Psicosi da Coronavirus, le irriverenti foto di un fotografo tedesco

L’ironia sembra la giusta risposta all’isteria che sta spopolando a causa del Corona Virus/Covid-19

Il progetto fotografico “How To Survive A Deadly Global Virus” dell’artista contemporaneo Max Siedentopf che sta spopolando nel mondo del social, facendo scalpore. L’artista tedesco-namibiano sta facendo parlare di sè. Si tratta probabilmente del primo tentativo di ironizzare sul virus protagonista di questo inizio 2020 che sta svuotando i supermercati e le strade (soprattutto italiane). Il giovane artista ha pensato di utilizzare oggetti e alimenti di uso quotidiano come simbolo della battaglia globale all’epidemia. Gli scatti riprendono persone che indossano foglie di lattuga, reggiseni, scarpe al posto della vendutissima mascherina anti-contagio. Le fotografie sono state commentate come dissacranti, grottesche e poco sensibili. In realtà si tratta di un tentativo ironico di mettere in luce le caratteristiche più preoccupanti della società. Purtroppo, per chi vive all’estero, sono costanti le notizie fuorvianti che arrivano dal Belpaese. L’incapacità di comprendere, affrontare e gestire il problema, senza farsi influenzare dai comportamenti istintivi e incontrollati delle masse sembra avere la meglio sulla razionalità. Il ruolo dei media italiani non ha fatto altro che alimentare la tendenza a precipitare nel panico. Il progetto di Max Siedentopf ha scatenato non poche reazioni sui social media e magazine vari. L’artista ha cercato di spiegare pubblicamente il suo progetto come tentavo di stimolare reazioni e di far riflettere, e non di prendere in giro.

 

Chi è Max Siedentopf

Classe ’91. Il giovane artista tedesco-namibiano che sta facendo parlare della sua arte è conosciuto soprattutto per l’installazione intitolata Toto Forever nel deserto del Namib. Si tratta di un’installazione audio composta da 6 altoparlanti collegati ad un lettore mp3 che riproduce un’unica traccia: Toto’s Africa. La riproduzione musicale è in loop. L’installazione funziona a batterie solari in modo che possa funzionare per l’eternità. Il giovane ragazzo è cresciuto nella città di Windhoek in Namibia. Lavora spostandosi tra alcune capitali europee Berlino, Londra e Amsterdam. Ma anche oltreoceano, la sua arte è approdata anche a Los Angeles.

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Immagine di copertina: Pixabay