Tribunale tedesco: ok nomi Falcone e Borsellino accostati a mafia. Ma il ristorante almeno ha già cambiato nome

A Francoforte un ristoratore aveva chiamato la sua pizzeria Falcone e Borsellino, decorando il locale con foto di famosi boss e persino fori di proiettile. Ma il ristorante aveva comunque già cambiato nome

Da pochi giorni, sui giornali italiani, infuria una polemica riguardo una pizzeria di Francoforte il cui proprietario, ignorando completamente la recente storia italiana, l’aveva ribattezzata Falcone e Borsellino. All’interno, di fianco alla foto dei due magistrati che hanno lottato (e perso la vita) contro la mafia, l’immagine di Don Vito Corleone, celebre boss della saga cinematografica Il Padrino, interpretato da Marlon Brando. Non contento, aveva aggiunto alcuni fori di proiettili a decorare la stanza e l’insegna. Un mix di immagini che rispecchiava l’ignoranza e il caos culturale del gestore, fermo allo stereotipo del classico italiano “mafia e spaghetti”. Una scelta che trascendeva il cattivo gusto, infangava i nomi di Falcone e Borsellino ma anche le numerose vittime che la criminalità organizzata ha mietuto e continua a provocare. Contro il fatto di utilizzare i nomi dei due magistrati per denominare una pizzeria si sono sollevate, giustamente, molte voci di protesta. Prima fra tutte quella di Maria Falcone, sorella del magistrato, che ha presentato un ricorso presso un tribunale tedesco affinché il ristoratore cambiasse il nome del suo locale. Ma il tribunale ha respinto la richiesta, giustificando la scelta dichiarando che Falcone e Borsellino «hanno operato principalmente in Italia; in Germania i loro nomi sono noti solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria». Il problema è che, la pizzeria in questione, ha comunque cambiato il nome quasi un anno fa, come riportato anche dalla Morgenpost.

 

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Il comunicato del Com.It.Es di Francoforte

Il Com.It.Es di Francoforte ha recentemente rilasciato, attraverso i suoi canali ufficiali, questa dichiarazione:

IMPORTANTE: in relazione alla pizzeria ” Falcone e Borsellino”, il Com.It.Es. di Francoforte ha verificato di persona l’esistenza del locale. È stato riscontrato che attualmente non non esiste più alcun locale con quel nome all’indirizzo indicato nei vari articoli, siti e su Facebook. All’indirizzo riportato c’è una diversa attività commerciale. Sembra anche che la suddetta pizzeria sia ormai chiusa da oltre un anno. A breve il Com.It.Es. rilascerà un comunicato stampa.

La questione ha provocato la reazione delle istituzioni italiane

Comunque, non si sono fatti attendere i commenti inerenti alla decisione del tribunale tedesco da parte del mondo politico italiano. Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha scritto di essere «sconcertato» e che si tratta «di una grave e inaccettabile offesa alla memoria di due magistrati che hanno perso la vita per servire il nostro paese nella lotta a Cosa nostra. Ho già dato incarico ai competenti uffici del Ministero di verificare le condizioni per promuovere le più idonee ed efficaci azioni giudiziarie, in Germania e in Italia, a tutela del prestigio dei giudici Falcone e Borsellino e, dunque, delle istituzioni italiane». Ha poi dichiarato che scriverà direttamente al Ministro della Giustizia tedesco, Christine Lambrecht. L’Ambasciata italiana di Berlino ha commentato il fatto sui suoi profili ufficiali scrivendo che «esprime profondo rammarico per il fatto che il nome dei magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – funzionari statali caduti nella lotta contro la criminalità organizzata e che hanno dedicato la loro vita al compito di rafforzare il senso del dovere per la lotta contro la mafia – sia stato utilizzato per un’attività commerciale che banalizzi la criminalità organizzata […] Soprattutto, però, urta in maniera inaccettabile la sensibilità dei due magistrati e di tutte le vittime innocenti della mafia». I titolari della pizzeria hanno inviato una lettera all’Ambasciata italiana scrivendo che «In nessun momento è stata nostra intenzione banalizzare la mafia, offendere i due magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le vittime innocenti della criminalità organizzata».

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Immagine di copertina: ©Tony Gentile