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Germania, produttori di Champagne vincono causa contro supermercato tedesco

I produttori di Champagne vincono la causa contro il supermercato tedesco. Il sorbetto allo Champagne di Aldi non ha il sapore dello spumante.

La sentenza è stata emessa nella giornata di giovedì 1 luglio dal tribunale regionale di Monaco. La battaglia legale, durata molti anni e giunta fino alla Corte di giustizia europea, si è conclusa con la sconfitta del noto supermercato tedesco. La motivazione è chiara: il sorbetto allo Champagne messo in commercio da Aldi non ha il sapore del celebre spumante.

Il dessert allo Champagne non ha il sapore dello spumante

Nel 2017, il comitato francese dei produttori di Champagne si era rivolto alla Corte di giustizia europea con la richiesta di vietare ai supermercati Aldi la vendita del sorbetto allo Champagne. Tale dessert, secondo i viticoltori francesi, non poteva essere definito “allo Champagne” poiché conteneva solamente il 12% di vino spumante. La Corte era stata chiamata a stabilire se il prodotto violasse o meno lo status di Denominazione di Origine Protetta dell’Unione Europea, etichetta assegnata a prodotti come il prosciutto di Parma italiano o il formaggio feta greco.

La Corte si era tuttavia espressa contro il comitato di viticoltori. Il sorbetto allo Champagne di Aldi, infatti, non aveva violato lo status che tutela il celebre vino francese. La decisione finale è però stata affidata al tribunale superiore di Monaco, che nella giornata di giovedì 1 luglio ha emesso la sentenza a favore dei produttori francesi. La motivazione è stata chiara: il dessert di Aldi non ha il sapore che avrebbe se lo Champagne fosse il suo ingrediente principale. Il suo gusto, come sostenuto dal comitato francese, è dato da pera, zucchero, acido citrico e, da ultimo, un leggero tocco di alcol.

Lo Champagne al centro di numerose battaglie

Non è certamente la prima volta che il noto vino francese si trova al centro del dibattito. La polemica più recente riguarda la nuova legge firmata venerdì scorso dal presidente russo Vladimir Putin. La legislazione impone ai produttori di vino stranieri di descrivere il proprio prodotto come “vino frizzante”. Pertanto, in Russia gli imprenditori francesi non possono più utilizzare il termine Champagne per indicare il proprio vino. La decisione ha suscitato un’accesa polemica in Francia, dove i produttori di vino stanno manifestando tutto il loro dissenso. I due presidenti del Comitato dello Champagne, Maxime Toubart e Jean-Marie Barillere, hanno chiesto alle istituzioni europee competenti una modifica di questa legge, ritenuta inaccettabile. Il comitato ha definito scandaloso impedire al popolo francese di utilizzare il nome Champagne. Si tratta non solo di un marchio riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo, ma anche di un simbolo culturale ed identitario della Francia.

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