Tutto ciò ha contribuito alla volontà di prendersi cura dell’ambiente. Nonostante il nostro partito abbia ricevuto tanti voti, tantissimi rispetto alle precedenti elezioni, i numeri non sono forse ancora abbastanza per fare la differenza. Perché anche se sappiamo che la situazione climatica è drammatica, che il nostro modo di vivere e di produrre non è più sostenibile e che noi saremo l’ultima generazione in grado di poter prendere decisioni cruciali, alle elezioni c’è paura nel prendere decisioni drastiche. Ed è per questo che, specialmente persone più grandi, hanno deciso di votare per l’SPD, nella speranza che loro non cambieranno tantissimo. Abbiamo un grande problema che riguarda il prendere decisioni giuste al momento giusto. Anche noi in Germania abbiamo questo problema».

I referendum, le decisioni giuste al momento giusto e la scelta di far diventare l’ex aeroporto di Tempelhof un’area residenziale ed espropriarne l’uso pubblico

«Noi come partito dei Verdi amiamo la democrazia diretta, amiamo pensare che la democrazia diretta renda in qualche modo la democrazia rappresentativa più forte. Questo è importante perché altre persone pensano che la democrazia diretta è la soluzione a tutto, e che per di più noi dovremmo chiedere alle persone su tutti i vari argomenti. Noi non pensiamo così, ma pensiamo che queste tipo di decisioni, questo voto popolare, in aggiunta agli elementi rappresentativi che già abbiamo, siano importanti. La scelta tra la costruzione di case e appartamenti e la decisione di lasciare un parco così grande e importanti per i cittadini non è stata una scelta facile, perché Berlino ha continuamente bisogno di nuovi appartamenti, che possono essere accessibili. Al contrario però, necessitiamo di aree verdi in città, ecco perché è chiaro quanto quella decisione è stata difficile da prendere. Senza dubbio è stato ottimo avere una decisione popolare in questo caso, perché è una questione popolare e locale ed è stato importante per dare potere alle persone».

Le elezioni del 26 settembre e le aspettative del partito

«Prima di tutto dobbiamo sottolineare il fatto che è stato il miglior punteggio mai ottenuto dal nostro partito nelle elezioni federali, quindi è stato un momento di soddisfazioni. D’altro canto invece, ci aspettavamo di più. Io credo che le persone abbiano fatto un grande passo nei confronti della giustizia climatica e ecologica, e quindi ora è il nostro momento, è nostra responsabilità parlare con gli altri partiti che hanno vinto le elezioni e formare un governo forte e stabile. C’è tanto lavoro da fare e voglio interpretare i risultati come un segnale, da parte del popolo, che vogliono avere i Verdi nel prossimo governo».

Sui Liberali, sull’SPD e sulla possibilità di entrare in una coalizione di governo

«Noi come Verdi sappiamo che condividiamo molte idee con l’SPD, ma anche con i Liberali dell’ FDP. Con i socialdemocratici siamo maggiormente in linea con quello che riguarda la società. Una società che vogliamo inclusiva, dove tutti devono avere la possibilità di una vita con degli standard minimi di base. Dall’altro lato invece, i punti che condividiamo con i Liberali sono specialmente le idee che gli individui hanno il diritto di impadronirsi della loro vita come vogliono, che possono essere titolari di diritti civili che gli appartengono. Per di più, abbiamo dei punti in comune quando si parla di transizione ecologica. L’SPD durante la campagna elettorale ha guidato i punti che riguardano l’affronto alla crisi climatica e Olaf Scholz vuole essere il Cancelliere “climatico”. Anche il leader dell’FDP ha fatto capire che le tematiche ambientali saranno importanti anche per loro. Noi saremo comunque in prima linea per ricordare loro le loro promesse nei confronti della protezione del clima, giusto in caso lo dimentichino. In queste settimane, durante gli incontri per la formazione del governo, stiamo cercando tutti un terreno comune su cui basare la nostra attività di governo per avere fiducia tra di noi e per portare avanti un coalizione di maggioranza che dovrà durare per i prossimi 4 anni. Tutti sanno che ci sono differenze tra partiti, e questo è il caso delle politiche fiscali, per esempio. Allo stesso tempo però credo che questo sia un buon messaggio per coloro che votano: ci sono differenze tra partiti, e questo è chiaro, documentato e innegabile; ciò nonostante, c’è confronto tra di noi e c’è volontà di fare qualcosa di comune accordo, per il bene comune del popolo tedesco».

 

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