Berlino, migliaia di manifestanti contro le restrizioni. Scontri con la polizia e più di cento di arresti

I Querdenker tornano a manifestare ignorando i divieti imposti. Tensioni con la polizia: spray urticanti e decine di manifestanti arrestati

Incuranti del divieto imposto dalle autorità, nel fine settimana diverse migliaia di dimostranti sono giunti a Berlino per protestare contro le misure anti-coronavirus del Governo tedesco. Le manifestazioni sono iniziate sabato 28 agosto, ma sono continuate per l’intera giornata di domenica 29. Il dipartimento di polizia di Berlino ha dispiegato più di 2000 agenti per cercare di disperdere le proteste. I manifestanti hanno attaccato la polizia e cercato di sfondare i cordoni di sbarramento, causando la reazione degli agenti che hanno utilizzato spray urticanti. Gli arresti preliminari, tra sabato e domenica, sono stati più di cento.

L’azione mirata della polizia contro i manifestanti

I fermi da parte degli agenti, come riferito dal portavoce della polizia Thilo Cablitz, si sono rivolti principalmente verso i “capi-gruppo” della folla, oltre, ovviamente, verso coloro che hanno tenuto una condotta violenta. Come era facile aspettarsi, i manifestanti hanno totalmente  ignorato le misure preventive per contrastare il virus, come il distanziamento sociale e l’uso della mascherina. Ci sono state diverse colluttazioni tra manifestanti e polizia, durante le quali sono rimasti feriti quattro agenti. La situazione ha rischiato di degenerare presso il Lessingbrücke, nel distretto di Moabit: la polizia ha usato spray al peperoncino contro i manifestanti che hanno cercato di sfondare un cordone di polizia.

La manifestazione del 29 agosto 2020

Esattamente un anno prima, il 29 agosto 2020, decine di migliaia di Querdenker provenienti da tutto il Paese erano già venuti a Berlino. La protesta era allora culminata con lo sfondamento di un cordone della polizia e l’entrata dei dimostranti sulle scale del parlamento. Qui avevano sventolato la bandiere di guerra del Reich, provocando la rapida reazione del presidente del Bundestag Schäuble che parlò allora di “vergogna”. Quel fine settimana, l’intero quartiere governativo fu chiuso ermeticamente, e la processione non autorizzata fu spostata in luoghi meno simbolici. Tuttavia la violenza si continuò a ripetere: violenza contro gli agenti della polizia e violenza contro i giornalisti. Superfluo dire che le disposizioni di distanziamento e mascherine non furono rispettate.

Vedi anche Querdenken: chi sono i “pensatori laterali” che si oppongono alle restrizioni in Germania

 

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In copertina: Lidl screenshot Youtube