Berlino, i cittadini si uniscono per impedire la demolizione del Mäusebunker

Il Mäusebunker, ex centro per la sperimentazione sugli animali, rischia la demolizione dopo essere diventato negli anni recenti un grande punto di attrazione per i turisti

La demolizione dell’edificio brutalista era stata annunciata per aprile ma, grazie al successo di una petizione, continuerà ad esistere. Il centro di sperimentazione animale è ormai chiuso da 10 anni, ma l’edificio ha comunque attirato l’attenzione dei turisti soprattutto quelli attirati dai monumenti più insoliti di Berlino. Il Mäusebunker ha inoltre fatto da sfondo ad alcune scene del film Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve uscito nel 2017. Grazie allo sforzo dei residenti, di alcuni architetti, come Arno Brandlhuber, e del commerciante d’arte Johann König tutti i piani di demolizione sono stati bloccati fino alla fine del 2021 per poter pensare a come riutilizzare la struttura. Il direttore dell’Autorità per la Protezione dell’Eredità di Berlino, Christoph Rauhut, ha dichiarato al The Art Newspaper, «Stiamo pensando ad una soluzione insieme, l’edificio è estremamente distintivo dal punto di vista architettonico. Sono convinto che dovremmo impegnarci in tutti i modi per mantenerlo a causa del suo grande valore culturale».

 

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La storia del Mäusebunker

Definito dal Deutsches Architekturmuseum come “l’edificio più terrificante della storia del dopo-guerra” il Mäusebunker è situato sopra il Teltow Canal. La sua forma ricorda quella di una nave corazzata con delle torrette di colore azzurro che spuntano fuori da qualsiasi facciata della struttura. Dopo essere stato progettato dalla coppia di architetti Gerd e Magdalena Hänska iniziò ad essere costruito nel 1971. Il costo iniziale previsto era di 4 milioni di marchi, ma alla fine ne vennero investiti in totale 126. I lavori di costruzione vennero terminati nel 1981. L’edificio venne prima utilizzato come centro per la sperimentazione sugli animali, con i laboratori collocati nel punto più interno della struttura per “motivi di sicurezza”. Nel 2003 l’ospedale Charité ha acquisito il controllo del Mäusebunker facendolo diventare una Centro di ricerca per la medicina sperimentale. Anche un altro istituto a cui il Mäusebunker è collegato via tunnel, l’Hygieneinstitut, costruito nel 1974, rischiava di essere demolito. Charité programmava di demolire entrambi gli edifici per costruire al loro posto dei campus per la ricerca scientifica nuovi di zecca. 

Mantenere il ricordo del passato guardando al presente

Il brutalismo è uno stile architettonico nato in Inghilterra negli anni 50 e che si è diffuso non solo in Germania, ma anche in Italia. A Berlino ci sono molti esempi di architettura brutalista, come il Corbusierhaus o la Chiesa di Sant’Agnese. Questi edifici rappresentano anche un simbolo del passato diviso della città di Berlino, nella parte occidentale della città questo tipo di costruzioni veniva utilizzato come modo per rendere vibranti i diversi centri di ricerca sparsi per tutta la città. Come già detto l’ospedale Charité aveva fatto richiesta al Senato di Berlino per la demolizione del Mäusebunker e dell’adiacente istituto per l’igiene, ma Brandlhuber e König, i quali hanno già lavorato alla conversione di edifici brutalisti in un nuovi tipi di strutture si sono opposti. «Il nostro obiettivo è mantenere questa architettura brutalista, ma vogliamo anche offrirne un uso alternativo». È ancora incerto quali possano essere i possibili usi alternativi di queste strutture, König e Brandlhuber propongono di utilizzarli per creare un nuovo spazio da offrire come studi d’arte per gli artisti di Berlino. 

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Immagine di copertina: Il Mouse Bunker di Berlino ©Rolf Dietrich Brecher da Wikimedia CC2.0