La tradizione natalizia dei zampognari tra Italia e Germania

I zampognari: una tradizione natalizia di origine italiana, diffusasi poi anche in Germania, che continua per accompagnare la Buona Novella

Articolo di Antonietta Pezzullo

I zampognari con i loro strumenti musicali a fiato, risalgono all’antica cultura greca e romana e fanno parte della tradizione natalizia per la loro presenza nei giorni di festa, soprattutto in passato. Si diffondono nell’Europa meridionale, in Italia, ma con le loro esibizioni nel periodo natalizio vengono conosciuti anche in Svizzera e in Germania, luoghi in cui sono presenti strumenti simili ad aerofoni a sacco.

Le esibizioni

I zampognari solitamente partecipano durante le festività religiose con i loro strumenti formati da due canne inserite in un otre di pelle di pecora. In Italia sono presenti nel centromeridionale in Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Lazio. Attraversano coperti dai loro abiti tipici e armati dalla loro musica i piccoli borghi e le città. Soprattutto nel periodo della  Novena dell’Immacolata Concezione.  Alcuni gruppi di zampognari abruzzesi si sono esibiti anche in Svizzera e in Germania ad Hannover, nel periodo di Natale, sostenuti dall’Accademia dei Transumanti degli Abruzzi (AcTA) a Chieti, che organizza questi eventi  all’estero. Di solito nelle città soltanto a Natale, mentre nelle zone di montagna in ogni occasione di festa o avvenimenti.

Le origini

In origine i pastori usano lo strumento durante il pascolo per alleviare le loro giornate. Nel Lazio queste figure appaiono a Latina e a Frosinone. Ma sembra si avvicinino ai pastori dell’antica Roma, i quali usano l’utriculus, uno strumento a fiato simile. Suonato anche dall’Imperatore Nerone, ma proveniente dall’antica Grecia e legato al Dio Pan. Invece a Napoli la loro presenza viene documentata intorno alla metà del Settecento, e nelle province campane, paesini e città. I zampognari di solito sono pastori o contadini, che suonano in coppia, uno la zampogna e l’altro la ciaramella, intrattenendo con le loro melodie come Tu scendi dalle stelle di sant’ Alfonso Maria dei Liguori, composto a Nola nel 1754.

Una tradizione natalizia che continua

Oggi, queste figure bucoliche sopravvivono con la loro tradizione musicale in alcune aree della Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Sicilia, ed eventi di musica popolare all’estero. E sembra nel vederli arrivare a noi nei loro antichi costumi, spuntare dal passato, per raccontare e accompagnare di anno in anno tra mille tragedie e meno speranze, ancora la Buona Novella.

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